Scania 141
Nel 1976 arrivo’ lo Scania 141, fece la sua prima apparizione sul mercato italiano
in pieno cambiamento, sia del codice stradale che delle esigenze sentita dai trasportatori, il mercato voleva mezzi potenti, affidabili, in grado di fare chilometri, in sicurezza, con carichi piu’ pesanti.
Il trasporto passa da “locale” ad internazionale arriva la legge 313 del maggio 1976
quella che prevedeva che prevedeva la combinazione autotreno ed autoarticolato, che dovessero avere un p.p.t. Di 440 quintali, ed una potenza di almeno 8cv per tonnellata.
Una potenza minima per il trattore/autocarro di almeno 352 cavalli.
I vecchi autotreni ad otto assi e potenze medie di 200 cv sembrarono doversi estinguere di colpo, eravamo rimasti fermi a decenni prima, specie rispetto agli altri paesi europei, pur continuando a volerci “cimentare” nei trasporti internazionali.
Gli autotrasportarori italiani potevano e dovevano competere con tutti gli altri, specie con quelli oltre confine.
Fu un momento non facile per la Fiat
prima di allora era il leader indiscusso del mercato interno, il mercato delle case costruttrici straniere era pressoche’ inesistente, conosciuto solo da chi faceva da tempo il mercato estero.
In questa situazione di transito
Scania fu la prima ad intravvedere nel mercato italiano un futuro, considerandolo fin da subito un mercato interessante e futuribile, specie dopo l’arrivo di quella importante novita’.
Aveva gia’ in produzione quel mezzo
che poteva soddisfare in pieno quanto richiesto dalle aziende e dai loro autisti, gli stessi che se non avessero preso subito delle decisioni, optando per quel tipo di camion, sapevano gia’ di avere vita breve.
Peraltro lo Scania 141 era stato progettato e costruito rispettando i severissimi criteri di sicurezza Svedesi.
Aveva una cabina piu’ ampia e confortevole rispetto a molti altri camion dell’epoca, nella zona notte aveva gia’ dei finestrini, il parabrezza ampio, molto ampio.
Tornando sulla cabina
credo vada anche ricordato che potesse ospitare due lettini, comodi, alle spalle dei sedili, e che il cruscotto offrisse molti vani portaoggetti.
Comoda da “spostare” per poter accedere al motore per eventuali controlli o rotture, grazie ad un rivoluzionario sistema di ribaltamento, allora pressochè sconosciuto.
Credo che sia stato visto da tutti noi
piu’ di una volta, su strade ed autostrade, nonostante non sia un mezzo recentissimo, grazie alla sua solidita’ ed affidabilita’ e’ da tempo uno dei mezzi riconsciuti fra i migliori, dagli addetti ai lavori, dai meccanici.
Alle volte.