Autobianchi A112
In quegli anni la Mini, la piccola ed innovativa vettura progettata da Issigonis, stava “invadendo” il mercato italiano.
A Fiat per mantenere la propria leadership sul mercato interno seriva un’auto nuova, con linee, finiture, appeal diversi.
Specie considerando gli accordi intercorsi fra la casa Inglese e la Innocenti per la produzione di un modello identico, ma con il marchio italiano, per ovviare all’ostacolo dei dazi doganali.
La 850 era ormai obsoleta, cosi come la gamma della stessa Autobianchi, troppo lontana rispetto alla mini.
La clientela chiedeva una vettura più ”piccola”, pratica, dall’aspetto moderno e giovanile.
Dante Giacosa fu incaricato del progetto, serviva una vettura nuova, la stessa auto sarà la base per un altro successo, la Fiat 127.
Presentata nel 1969, al Salone dell’auto di Torino, con un successo immediato, inaspettato.
Tale da costringere la dirigenza della Fiat ad ampliare le linee di montaggio dopo pochissimo tempo, specie quando i tempi di consegna potevano arrivare sino ad un anno.
Alcune caratteristiche
Lunga 3,3 metri
quattro posti comodi rispetto alle dimensioni – sedile posteriore abbattibile.
Per la MK 1 903 cc quattro cilindri, 44 CV, 903 cc. e 47 CV per la Elegant, 965 cc e 48 CV per la successiva Elite MK VII.
Carrozzeria tre porte, con facile accsso al posteriore per via delle portiere ampie.
Finiture di livello superiore, fu voluta per il marchio Autobianchi per le aspettative legate allo stesso.
Interni in sky con i sedili senza i poggiatesta, strumentazione essenziale ma dotata del necessario.
Freni anteriori a disco, tambuo al posteriore, suo vero tallone d’Achille l’impianto frenante.
Successive versioni più potenti nel corso dei 17 anni in cui fu prodotta.
Autobianchi A112, prodotta per diciasette anni – con aggiornamenti, modelli speciali, su tutte la Abarth, varie le altre “reinterpretazioni fatte da alcuni carrozzieri del periodo.
Una curiosità, la collaborazioni con la Svedese Saab che la produceva con la sigla Saab Lancia A112 – rielaborata anche da diversi carrozzieri con interpretazioni personali e fantasiose.
Oggi è oggetto di cure e considerazione per molti appassionati del marchio o del modello, spesso presente in buon numero ai raduni, fortunatamente tutte salvate dalle varie rottamazioni ed incentivazioni proposte negli ani 90.