Un trattore
L’italia ha sempre avuto nell’agricoltura uno dei suoi settori piu’ fattivi e ricco d’eccellenze.
Un paese appena uscito dal dopoguerra deve provare a “rilanciarsi” il piu’ rapidamente possibile ha bisogno di modernizzarsi, avere “macchine” valide ed affidabili.
Con costi contenuti, i soldi son pochi, non sempre ci sono, il firmare cambiali non può essere l’unica soluzione.
Perche’ serviva
Se alcune zone sembravano aver “subito” meno le conseguenze del conflitto, nel durante e nel dopo, resta il fatto che l’agricoltura fosse caduta in una crisi tale dal sembrare, a breve, difficilmente risolvibile.
Serviva una meccanizzazione su larga scala, anche utilizzando quanto la guerra “avesse lasciato”, quei mezzi oramai abbandonati, quei motori, quel metallo, potevano essere riusati.
Non potevo non inserirvi quanto fatto da Ferruccio Lamborghini; perchè ne ho una certa stima, perchè son certo sia indiscutibile.
Il mercato era “dominato” da due aziende su tutte, Fiat e Landini, sembrava difficile scalfirne le quote di mercato e la considerazione avute.
Volle iniziare a produrre un trattore, che fosse economico, affidabile, soddisfacente.
Nacque il Carioca, con un telaio molto semplice, un motore affidabile, partendo da cio’ che aveva a disposizione, quanto era riuscito ad accumulare e sistemare fra quei “residuati bellici”.
Il primo successo
La risposta fu cosi soddisfacente, gli agricoltori della Sua zona risposero cosi positivamente, che acquistò 1000 motori Morris 6 da 3500, assunse nuovi operai, arrivando il primo anno ad una produzione di 200 trattori.
Nacque un mito, partito dai trattori, partito dall’essere riuscito ad intuire cosa servisse, partito dall’aver intuito che molti mezzi militari potessero avere un nuovo utilizzo, partito dall’avere un certo intuito, partito ed arrivato ad essere una delle case automobilistiche piu’ famose e considerate del mondo.