Carburatorista.
Operaio specializzato nella fabbricazione, montaggio e riparazione dei carburatori.
andavi in officine e sentivi subito il profumo della benzina, avevano appena fatto una sgasata per pulire un motore, sentendolo ancor prima di entrare.
Spesso erano in locali riadattati o sedi di altre attività, non c’erano meccanici con tute dello stesso colore e/o loghi,tutto sembrava più”nostrano”, più artigianale.
Allora i motori venivano “toccati”, oggi vedi molti più tester ed apparecchiature elettroniche e spesso le officine sembrano dei laboratori.
Il carburatorista ascoltava i motori, con un cacciavite girando due viti regolava il motore.

Le benzine erano due, rossa e normale, il diesel era il gasolio per auto.

un collega più “anziano” , con il suo “piccolo” che doveva imparare. Erano capacita’ che si “trasmettevano in officina, attraverso l’esperienza tramandata dal meccanico esperto al neofita.

Un lavoro fatto di passione, orecchio, intuito. Spesso senza troppi macchinari o strumenti particolari.

officine con un meccanico e la sua “classica” tuta, macchiata, come lo straccio che aveva in tasca, magari lo stesso per controllare l’olio.
le moto gli scooter, con meccanici ed officine specifiche, ricordo, nel mio paese, a Desenzano del Garda, almeno tre officine (rivendite) specializzate.

Tutte le auto dotate di carburatori, dalla utilitaria alla supercar, con dimensioni e marche diverse, solo con l’introduzione dell’elettronica e delle iniezioni cambiarono radicalmente..
La capicità di “sentirne i difetti” le sgasate per pulire il motore. Ricordo che “da piccolo” mi dilettavo a distinguere, riconoscere, i “rumori” delle auto.

Officine con tanti cofani aperti negli anni 70 ne erano praticamente prive, non come oggi che con un tester ed attrezzi similari la vettura può “dirti” tutto.

Le soluzioni (spesso miscele di prodotti vari), i mix fra benzina e che altro per pulirli, esternamente ed internamente per farli “respirare” meglio.
i vacuometri, qui nella variante a mercurio