Nardi Giannini Bisiluro 750 del 1955
I protagonisti
Enrico Nardi, ingegnere, collaudatore, pilota, costruttore, direttore sportivo, una delle figure piu’ rilevanti del panorama automobilistico nel periodo in cui visse.

Il radiatore dalle dimensioni importanti e’ stato collocato al centro della vettura, in una posizione dove potesse “prendere” tutta l’aria possibile.

I fanali di ridottissime dimensioni, alloggiati alle estremita’ dei “siluri”.
il telaio e la carrozzeria di questa auto: due fusoliere parallele, collegate da un piano longitudinale, sotto il “vestito” un telaio tubolare a traliccio.
Nela fusoliera di destra il posto guida e e la sede per il serbatoio, a sinistra e’ posizionato il motore, la trasmissione, e al centro l’imponente radiatore.
Lo spoiler e breve scheda tecnica
4 freni a tamburo, coadiuvati da un alettone a scomparsa (comandato da un pedale), visibile nel piano centrale, il tutto per frenare l’auto spinta del motore:
Giannini a 4 cilindri in linea , valvole in testa, bialbero ad ingranaggi, 450 kg – 215 km/h – 734 cc.
La 24 ore di Le Mans
Venne, appositamente creata per parrteciparvi, doveva essere il piu’ aerodinamica possibile.
Chi la disegno’
Carlo Mollino la disegno’, ispiratosi dalla OSCA Mt4 (1953),
disegno il volante, ovalizzandolo nella parte inferiore per permettere l’ingresso del pilota nell’angusto abitacolo e poter abbassare il piantone dello sterzo.
Per l’aereodinamica
Lo specchio retrovisore era rientrabile, grazie ad un comando inserito nell’abitacolo.
La Moto Guzzi
La GP del (1953-1954) e il suo 4 cilindri dal quale e’ stato derivato il propulsore per la Nardi Giannini Bisiluro 750 del 1955.
Le Mans vintage

Lo spoiler era azionabile tramite un pedale nell’abitacolo, una soluzione piuttosto “innovativa” e non così facile da trovare e vedere nel periodo, con dei freni a tamburo, su una auto molto veloce, erano sicuramente una soluzione valida ed efficace.