L’albero degli zoccoli
Vero e’ che fra molti film e quasi tutti i cartoni animati degli anni 70 ed inizi 80, l’allegria non e’ che la facesse da padrone…….. e’ vero, verissimo……
Ricordo ancora le volte che ho visto questo film, e non sono certo poche, bhe ogni volta (o quasi) non mi sono mai risparmiato dal commuovermi e dall’incazz……..
Su tutto, quando il “padrone” fustiga quel povero padre che per fare due nuovi zoccoli al povero figlio si “azzarda’”, si “azzarda’”, a tagliare un ramo di un albero lungo un argine.
No perche’, gia’ il film di suo……….. alegher alegher………
Il perido storico
Siamo tra l’autunno del 1897 e l’estate del 1898
……. in provincia di Bergamo, in campagna
……….. in un isolato cascinale
…….. al cui interno vivono in pianta stabile quattro famiglie, molto uniti, coesi da poche gioie e parecchi dolori.
Indimenticabili le scene girate nella stalla, con le donne a fare la maglia, i mariti a cantare e raccontare storie, con i bambini giocosi e felici.
Il paese in cui venne girato
In quel di Palosco, in provincia di Bergamo, Ermanno Olmi aveva preso dei contadini per interpretare la loro vita in questo capolavoro, utilizzando i loro nomi e cognomi, anche gli scotom (soprannomi).
I Menec
I Menec, per via di quel ramo per i nuovi zoccoli per lo scalzo figlio, furono scacciati dalla buonanima del padrone.
Terribile l’mmagine di Batisti (il padre), la moglie Battistina, i tre figli, con uno appena nato, cacciati.
Sono su un carro agricolo, con le loro povere cose, terribilmente commovente, da qui il titolo del film, l’albero degli zoccoli, appunto.
La vedova Runc, con il figlio garzone al mulino.
Fanno una fatica terribile a mantenere loro e gli altri figli.
Si barcamenano con lavori e mansioni di tutti i tipi per poter portare a casa qualcosa da mangiare.
Un giorno, come se non bastasse, la loro mucca da latte si ammalò, tanto che il veterinario suggerisce di ucciderla.
Ma la povera vedova disperata si reca ad un fontanile benedetto con una brocca, la riempe della preziosa acqua e la fa bere al povero animale.
Guarisce, miracolosamente.
Con loro c’era il nonno Anselmo, padre della vedova, lui riusciva a far maturare un mese prima i pomodori sostituendo lo sterco della mucca con quello delle galline, ed e’ sempre lui che racconta le storie della sua vita nella stalla.
Il film e’ ricchissimo di aneddoti e personaggi, non volendo svelare troppo, Vi invito a guardarlo e goderne.