Biciclettata vintage
La domenica, quelle domeniche, con meno auto di oggi, vuoi perche’ si usassero meno, vuoi per l’austerity………
Amici e parenti……. via…… con il pranzo o la merenda al sacco……
Una qualche stradina, per poi raggiungere quel prato o una radura che conoscevamo o che altri ci avevano segnalati……
Di prati e spazi per potersi fermare ce ne erano molti di piu’ che non oggi, cosi come era piu’ facile vedere gruppi di persone pedalare in famiglia, con amici.
I centri commerciali erano una rarita’, la gente cercava di svagarsi (anche) uscendo di casa pedalando, specie in primavera e/o in estate.
Eri anche piu’ “abituato” a pedalare, non la consideravi una fatica, la usavi molto da bambino.
Quanti bambini vediamo con una bicicletta, molti sembrano dei robocop con i pedali per colpa di genitori leggermente apprensivi….
Noi cadevamo, ci sbucciavamo le ginocchia, quattro gocce di acqua ossigenata proprio se necessarie…..
La bicicletta era il regalo piu’ desiderato, sognato, richiesto, voluto…..
La Biciclettata vintage era una sana abitudine.
Santa Lucia, Babbo Natale, nelle loro letterine leggevano spesso, voglio una bicicletta,……. azzurra…… bianca……con il fanale……. quella da crosss……….
Ricordo la mia Saltafoss, avuta per pochissimo tempo, rubatami da un vicino di casa e venduta a pochissimo, era azzurrina, la avevo attesa per tanto tempo, regalatami a Santa Lucia, ne ebbi altre, ma quella la ricordo ancora………
Ne ho travata un’altra in un mercatino, comprandola subito……..
Ricordo anche le numerose gite fatte con amici di famiglia, con uno zaino pieno di vettovaglie, pesantino, d’altronde le varie ciotole pesavano, in dosi da esodo biblico.
Con gli amici, piu’ o meno coetanei, organizzavamo “gare” di velocita’, azzardando percorsi tortuosi, come quella volta che fecimo un trampolino con alcune parti di una vecchia cucina, buttata da un vicino.
Ho ancora la cicatrice sul ginocchio……..