LUCKY LEGEND
Girovagando in cerca di ispirazione sono “capitato” sul sito di un’azienda specializzata in moto artigianali, la Italian Dream Motorcycle, si con moto costruite oggi ma con un’occhio al passato, e così mi sono fermato.
Mi sono piaciuti molto i modelli di moto proposti, ben dettagliati sia nelle descrizioni che nella costruzione e fra le moto proposte ho scelto questa, non solo perché molto bella, ma piuttosto per essere “legata” alla storia sportiva di un nostro campione, Marco Lucchinelli.
L’artigianalità e l’Italianità……
Moto per pochi, pochissimi, visto il costo e il numero ridottissimo di esemplari prodotti.
La Lucky Legend, la sua storia e’ facilmente comprensibile leggendo quanto preso direttamente dal loro sito.
Le imprese dei piloti del passato hanno nutrito la nostra passione per le due ruote, oggi quella passione ha preso forma nelle realizzazioni Italian Dream Motorcycle.
Ogni anno IDM dedica una moto ad uno dei grandi pionieri dello sport motociclistico.
Il nostro primo lavoro.
Vuole essere un tributo a quello che sicuramente è il più pazzo dei nostri piloti, un ribelle, un sognatore, Marco Lucchinelli, nel 1981 vince finalmente il campionato del mondo di motociclismo nella classe regina la 500.
Il titolo gli era sfuggito tra le mani l’anno prima.
Erano gli anni d’oro della 500 e “cavallo pazzo” infatti vinse con un gara di anticipo il mondiale, lasciandosi dietro al secondo posto Randy Mamola, al terzo Kenny Roberts, e al quarto Barry Sheene.
Tagliato il traguardo con la Sua Suzuki RG 500 del…Team Gallina il neo-campione racconta.
Non la voglio mai più fare una corsa così, mi è costata una fatica, in partenza, non vi dico cos’era in partenza, avevamo tutti quella incertezza sulle gomme ma io in più mi rodevo dentro.
Parto per spingere e questa volta pesava la moto, quanto pesava, era la prima volta in quell’anno che non sia avviava al primo colpo.
Faccio altri tre passi, salto su mentre prende e subito mi sbanda sotto il sedere, passavano davanti tutti, anche questi svedesi che nessuno ha mai visto, mezzo giro e passo davanti ai boxes e Mamola quarto.
In quel momento m’è venuto il cuore su, ho pensato proprio d’aver perso tutto, dopo ho cominciato a venir su, a rimontare…………
Ma l’asfalto si stava bagnando e allora anche passare Kopra (Kimmo, pilota finlandese della Suzuki, ndr) diventava difficile, dovevi farlo in staccata perché in accelerazione era meglio non aprire tutto altrimenti andavi di traverso.
Ho trovato anche un fesso… Fau (Bernard, pilota francese della Suzuki, ndr).
Che s’è messo a fare i numeri per spingermi fuori pista, insomma mi sono messo un po’ tranquillo solo quando ho cominciato a vedergli la coda.
Quanto è stata lunga non ne avete idea, a un certo punto passo Mamola all’ esterno sul curvone e ancora non mi convinco troppo perché può finire male, finché vedo la stella sulla lavagna.
Una stella luminosissima» (la stella è il simbolo scelto da Lucchinelli per se stesso).