I cappelli
Quando ero piccolo era piu’ facile vedere persone senza un cappello che non quelli che lo portavano abitualmente.
Senza alcuna distinzione di classe sociale
il cappello non era un accessorio per ricchi o benestanti, salvo quei casi legati al costo del copricapo.
Ne vedevo di varie fogge e colori, di materiali diversi a seconda della stagione.
Nel periodo estivo ne ricordo di molti fatti con la “paglietta”, spesso bianchi, con delle larghe strisce di tessuto, di vari colori, lungo il perimetro.
I cappelli, da quelli eleganti, i Borsalino, i panama, i lobbia il cui nome era legato ad una vicenda politica di qualche anno prima, a quelli che definivo “piatti”, lo zuccotto, il coppola.
Gli uomini piu’ galanti
nel vedere una signora facevano un cenno mimando di togliersi il cappello al suo passaggio, quando passava il prelato in molti lo toglievano e lo portavano davanti allo stomaco.
Usi, gesti, cortesi, gentili, garbati.
Oggi non vedo nessuno, forse pochi e raramente
portare un cappello di qualcuno di quei modelli, oggi si usano solo quelli arrivati dagli USA, quelli simil baseball, usati da tanti, indipendentemente dall’età avuta o voluta far percepire.
Lo so con le auto, le moto, i furgoni,le concept, questo non c’entra nulla, ma questa e’ anche una pagina di ricordi, i miei, alcuni vostri, legata anche agli usi e costumi di due decenni, gli anni 70 e 80.