Parilla Slughi 99
Desidero ringraziare l’amico di Facebook Alberto Debatte per avermi fornito l’ispirazione per poter scrivere quanto state per leggere.
Parilla Slughi 99 cc, un acronimo che significa levriero del deserto
per un miniscooter presentato dalla Parilla al Salone di Milano del 1957, e successivamente prodotto dal 1957 al 1964.
Quel levriero era una razza canina originaria del Sud Africa
un animale molto snello, altrettanto veloce, da amante dei cani non ne ero a conoscenza, oggi ho imparato due cose nuove.
Venne commercializzato anche negi Stati Uniti, ma con un nome diverso, Ramjet.
La Parilla, una ex casa motociclistica
che aveva la sua sede a Milano, fondata nel 1946, da Giovanni Parilla, precedentemente titolare di una officina specializzata nelle riparazioni di motori diesel, sempre a Milano.
Ma la cosa che va assolutamente sottolineata e’ che il Parilla Slughi 99 fosse il primo motociclo italiano, di serie, con un telaio a carrozza portante in lamiera.
Il motore un 98 cc un monocilindrico con distribuzione ad aste e bilancieri e valvole parallele, il cilindro era in ghisa e la potenza di sei cavalli a 7200 giri, con un levriero come simbolo sul serbatoio.
Va precisato che, successivamente, venne presentata anche una versione con motore a due tempi da 125 cc.
Il progettista Cesare Bossaglia
l’ingegner Cesare Bossaglia, arriva in Parilla verso la meta’ degli anni 50, dopo aver gia’ maturata una certa esperienza sui motori, tanto da farlo ben conoscere nell’ambiente.
Era specializzato sui motori da corsa
quelli da competizione, tanto da iniziare subito a lavorare sui motori che la Parilla impiegava per le moto da corsa, facendogli subito raggiungere livelli e risultati mai nemmeno intravisti prima del suo arrivo.
Dal Rottigni che vinse il Giro d’Italia e Daytona negli USA, e Brambilla che vinse il Campionato Italiano.
Furono proprio questi stimolanti successi, ottenuti subito, appena Bossaglia aveva cominciato a mettere le sue sapienti mani ed idee sulle sue moto, che convinsero il Parilla a partecipare al Campionato Mondiale.
Partirono “ispirandosi” ad un motore MZ
pressoche’ sconosciuto ai tempi, ma sul quale nutrivano molte speranze, considerandolo un motore a due tempi adattissimo da far modificare a quel valente tecnico, specializzato proprio su quel tipo di motori.
Un motore a valvola rotante
il primo in assoluto mai costruito prima nel mondo occidentale, in grado di girare a 12.000, impensabili per quei tempi.
Un motore molto avanti rispetto a quelli della concorrenza
tanto da portarli a produrne uno molto simile al loro primo progetto e usarlo per motorizzare i loro go kart.
Su uno di quei go kart corse un mito assoluto, Ayrton Senna Da Silva.
Cesare Bossaglia e Ayrton Senna
In Sintesi:
Un motoscooter dalle dimensioni ridotte, uno di quelli definiti “vestiti” per via di quella carrozzeria che copriva tutto, lasciando poco spazio “visivo” alle parti meccaniche.
Il motore del Parilla Slughi 99 realizzato da quello che ai tempi era considerato un genio della motoristica
l’ingegner Cesare Bossaglia, un validissimo tecnico, lo stesso che gli permise di raggiungere subito risultati insperati.
Un marchio sparito, La Parilla Moto
la stessa che costruiva quei go kart che furono guidati da veri e propri mostri sacri dell’automobilismo, prima di approdassero ai “campionati maggiori”, uno su tutti, l’immenso Ayrton Senna Da Silva.