Lancia Thema station wagon
la versione station wagon della berlina di lusso in casa Lancia, un’auto che riuscì a diventare subito un’icona di stile, capace di soddisfare le esigenze di chi voleva una station wagon che fosse comoda, esteticamente riuscita, con buone prestazioni.
Furono due i Carrozzieri a cimentarsi su questa versione station wagon, Zagato e Pininfarina, la casa madre scelse il disegno di Pininfarina.
Ricordiamoci che molte delle auto familiari proposte nelle stesso periodo
fossero piu’ “spartane” rispetto alla station Lancia, tant’e’ che questo modello sembrava (quasi) far parte di un’altra categoria.
Era una station “di lusso”, non solo per il suo marchio, ma per alcune dotazioni e qualita’ percepibili anche solo guardandone gli interni, su tutte la versione LX, la piu’ accessoriata.
Derivata da una berlina di classe media, l’ammiraglia di casa Lancia, dalla quale ne seguì i vari aggiornamenti stilistici negli anni, sino ad essere sostituita dalla Lancia K.
La Lancia Thema station wagon la definirei una familiare elegante
per un tipo di clientela che voleva e cercava si una vettura “capiente”, ma allo stesso tempo desiderava guidare una ammiraglia.
Presentata nel 1986, disegnata da Pininfarina, che la realizzava nel suo stabilimento di Grugliasco.
Tutti ne ricordiamo una versione “speciale”, la Lancia Thema Ferrari
ma questa potente motorizzazione (di serie) fu impiegata “solo” per la versione berlina, ogni tanto penso che non sarebbe stato male provare a montare quel motore anche sulla familiare vendendola nelle concessionarie.
Un unico esemplare questa Lancia Thema station wagon 8.32
Una prima serie, con lo stesso motore Ferrari che equipaggiava la berlina, la 8.32, un V8, in un unico esemplare, grigio, con sedili ricpoerti di pelle Frau Blu, un tipo di pelle rarissimo e costosissimo.
Non si sa di preciso se il suo primo proprietario sia stato Enzo Ferrari o Gianni Agnelli, sono molte le “leggende” in merito, l’unica cosa certa e’ che il suo proprietario le abbia fatto percorrere soli 40.000 chilometri.

Lancia Thema station wagon 8.32

aveva gli stessi allestimenti interni della berlina questa Lancia Thema station wagon 8.32, sui sedili posteriori delle cuffie per ascoltare la musica.

Lancia Thema station wagon 8.32, il baule.
Le versioni susseguitesi negli anni, sino al 1994 furono:
per la MKI, la prima serie la i.e. 2000 Turbo e Turbo DS 2500
MKII, seconda serie, i.e. 16 Valvole, i.e. Turbo 16 valvole (2000 cc) e la versione diesel sempre turbo
L’ultima serie, la terza i.e. 16 valvole, ie. Turbo 16 valvole (2000 cc), 3000 V6 sempre a benzina in un unico esemplare per Umberto Agnelli, e la turbo diesel.
Ricorderei anche che quando uscì la Lancia Thema diesel (berlina) fosse la vettura alimentata a gasolio (di serie) piu’ veloce al mondo.
Fu realizzata, anche, una versione speciale la Fairway
un nome che prendeva ispirazione da quella parte di un campo da golf perfettamente rasata, quella vicina alla bandierina.
Era disponibile solo in bel verde metallescente, con interni rivestito con un tessuto specifico, in principe di Galles, grigio chiaro, e una speciale targhetta identificativa sul cruscotto.
La base era la versione LS, dotata di ABS, idroguida, climatizzatore automatico, cruise control, cerchi in lega con pneumatici maggiorati, correttore assetto ari, alzacristalli posteriore elettrico, serrature con telecomando.
In piu’ rispetto alla versione gia’ piuttosto “dotata”, montava di serie airbag guidatore, antifurto.
Tre le motorizzazioni e relativi prezzi:
16V 54.000.000. Lire da 190 km7h
Turbo 16 V 60.550.000. Lire
Diesel 56.150.000. Lire
Se per molti acquistare come auto d’epoca una station non e’ sempre un’opzione considerabile, in questo caso li inviterei a prenderla in considerazione, consigliando di optare (sempre) per le versioni a benzina.
In sintesi:
questa fu la station che fece percepire una familiare come un’auto di prestigio, non piu’ “un’auto grande” da utilizzarsi solo quando si avevano famiglie numerose o necessita’ di spazio, spesso a discapito di confort e prestazioni.
Un’auto con motorizzazioni valide, tant’e’ che la versione turbo montava un propulsore “strettamente imparentato” con quello della mitica delta integrale.
Gli interni erano ben rifiniti, con molti accessori di serie, molti dei quali erano visibili anche sulla versione berlina, su tutti gli splendidi, comodissimi, sedili, opzionabili in pelle o in alcantara.
Aveva un confort di marcia in grado di far percorrere comodamente lunghe distanze, in tutta sicurezza, guidando una vettura affidabile e veloce.
Sono convinto sia stata quell’auto, quella station, che riuscì a “cambiare la percezione” che caratterizzava le vetture familiari prima che lei fosse venduta, molte delle auto familiari prodotte successivamente ne hanno ripreso molte delle caratteristiche.
Sicuramente non aveva un prezzo di listino basso
ma cio’ nonostante ne furono vendute molte, specie nelle prime due versioni, con una terza serie meno venduta (sia la berlina che la station) perche’ forse era oramai un modello “datato”.
La successiva Lancia K
non ha mai raggiunto sul venduto i numeri della Thema, quella stessa auto diventata oggi un’icona, per Lancisti e non, rendendola difficile da trovare a prezzi bassi.
Di serie montava
(la LX era la piu’ accessoriata) i retrovisori elettrici con ribaltamento (sulle ultime versioni), il servosterzo, i vetri solextra.
alcuni degli optional opzionabili per lancia Thema station wagon negli anni in cui venne prodotta:
barre portatutto
cerchi in lega con pneumatici maggiorati
climatizzatore automatico
comando a distanza per apertura e chiusura delle porte
correttore assetto fari
fendinebbia
lavafari
protezione vano carico a rete
riscaldatore termostato
sedili anteriori regolabili elettronicamente, quello lato guida con memoria
riscaldabili i sedili anteriori
copertura dei sedili in pelle frau o in alcantara
tetto apribile elettrico
vernice metallizzata
finestrini elettrici posteriori
Ammiraglia da famiglia