Schulz 190 E 2.6 City
Partendo dalla 190 Mercedes
venne realizzata un’auto che sia dimensionalmente che esteticamente aveva molto in comune con una delle auto più vendute e note.
Un noto preparatore tedesco, Eric Schulz, la costruì, ottenendo una berlina molto compatta, molto VW Golf stile, della quale condivideva le misure, con un passo di 247 cm, una lunghezza di 404 cm.
La meccanica era, ovviamente, la stessa della 190 di serie, rimanendo identica per circa tre quarti, sino alla parte posteriore, completamente ridisegnata.
Lo stesso Schulz faceva parte del team che sviluppò la 190, che come noto era una quattro porte, nello stesso gruppo di progettisti, si pensò anche ad una versione a tre porte, ma una due volumi, da contrapporre alle vetture di maggior successo di quel segmento.
Ne proposero anche un prototipo, nel 1984
rimasto negli archivi Mercedes, arrivando al 1990 quando Schulz partendo da quella berlina di successo propose un suo prototipo.
Privata delle portiere posteriori, senza alcun marchio Mercedes
la casa madre aveva rifiutato qualsiasi tipo di collaborazione con Schulz, nonostante la precedente collaborazione.
Il portellone era lo stesso montato dalle Mercedes W 124 station wagon
gli altri lamierati modificati venivano direttamente lavorati nell’officina del preparatore tedesco, con un costo complessivo di circa 20.000. Marchi.
Il costo della Schulz 190 E 2.6 City con le sue modifiche
insieme all’esborso economico per poter avere questa berlina compatta era davvero molto alto, rendendola poco appetibile.
Per ovviare, lo stesso Schulz, pensò di utilizzare delle Mercedes 190 incidentate sul posteriore, per poi ripararle e renderle più vendibili, ad un costo totale di 40.000 Marchi, complessivamente, modifiche incluse.
Onestamente, non avendola mai vista, potendomi basare solo su delle foto, non sembrerebbe tanto male, ad un prezzo di listino competitivo e con i simboli Mercedes, e tutto quello che ne conviene, forse forse……..
Non so se un’auto così avrebbe potuto posizionarsi bene su un mercato
con certi concorrenti, ho l’impressione che ad essere sbagliati siano stati più i tempi, nel 1984 forse, nel 1990 dopo quasi otto anni di 190, forse no.