Midas Gold
Carissimi ho cercato di smetterla con le auto inglesi, rendendomi conto che stessi esagerando, ma quando le ami alla follia, e quando da anni e anni, quando vai in un mercatino cercando libri e riviste, e ne vedi qualcuna con auto provenienti dalla celeberrima isola, cosa fai……. ????? 😉 😉
Basata sulla MG Metro, ne condivideva i gruppi meccanici, venne presentata nel 1985, era un’auto con un effetto suolo strabiliante.
Una coupè, “piccolina”
con un aspetto e una personalità senza pari, a qualcuno potrà sembrare bruttina, ad altri chissà che cosa, a me piace, ed immagino che negli anni 80 potesse dire la sua, facendolo anche bene.
Quando la Midas si trovo’ sul ciglio del fallimento
ad interessarsi a questo piccolo, piccolissimo, marchio inglese, furono personaggi di un certo calibro, su tutti Gordon Murray, il celebre progettista della McLaren e prima ancora della Brabham, non certo un personaggio da poco.
Murray collaborò con Richard Oakes un noto tecnico inglese, nello studio di quell’effetto suolo che caratterizzò la piccola coupè inglese.
Lo stesso Murray ne acquistò una
sulla quale decise di montare un motore diverso da quello derivato dalla piccola berlina inglese, Italiano, un motore Alfa Romeo ( ed anche stavolta un pò di Italianità l’ho trovata 😉 )
Ricorderei, assolutamente, che questa piccola coupè, di una casa inglese pressoché sconosciuta ai molti, fu la prima a realizzare una vettura STRADALE capace di sfruttare l’aerodinamica al fine di garantire una certa tenuta di strada, mica pizza e fichi quindi.
Guarderei anche la sua scocca
realizzata in materiali compositi, plastica e fibra di vetro per capirci, capace di superare gli allora appena introdotti crash test senza alcun problema, negli anni 80, e risultati non certamente raggiunti da una casa con ingenti risorse.
Che le sue linee, già negli anni 80, ricordassero un modello in particolare credo sia evidente, magari la Mini Marcos e la successiva Midas Bronze.
Va ricordato che la Marcos, dopo aver realizzato la sua nota auto partendo da una Mini, si trovò in forti difficoltà finanziarie, in suo aiuto arrivò Harold Dermott che la acquistò.
Ma chi era Harold???
Ex ingegnere in forza alla Jaguar, fu capace di intuire il potenziale di quelle piccole coupè realizzate sulla base di altre e ben più conosciute vetture inglesi, era così convinto dal far partire praticamente subito il progetto della Bronze.
Fra la Bronze e la Gold la parentela pare evidente, seppur la vettura più recente fosse più elaborata e meglio rifinita.
Dicevamo all’inizio di questo articolo che era imparentata con la Metro MG
per migliorare le prestazioni di un motore non esattamente “brillante”, fu necessario l’intervento del preparatore Avonbar, che ne modificò l’alesaggio, portandolo da 70,6 a 73,5, facendo si che la cilindrata di 1275 cc arrivasse a 1380 cc. per il modello “base”.
La potenza dei due modelli disponibili arrivava a 89 cavalli per la base e 102 cavalli per la più spinta S.
Dei circa 100 modelli di Midas Gold costruiti all’anno
in molti hanno varcato i confini dell’isola, finendo però, nella maggior parte dei casi, in un luogo piuttosto lontano, in Giappone, paese che da sempre “adora” questo genere di auto, “strane e particolari”.
Gli altri paesi in cui ebbe un certo successo furono principalmente la Germania e l’Olanda.
Una ulteriore particolarità di questa auto, in molti casi per quelle vendute in Inghilterra, consisteva nella possibilità di poter essere acquistata in kit di montaggio.
Oltre ai due modelli, il base e la S, veniva proposta anche una versione cabriolet.
Scheda tecnica Midas Gold
MOTORE
montato all’anteriore, trasversalmente
quattro cilindri in linea
alesaggio X corsa 73,5 X 81,3
rapporto di compressione 10,5 : 1
potenza massima 89 cavalli a 5500 gir per la versione base
potenza massima 102 cavalli a per la versione S
basamento e testata in ghisa
asse a camme laterale la distribuzione
carburatore SU
TRASMISSIONE
trazione anteriore
frizione monodisco a secco
CAMBIO
manuale a quattro rapporti
TELAIO
scocca integrale in materiale plastico
SOSPENSIONI
anteriori a ruote indipendenti con bracci trasversali, ad Hydrogas con ammortizzatori idraulici e barra antirollio
posteriori a ruote indipendenti con bracci oscillanti longitudinali, con molle elicoidali e ammortizzatori idraulici
FRENI
anteriori a disco da 21,3 cm
posteriori a tamburo diametro 17,8 cm
RUOTE
165/60 R13
DIMENSIONI
lunga 3400 mm – larga 1480 mm – passo 2140 mm – alta 1140 mm – carreggiata anteriore 1290 mm posteriore 1230 mm
PESO
806 chilogrammi a vuoto
Ho provato a cercarne qualcuna in vendita, per mia pura curiosità, non trovando molto, qualcuna in stato di apparente abbandono e proposta in vendita a cifre non basse.
Non è un’auto facile da trovare, ne han fatte poche e trent’anni abbondanti fa, per chi volesse c’e’ un club dedicato a questa piccola coupè.
Per le sue caratteristiche tecniche e il suo aspetto penso di aver trovato un’altra auto da inserire nel mio garage dei sogni.
e l’effetto suolo
A me la Midas Gold, questa piccola coupè inglese, piace moltissimo……..
Una curiosità
Nei primissimi anni 80, in Inghilterra, c’erano alcune aziende che proponevano auto in Kit, alcune delle quali con prodotti validi e facilmente assemblabili, anche da chi non fosse esattamente un esperto.
Ne nominerò alcune
Midas, Marcos, Caterham, Ginetta, UVA, Jago, GP Vehicles (Madison), JBA, Hustler and NG, in un articolo “d’epoca” trovato su internet (di solito non lo utilizzo per scrivere), ho trovato un interessante articolo dove la Midas veniva considerata fra le maggiormente affidabili nel proporre Kit Auto.
Una “moda passata”
oggi non se ne sente più parlare da decenni, salvo qualche probabile rarissimo caso che ad oggi non conosco, resta il fatto che le Kit-car fossero un “micro settore” del mondo auto, e quasi tutte provenissero dal Regno Unito.