24Aermacchi Ala d’Oro 408
Un’azienda Varesina, nata nel settore aeronautico, che nel secondo dopoguerra si dedicò anche alla produzione di moto.
Facendolo dopo aver stilato, nel 1960, un accordo di cooperazione con l’americana Harley Davidson.
Arrivando a produrre una serie di moto siglata Ala d’Oro, fra queste, la 408, merita un posto d’onore.
Cenni storici
in seguito ad una forte crisi nel settore, e ad un calato interesse, spinti molto probabilmente dalle aumentate commesse nel settore aeronautico, la casa madre decise di abbandonare la produzione delle moto.
Nel 1972 la casa statunitense divenne unica proprietaria del marchio.
A Schiranna comparve un nuovo marchio, AMF American Machinery Foundry – Harley Davidson, che proseguì a produrre moto sino al 1978, per poi ritirarsi e chiudere.
Dopo la chiusura, ed i molti ex operai ad essere finiti senza lavoro, ad interessarsi dello stabilimento furono i Fratelli Castiglioni, Claudio e Gianfranco, con una nuova azienda, nasceva la Cagiva.
La Aermacchi Ala d’Oro 408, moto derivata dalla Chimera
che era un modello molto più turistico rispetto all’Ala d’Oro, con due serie che la precedettero, l’Ala Blu e l’Ala Rossa, quest’ultima fu la base di partenza per la prima versione della Ala d’Oro, da corsa, la 175 cc.
Dalla 175 cc si passò alla 250 cc che aumento’ sino a 296 cc per gareggiare nella categoria 350 cc, finendo poi per essere la moto più utilizzata, quella che convinse in molti a lasciare persino le vincenti moto inglesi.
Poco dopo arrivò anche la 408 (per poter correre nella 500 cc), ma che giunse quando quasi tutte le moto, specie le giapponesi, avevano montato motori a due tempi.
Moto, comunque, così valida dal permettere anche ad alcuni piloti privati di ottenere lusinghieri risultati, Giuseppe Mandolini riuscì ad arrivare terzo al GP di Spagna del 1970, nella classe 500 con una “moto privata”.
La Aermacchi Ala d’Oro 408 era una moto molto maneggevole
dotata di una buona accelerazione e velocità massima, ma arrivò “tardi”, quando il mercato si era mai destato, da quella sorta di tepore che durava da qualche tempo.
Fu l’ultima moto a quattro tempi da GP ad essere così diffusa, in un periodo in cui cominciò la vera demarcazione fra piloti, professionisti e amatoriali.
Di conseguenza anche il motociclismo divenne agonistico
arrivarono i team ufficiali, lasciandosi dietro alle spalle quel “romanticismo” che aveva caratterizzato molte delle competizioni precedenti.
Scheda tecnica Aermacchi Ala d’Oro 408
monocilindrico orizzontale
valvole in testa comandate da aste e bilancieri
alesaggio e corsa 80 X80
carburatore Dell’Orto SSI42
potenza massima 45 cavalli a 8.200 giri
CAMBIO
a cinque velocità
FRENI
da 230 mm Ceriani e Fontana, con l’anteriore a doppio piatto e quattro ganasce
PESO
108 kg
RUOTE
3,25×18 anteriori, 3,50×18 posteriormente
SERBATOIO
13 litri di capacità
VELOCITA’ MASSIMA
230 km/h.