Fiat 1100 T, i furgoni nella storia, uno di quei furgoni che ha percorso per molti anni le nostre strade, anche dopo il 1971 quando smisero di produrlo.
Presentato dalla “Fiat divisione veicoli commerciali” nel 1957, meccanicamente condivideva molto con la Fiat 1100/103, era inizialmente dotato di un motore da 1089 cc.
Divenne subito uno dei furgoni più venduti.
E son convinto che lo fu per una buona serie di motivi, per una certa solidità sia meccanica che per la carrozzeria, per il suo aspetto, indubbiamente e’ esteticamente molto gradevole.
Le sue doti peculiari, oltre a quelle già indicate, erano una buona capienza nonostante delle motorizzazioni non potenti, un telaio robusto.
Le serie successive del Fiat 1100 T:
1959 Fiat 1100 T2 dotato di un motore a benzina di 1221 cc e 45 CV
1963 Fiat 1100 T2 con un maggior carico rispetto al precedente, motore di 1295 cc e 48 CV
1966 Fiat 1100 T2 con un nuovo motore da 1481 cc e 53 CV
1968 Fiat 110 T4, motore di 1438 cc e 51 CV con carico massimo di 1230 chilogrammi
Le versioni con motore diesel furono due:
la prima arrivò nel 1962 con un motore di 1901 cc e 47 CV
nel 1968 con la nuova versione T4 disponibile sia a benzina che diesel, quest’ultima dotata di un motore di 1895 cc.
Arrivò il Fiat 238 nel 1971, un altro dei furgoni fra i più venduti, prodotti per molti anni, tanto che rimase nel listino Fiat Veicoli Commerciali sino al 1983.
Fiat 1100 T, “da piccolo” ne ricordo almeno quattro esemplari.
Un “pulmino delle scuole”
Quello utilizzato da un allora già anziano signore che aveva un negozio di alimentari vicino alla casa di un parente.
Un edicolante con un piccolo spazio giocattoli, usato per spostare giornali e mercanzia varia.
E quello che poi ho rivisto più spesso, era di un signore che faceva piccoli trasporti e consegne.
Ci salii su quello del “vecchio negoziante”, ricordo quel cruscotto piuttosto “essenziale”, una orrenda serie di coprisedili, molto probabilmente comperati ad un prezzo di favore.
Aveva il tergicristallo che funzionava male, per via di una botta datagli dal suo proprietario mentre faceva una consegna, a ricordarlo c’era un vetro crepato.
Da quanto ho letto e sentito in questi anni
fu anche un mezzo che veniva cercato nell’usato, anche quando avesse percorsi diversi chilometri, la sua fama di mezzo solido era diventata una garanzia.
Ne ho visto uno, pochi giorni fa, in una officina mentre andavo da un cliente, credo lo stessero restaurando essendo smontato in diverse sue parti, così mi son detto, perchè non ricordarlo???
Ebbe un discreto successo anche oltre confine
(come spesso succede) seguendo il successo avuto dalla versione berlina dalla quale derivava, e per quegli anni sempre e comunque in un numero di esemplari venduti che definirei soddisfacente.
In Italia, durante quel boom economico, non faticarono a venderne tanti.
Sulle quotazioni:
non ne ho travati molti in vendita, direi pochi, molto pochi, nelle versioni “normali” quelle utilizzate da persone e per lavori “comuni” il prezzo di partenza sembra essere quantificabile intorno ai 3.500 Euro.
Qualche tempo fa, In una asta, ne ho visto uno ex servizio corse ad una cifra importante, ovviamente se gli altri sono oramai diventati rari, il prezzo stimato per quell’esemplare è giustificabile.
i furgoni nella storia