Ammiraglie italiane, sono nato negli anni 70 quando c’erano ancora le auto della domenica e le ammiraglie.
L’auto era un “motus symbol”, più di altro e molto più di altre cose.
C’erano persone che pur di avere una certa auto “si rovinavano”, facendo prestiti per acquistarla e mantenerla, anche quando non ne avevano sempre le possibilità.
Ricordo un amico (di famiglia) che durante la settimana usava una (già allora) vecchia Panda, pur tenendola sempre pulitissima e “controllatissima”, la domenica estraeva dalla rimessa la sua (letteralmente) adorata Alfa Romeo 33.
Ogni tanto lo prendevo un po in giro, facendolo sempre amabilmente (ovviamente), specie quando se pioveva non la usava per paura di sporcarla.
Le ammiraglie erano quasi un’esclusiva per un dirigente, un imprenditore, o una persona che si poteva presumere benestante.
Che fosse o meno un’auto aziendale messa a disposizione dalla ditta per la quale si lavorava, il “capo” doveva averla era quasi “”obbligato””.
Una Alfa 90 la aveva un vicino di casa, uno di quelli che si vedeva poco non abitando li ma utilizzandola come casa delle vacanze, aveva il garage vicinissimo al nostro tanto che spesso ci si incontrava.
Era spesso lì a pulire la sua attrezzatura da pesca (era un vero maniaco 😉 ).
Una volta mi disse che l’aveva presa soprattutto per quel suo baule, io devo ancora oggi capire cosa se ne facesse di tutte quelle canne da pesca e attrezzatura varia, tanto che una volta curiosando vidi che lo aveva praticamente riempito.
Fra quelle che possiamo vedere nelle fotografie io ne preferisco alcune, la Alfa Romeo Alfa 6 e la Lancia K, non le più belle forse, quasi sicuramente le meno considerabili da troppi.
Ammiraglie italiane e la Alfa 6, quando la vidi in concessionaria da “piccolo”.
Ricordo la contentezza del titolare e come si godeva quell’auto nel suo autosalone, ripetendomi decine e decine di volte che fosse l’auto del Presidente Pertini.
Io quando ci salii mi stupii di quei sedili enormi con una tappezzeria che sembrava quasi un velluto e un cruscotto grande e molto completo, mi sembrò subito “enorme”.
La Lancia K, mi è sempre piaciuta.
Come altrettanto la considero una delle auto più bistrattate degli ultimi anni, l’aveva uno dei tanti “capi” incontrati sinora e con lui ci feci un breve viaggio (un duecento chilometri circa), ricordandola molto comoda e silenziosa.
Ho preferito oggi proporre “”solo”” quelle italiane in quanto sono quelle che ricordo meglio e che ho visto di più, mettiamoci poi giusto un attimo di “”orgoglio italiano”” che non fa mai male.
La Fiat Croma, l’ammiraglia della casa torinese.
E’ forse quella che mi ha sempre convinto meno, mi sembrava spartana e con una linea troppo simile ad altre, e (sempre forse) troppo “già vista”.
Ho sempre pensato che fra le “ammiraglie” fosse la più diffusa, posseduta anche da alcuni conoscenti o amici.
La Lancia Thema, gran bella auto davvero.
La ricordo più per i suoi interni e i come un amico mi descriveva la sua amata auto, sostenendo che fosse qualitativamente due passi avanti rispetto alla coeva Fiat, mi sono sempre fidato di lui e non vedo perché non continuare a farlo.
Senza dimenticarmi che consideri la sua campagna pubblicitaria “indovinata”, specie per via di alcune foto che considero fra le più belle e riuscite per promuovere un’auto.
Di Lancia avrei potuto inserirne altre come la Gamma Coupè, ma ho preferito mettere un numero ristretto di auto sapendo che per quelle non in questo “”elenco”” seguirà o ci sia già stato un post dedicato.
La Alfa Romeo 90.
Mai trovata (onestamente) bellissima ma piuttosto “particolare”, con dimensioni importanti e delle linee già vecchie appena uscì, mi dispiace esteticamente non mi ha mai entusiasmato, preferendo sempre la Sei.
Ammiraglie italiane, Come scrivo e penso spesso……..
Mi ritengo molto fortunato ad aver potuto vivere quei decenni, gli anni 70 e 80 con una discreta intensità, i 90 con quella giusta maturità che mi auguro di aver avuta.
Partendo dal poterlo fare con gli occhi di un bambino negli anni 70.
Lo stesso che non ha fortunatamente vissuto nessuna delle note fasi negative che li hanno caratterizzati, che è riuscito a giocare con quei giochi e vedere quelle auto abitando in un posto bellissimo.
Ammiraglie italiane e gli ottanta da adolescente.
Circondato da persone dove l’ottimismo era ancora una costante e dove le aziende protagoniste della mia forte, grande, duratura passione, erano ancora tutte ben presenti.
Quando le Ammiraglie italiane e le auto della domenica erano dei modi d’essere.
La realizzazione dei desiderata di tante persone, nonostante cose come il superbollo, erano anni particolari, diversi.
e per me un po di emozione.
Giusto un paio di miei link provando a rimanere in tema:
Un link dedicato alla 164 con la versione Quadrifoglio.
un’auto “elitaria”, la Alfa Romeo Giulietta Turbodelta.
Alfa Romeo Alfasud, le auto di famiglia.
La Lancia K Coupè Diesel esemplare unico.
Lancia Thema e le sospensioni intelligenti.