Giugiaro Brivido livrea Martini Racing.
Quando l’ho vista ho supposto che il nostro Giugiaro, proponendo questa colorazione per la sua concept, avesse fatta una scelta precisa.
Una cosa prima di tutto, che voglio specificare.
Se ho una forte passione per i prototipi vorrei che fosse chiara una cosa, che sia basilare per Te almeno quanto lo sia per me, il sapere che spesso finiscono in una sorta di dimenticatoio, ci si ricorda di loro quando si guarda una foto o si legge un post come il mio.
Quello che ci sta dietro, come quello che succede dopo, è praticamente sempre “ovattato” da molte incognite, si finisce quasi sempre per non saperne più nulla, i contatti fra un dato designer e una casa automobilistica “sono cose loro”, è logico il solo supporli o pensare che possano esserci stati.
Ecco che allora mi rendo conto che chi avrà letto (questo ed altri) possa avere dei dubbi su alcune parti, possa trovarle non troppo aderenti a quella che considera la propria (sempre presunta ??? ) realtà dei fatti.
Le concept sono (anche) questo, lo so benissimo visto che le seguo da decenni, ciò nonostante la cosa non mi impedirà mai di continuare a proporle, nonostante “”facili”” e possibili critiche.
So che troverei molte meno difficoltà e possibili critiche se proponessi cose più note e magari “”facili””, ma non sarebbe mai il blog che voglio che sia, così come non sarei io.
Ti ringrazio e mi scuso per la dovuta precisazione.
Sono andato un po in là con la mia memoria, ad alcuni servizi trasmessi da un TG su un dato rally e con una Lancia Martini vincitrice.
A prescindere dalle varie nostre età ed esperienze, ma sono convinto che quando si pensa ad un designer italiano ed ad un marchio così riconoscibile; io almeno; si pensi subito al connubio Lancia e Martini.
L’auto realizzata; la Brivido della Giugiaro Italdesign; esiste.
Dalle primissime indiscrezioni sembrava dover diventare una successiva auto sportiva del gruppo VW.
Forse la sua motorizzazione sembrava volerlo confermare, ma se doveva essere così non credo avremmo aspettato ancora tanto visto che il prototipo venne presentato al Salone di Ginevra del 2012.
Un V6 di 3.0 litri abbinato con un propulsore elettrico e raggiungeva una potenza complessiva di 300 cavalli ed una velocità massima di 275 km/h nella versione “base”.
Peccato, quando vidi quell’esemplare con la livrea Martini Racing, avevo sperato che ai piani alti della Lancia avessero iniziato a poterla considerare come una “loro” potenziale auto, da poter realizzare.
Lo feci/sperai nonostante le (frequenti ???? ) dichiarazioni fatte dall’allora manager Fiat Sergio Marchionne, dalle quali non trovai mai troppi spiragli su un vero futuro per il marchio Lancia.
Magari Giugiaro, visti anche i passati e proficui rapporti, era riusciti a convincere qualcuno.
Ma così non fu, provo a proportela comunque continuando a sperare che un domani qualcuno possa progettare un’auto capace di rilanciare la Lancia.
Una sola ed unica collaborazione qui era sicura, quella fra la divisione design industriale del noto designer e la Martini Racing, dove molto probabilmente hanno deciso insieme che caratteristiche dovesse avere questa versione speciale.

Non aveva gli specchietti retrovisori, quei due piccoli schermi erano collegati alle telecamere posteriori.
Giugiaro Brivido livrea Martini Racing, si vedevano subito quelle che definiremmo……
Modifiche specifiche, dalle minigonne ed altre parti della carrozzeria, compresi gli spoiler, con quello posteriore regolabile elettronicamente ed in funzione della velocità.
Lo so, si lo so, la Martini Racing è un marchio vero e proprio ed a se stante, lo stesso che ha corso con diverse case automobilistiche, in vari anni e campionati.
La prima volta che vidi la Giugiaro Brivido livrea Martini Racing fu in una fotografia.
Ero al club, e quella sera c’era quel vecchio signore che chiamavo il professore; intimamente ovviamente; sapendolo piuttosto scontroso e permaloso.
Insieme ad altri stava sfogliando come di consueto alcuni libri o riviste; non ricordo bene quali fossero; facendolo mentre stavano discutendo su alcune occasioni perse, io mi misi li seduto in silenzio ad ascoltarli.
Una delle auto oggetto delle loro recriminazioni era proprio questa.
E da Lancisti non persero l’occasione nel dimostrare il loro vibrante scontento, ovviamente sempre contraddistinto da un certo garbo ed una preparazione che sinceramente non metterei mai in discussione.
Mi stupii della cosa, permettendomi di dir loro che se montava quel propulsore molto probabilmente lo sarà stato per via del fatto che il gruppo VW avesse rilevato la maggior parte delle quote della Italdesign, e che quindi trovavo impossibile che potesse avere un motore ed un futuro diverso.
Giugiaro Brivido livrea Martini Racing, un motore si può cambiare…………….
quella è un’auto disegnata da un’azienda italiana………….
non vedo perché non la si possa considerare idonea………………………
Io tacqui.
Non sottacendo una serie di domande che ho poste poco dopo, molte delle quali riguardanti gli eventuali costi relativi all’acquisto del piano progettuale di questo prototipo ed a una sua possibile realizzazione da parte della Lancia, mettiamoci anche che sappiamo tutti come andò a finire il rapporto con il gruppo VW.
Poi cosa volete che vi dica ma a me quel muso ricorda la Lancia Beta Montecarlo, e non credo io debba elencare le auto disegnate da Giorgetto Giugiaro per la Lancia, tutti i modelli entrati in produzione e un certo prototipo.
Io la livrea Martini Racing.
La ricordo di più quando la vedevo su una Lancia, quelle strisce nere azzurre e rosse mi piace ricordarle così.
Poi, in fondo in questi anni sarà capitato a tutti di trovare una qualche foto su un rendering con protagonista una Lancia, magari la Delta integrale in una sua versione “rivista”.
Non so se troverai “lecito” tutto questo mio supporre, magari non trovandoti d’accordo con me o facendolo anche solo in parte, io ho raccolto quanto sentito una sera di quasi dieci anni e alcune personali impressioni.
Come spero avrai notato non ho scritto peccato, tanto oramai comincio a sentirmi quasi rassegnato 😉 😉 .
Giugiaro Brivido livrea Martini Racing un’auto nuova, non con un design già visto o reinterpretato.
In se l’auto mi piace, trovo abbia diversi richiami ad alcune auto di un passato anche non troppo recente, partendo dalle sue portiere che mi fanno venire in mente quelle di un altro prototipo che aveva un simbolo tutto Italiano, un toro.
Non solo per l’apertura ma più di tutto per le ampie vetrature, peraltro presenti su tutto il corpo vettura, cosa che me la fa pensare come un’auto dotata di un’ottima visibilità.
Non ho nessuna idea di quanto possano costare i diritti di un prototipo, ne so se vi fossero stati contatti fra Giugiaro ed il Gruppo Fiat, ma trovo sufficientemente logico supporre che qualcosa potesse esserci stato.