Maserati Tipo 151.
Oggi venerdì 21 marzo 2020 mi sono messo li davanti ad una delle mie librerie per trovare l’ispirazione.
Sono davanti a quella rossa la più ricolma di tutte, con ogni ripiano così pieno dal non farci stare manco uno stuzzicadenti, ed ora che la guardo bene temo debba iniziare almeno a pensare di darle una sistemata, ne ha davvero bisogno 😉 .
Oramai sono troppe le stampe in attesa di una decorosa cornice, lo spazio dove attaccarle so essere poco, ma lasciarle lì così inizia ad infastidirmi.

In una gara per l’eccessivo caldo avvertito dal pilota furono costretti a togliere i vetri e martellandole aumentare le prese d’aria per il motore.
Cercavo una di quelle “classiche” auto che mi emozionano che riesca a farmi dire cavolo che spettacolo.
I libri sono li, appoggiati su una panca, so dove andare a cercare li conosco piuttosto bene, come so che sia troppo tempo che una Maserati non è la protagonista.

Queste portiere sono quelle della prima versione, riportate all’originale dopo un lungo e costosissimo restauro.
Eccoci con la Maserati Tipo 151.
Come le altre volte non ho molta voglia di “scoppiazzare” o “limitarmi” a dare quelli che definisco “dati freddi”, andando su internet ne puoi trovare a bizzeffe.
Io cerco di farlo prima per me e poi tentare di trasmetterlo.
Quando valuto un mezzo di locomozione devo emozionarmi, deve farmi scattare qualcosa, ed una Maserati “da gara” riesce a farlo benissimo.
Con un telaio a traliccio in tubi generosi (a sezione tonda ed ovale), questo almeno intuisco dalle foto che sto scorrendo, e che dire di quel motore da 4000 cc.
La prima versione in uno degli esemplari pare fosse rossa e non “solo” bianca come quella nelle foto, ne fu anche approntata una versione con i colori della bandiera francese.
Maserati Tipo 151, devo anche ricordare che…….
Nella sua breve vita l’auto venne modificata anche nella sua lunghezza (1965), e per migliorarne l’aerazione venne montata una vistosa gobba sul tetto, con una apertura che appunto portava l’aria nell’abitacolo.
Ne è sopravvissuto un solo esemplare.
Dopo un restauro maniacale (visibile nelle foto), si è cercato di riportare il più possibile l’auto come in origine.
Il motore era un V8 a carburatori Weber 45 IDM, con un successivo aumento di cilindrata e l’introduzione dell’iniezione elettronica, in occasione della gara di Le Mans del 1963 (4941 cc), ed arrivava la seconda versione la 151/2.
Era quella con una sorta di “gobba” trasparente sul cofano motore, modifica fatta dopo aver incrementata la cilindrata.
Pare che della 151/2 non esista più alcun esemplare.
Il mondo delle competizioni in quegli anni ti portava a dover fare continue modifiche (di anno in anno), intervenendo (più o meno massicciamente) su tutta l’auto o solo su alcune sue parti.

Un propulsore che le permise di raggiungere e superare i 300 km/h, la prima volta per un’auto sul rettilineo di Mulsanne.
Ed arrivò l’ennesima “nuova versione”.
Dopo aver modificato profondamente il telaio e che altro dell’auto, con la sigla 151/3 (1964).
Cambiavano i regolamenti (era una consuetudine), e mi sono sempre chiesto che tipo di impegno comportasse il doversi continuamente aggiornare e sottacere a decisioni altrui.
1965 nuovo telaio e profonde modifiche al motore, con un ulteriore e generoso incremento di cilindrata, arrivò a 5046,8 cc, ed ecco la 151/4.
Una vettura colpita subito al suo debutto da un grave lutto, perì il pilota Lloyd Casner durante le prove della prima competizione.
Sostanzialmente di questa vettura ne realizzarono pochissimi esemplari (tre); sino al 1963 se non ricordo male; quelle successive furono sempre evoluzioni delle precedenti versioni, con le modifiche descritte sopra.
Personalmente.
Credo che la situazione di forte difficoltà della Maserati in quel periodo sia oramai per noi cosa nota, come son convinto che avendone le disponibilità economiche questa auto avrebbe potuto lasciare un “ricordo diverso”.
Ovviamente senza (assolutamente) dimenticarmi della volontà e caparbietà dimostrate dal Colonello John Simone.
Lo stesso che seguì tutte le modifiche della sua Maserati Tipo 151, senza mai “arrendersi nonostante i risultati ottenuti.
Maserati Tipo 151, una delle auto più belle di sempre, parere personale ovviamente 😉 .