Iso Rivolta Grifo 90.
Una reinterpretazione di una auto, proposta e voluta da Piero Rivolta il figlio del fondatore, sostenuto dall’amministratore delegato Piero Sala e dai fratelli Vinella.
Si affidarono a quella che ritengo la migliore “matita felice” di sempre, Marcello Gandini, lo stesso che ai tempi era considerato il migliore, e non ho certamente io mai stentato nel crederlo.
La Iso Rivolta Grifo 90 montava un otto cilindri a V di 5,7 litri.
Quello che già dotava la Chevrolet Corvette, modificato da degli specialisti quelli della statunitente Callaway, con una nuova testa in lega leggera e l’adozione di un doppio turbocompressore.
Riuscirono a migliorarne anche l’affidabilità, riuscendo ad ottenere una potenza massima di 470 cavalli e 320 km/h come velocità massima.
Il telaio tubolare realizzato dall’Ingenger Dallara.
Era montato anteriormente in posizione longitudinale, il cambio a sei marce e con trazione posteriore, indipendenti con quadrilateri le sospensioni.
Il tutto realizzato nella sede produttiva a Conversano di Bari, la stessa in cui venivano realizzati gli Iso Bus.
Personalmente sulla Iso Rivolta Grifo 90.
Sinceramente non mi colpì, nonostante l’avesse disegnata il maestro non riuscì a farmi dire accipicchia.
Ho voluto proporteLa per ricordare comunque un grande marchio, e per provare a vedere insieme come fossero certi rendering in quegli anni.
Non pretendo che questa sia la più “rappresentativa”, come altrettanto non credo sia fra quelle auto che potremmo ritenere indimenticabili, ma andava proposta anche considerando…..
Che…
Della prima versione dell’auto, quella presentata nei primissimi anni ’90 (1991) rimase solo un prototipo in legno, non ne seguì mai una produzione, furono troppi i problemi con i finanziatori.
Il progetto venne successivamente ripreso da un appassionato del marchio, Federico Bonomelli il titolare della Mako Shark, azienda specializzata nella produzione di compositi.
Con il fratello ridisegnò la vettura in verione 3D per poi presentarla a Piero Rivolta per averne il consenso, che arrivò e si pensò ad una produzione limitata di 12 unità.
I lavori proseguirono sino al 2010, con un solo esemplare prodotto, le richieste dei collezionisti scomparvero e una certa crisi li dissuase dal proseguire.