Citroen ZX Rally Raid.
Questa ZX arrivò quando la casa del Double Chevron decise di partecipare ai raid africani sostituendo un’altra casa automobilistica francese del Gruppo PSA.
La Peugeot preferì concentrarsi con la 905 nel Mondiale Prototipi dopo aver vinto le precedenti quattro edizioni della Parigi Dakar.
Dopo quella serie di successi la Citroen non poteva certo presentarsi come una squadra non competitiva, non in grado di competere e rinverdire i recentissimi fasti della “sorella”.
Non fu certamente facile per il direttore della Citroen Sport Guy Frequelin creare un nuovo e specifico team per la Parigi-Dakar, specie quando le loro esperienze fossero quasi esclusivamente concentrava sui modelli AX nel campionato rally.
Citroen ZX Rally Raid, nel 1991 il Direttore Frequelin si fece affiancare da….
Philip Schmitz come Direttore del Reparto Sportivo.
Claude Gullois sempre un direttore ma del reparto tecnico
per lo sviluppo del telaio e la trasmissione, le sospensioni, ed i successivi collaudi, Herve Guilpin (ex progettista anche di F1).
Alcune auto sarebbero state destinate anche alle Squadre Clienti, ed ad occuparsene Dominique Roger, che doveva anche sviluppare tutte le iniziative sportive e gestire il magazzino ricambi per i clienti sportivi.
Citroen ZX Rally Raid, i piloti.
Ary Vatanen che vinse tre edizioni della Parigi-Dakar, ne avrebbe vinta anche una quarta nel 1988 se non gli avessero sottratto la vettura quando era primo in classifica.
Jacky Ickx, il vincitore dell’edizione del 1983.
Bjorn Waldegaard.
La Citroen ZX Rally Raid, con una potenza di 168 cavalli/litro:
quattro ruote motrici
il motore in posizione centrale posteriore
quattro cilindri turbocompresso di 1905 cc
320 cavalli a 5000 giri
distribuzione a doppio albero a camme in testa
quattro valvole per cilindro
alesaggio e corsa 83 X 88
rapporto di compressione 7 : 1
turbina Garret con valvola Wastegate separata
iniezione elettronica Marelli-Solex
accensione AEI-Thomson
la frizione bidisco a secco
il differenziale centrale Ferguson con limitatore di slittamento
Montava due pompe per la benzina, una meccanica e l’altra elettrica per facilitare al meglio l’afflusso del carburante, anche dai serbatoi di sicurezza (uno centrale e due addizionali), che avevano una capacità complessiva di 450 litri totali.
La carrozzeria.
scocca in fibra
due sole porte
un vistoso/imponente alettone posteriore
le prese d’aria presenti anche sul tetto che servivano anche per il raffreddamento dell’intercooler e del radiatore dell’olio.
Peso.
1350 chilogrammi.
Sospensioni.
Meccaniche a ruote indipendenti, due gruppi molla-ammortizzatori su ciascuna ruota.
Posteriormente con un altro ammortizzatore per ciascun lato con barra antirollio.
Freni.
Tutti a disco autoventilanti prodotti dalla AP, ganasce a quattro pistoncini, dall’abitacolo era possibile modulare la ripartizione della frenata.
Pneumatici.
Montati su cerchi Speedline da 16”, con misure 18/73.
La Citroen e la Parigi-Dakar.