Brubaker Box.
Quando ero piccolo (era da un po che non lo scrivevo 😉 😉 😉 ), avrò avuti 15 anni.
Vidi per la prima volta questa auto su una rivista e sono tutto sommato convinto anche in un modellino molto probabilmente della Hot Weels, ma ancora oggi 😉 non so se definirla una auto o un furgone (ncino). con il suo tetto che è removibile devo ancora capire bene cosa sia.
Leggerissima la carrozzeria realizzata in fibra di vetro.
Un’unica porta laterale per accedere all’abitacolo, degli strani paraurti realizzati in quello che smbra del finto legno.
Era una kit car, veniva proposta da Curtis Brubaker, prese un maggiolino della VW e tolta la carrozzeria originale vi appoggiò la sua.
Brubaker Box, in se non sembrava un’idea così strampalata.
Specie considerando quegli anni e l’avere una certa disponibilità di telai disponibili o facilmente trovabili, peraltro nel caso si potevano vendere le parti della carrozzeria del maggiolino per recuperare i costi del kit.
Preciso che….
Mr. Brubaker si diplomò in car styling all’Art College of Design di Pasadena – lavorò alla Lear Jet ed alla GM.
L’idea era buona ma le sue finanze finirono quasi subito costringendolo a chiudere per bancarotta, lasciando che al progetto subentrasse un’altra azienda, la californiana AutoMecca di Mike Hansen che decise di provare a portarlo avanti, ne produssero qualcuno con la sigla Sport Wagon, che fondamentalmente mantenne le stesse caratteristiche del primo kit.
13 pannelli totali fra interni ed esterni, sedili quasi sempre gli stessi montati sulla vettura VW, salvo alcuni dotati di altri sedili più o meno sportivi.
Alcune parti della Brubaker Box provenivano:
dalla AMC Hornet (parabrezza anteriore)
Dutson truck (luci anteriori)
El Camino della Chevrolet (alcune parti di vario genere).
Il numero esatto degli esemplari prodotti……
Fra il prima e il dopo non lo si conosce esattamente, indicativamente una trentina (circa).
Kit car vintage.