Mercedes 560 SEC AMG.
Per chi segue questo mondo il marchio AMG è quasi da subito identificabile con quello Mercedes.
In un certo modo ci siamo abituati ad associarli quando pensiamo ad una versione particolarmente „“pepata““ della casa teutonica, l’esemplare di oggi fu sviluppato si dalla AMG ma in totale autonomia, quando i due marchi avevano ancora due strutture finanziarie e costruttive ben distinte.
Mercedes 560 SEC AMG, montava un V8 di 6 litri.
Capace di sviluppare 380 cavalli, Il doppio della coppia rispetto al 5,6 Mercedes dal quale derivava, con quella potenza intuibile esternamente da vistose appendici aerodinamiche lungo i fianchi posteriori, cerchi in lega specifici da 17 pollici dotati di pneumatici le cui dimensioni son li da vedere.
La trazione posteriore, una trasmissione automatica a quattro velocità.
Quattro valvole per cilindro sviluppate direttamente dalla AMG.
Doppio albero a camme.
Freni a disco maggiorati.
Sospensioni ad alte prestazioni.
Completarono le modifiche meccaniche di questa vettura bellissima montando uno scarico sportivo, che la faceva subito intuire come potente e veloce, fortunati quei 50 che sono riusciti ad accaparrarsene una.
Mercedes 560 SEC AMG, gli interni.
Completamente in pelle e molto sportivi i sedili della Recaro, profilati e con un’ampia serie di regolazioni elettroniche sui due anteriori, fibra di carbonio fra i molti inserti in pregiato legno, alcune anche con delle strisce zebrate visibili sul volante (foto sopra) e le portiere, il tutto arricchiva i già ricchi interni di serie.
Ma quei costosissimi sedili facevano parte di un pacchetto opzionabile e non tutte quelle versioni AMG li montarono, seppur pare siano state poche quelle in cui furono mantenuti i (già belli) sedili di serie.
Mercedes 560 SEC AMG, nel 1989.
Non so se sia stata questa versione a convincere la dirigenza Mercedes ad acquisire una partecipazione di controllo del tuner tedesco, sino a diventarne l’unico proprietario nel 2005, decisione presa dopo che dai primi anni 90 la AMG fosse diventato il marchio di riferimento per i clienti del suo aftermarket, fra questi citerei un Sylvester Stallone che acquistò una SEC 6.0 Widebody nel 1989, seguito poi da molti altri personaggi famosi.
Oggi ho voluto proporti un’auto che in molti definirebbero „““tunizzata““.
Ma rispetto ad anche alcune fra quelle che io stesso ho proposto su questo mio blog ha mantenuto un certo stile, senza appendici goffe e o troppo evidenti/invadenti, con caratteristiche sia motoristiche negli interni che definirei di assoluto spessore.