Valerio e il suo Libro – Il meccanico.
Con oggi ti proporrei uno stralcio e una introduzione ricavati dal libro scritto da un amico.
““virtuale“““, uno di quelli conosciuti su un socials, ma persona con la quale mi sono trovato bene (quasi subito 😉 ), nonostante l’essere i nostri caratteri „“fuochini““, come lo stesso e caro Valerio ha almeno un paio di volte voluto ricordare e scrivere.
In quel gruppo Facebook, moto d’epoca qui nel LINK, che frequento da qualche tempo.
Visto il più che discreto livello di partecipanti e cose proposte, io e Valerio ci siano sentiti anche telefonicamente e sicuro stia leggendo spero non resti l’unica volta, per me le persone preparate sono un piacere da sentire ed interloquirvi, tanto che vorrei proporti anche questo LINK dove guardare alcuni dei cruscotti e parti di auto d’epoca che Valerio realizza, partendo dai soli disegni e mettendoci una certa devozione e cura per i particolari.
Fra le foto un certo bar.
Che chi proviene da Brescia e provincia non faticherà a riconoscere subito e con una mia personalissima precisazione da bresciano orgoglioso 😉 , quella del “Il Caffè Impero” protagonista di un paio di caffè che il Commissario pare frequentasse abitudinariamente la mattina, figura presente nel libro e liberamente ispirata ad un personaggio realmente conosciuto ed importante per l’autore.
Valerio e il suo Libro, CHI E’ IL “MECCANICO” ?
Questa è l’ultima fatica editoriale di F. V. Borghese, nickname noto per i testi in ambito motoristico e per il ruolo di animatore di uno dei maggiori gruppi Facebook dedicati agli appassionati di moto d’epoca, ma che senza mai scordare la sua estrazione tecnica si cimenta volentieri con la narrativa.
In questo caso si tratta di un romanzo “noir” ma di un tipo particolare, perché il protagonista di quello che potrebbe sembrare il solito giallo, man mano che il racconto si dipana con ritmo incalzante, invece si rivela un “meccanico” alquanto strano. E non perché non sappia districarsi con vecchie moto o altri veicoli, anzi, ma proprio perché altre sue attitudini si dimostrano piuttosto letali.
Ovviamente conosce la tecnologia moderna, ma per la solitaria battaglia che ha deciso di ingaggiare contro un potente e ramificato sistema malavitoso, sceglie volutamente di servirsi di mezzi antiquati, che spiazzano di conseguenza chi cerca di trovarlo con intenzioni tutt’altro che pacifiche.
Valerio e il suo Libro, quest’uomo dal passato oscuro adopera moto d’epoca e altri meccanismi obsoleti.
Oltre a “trucchi del mestiere” in apparenza superati… e questo non disorienta solo i suoi nemici, ma anche quelli che cercano di assicurare alla giustizia uno spietato assassino. Perché quello è, anche se bisogna riconoscere che quelli di cui si “prende cura”, sono soggetti decisamente meritevoli di fare una brutta fine.
Come è stato scritto nella recensione da una nota giornalista, per chi ama i thriller ma trova anche seducente la ruggine e sporcarsi le mani con i motori o altro, questo libro rappresenta sicuramente una piacevole lettura.
un mix di elementi romanzati e fatti che invece sono realmente accaduti.
Risulta infatti intrigante anche per chi in genere preferisce leggere testi tecnici, o manuali sul combattimento e le armi da fuoco, ma senza annoiare gli appassionati di storie “pulp”, che troveranno pane per i loro denti. Una caccia all’uomo giocata su due fronti e ambientata in una valle del Nord Italia, si svolge per duecento pagine inframmezzate da una ventina di disegni e illustrazioni sempre curate dall’autore, che rendono molto scorrevole la narrazione.
Sembra proprio che, toccando con l’abituale precisione anche argomenti di scottante attualità, si voglia indurre il lettore a cercare di capire dove finisca la finzione letteraria ed inizi invece la realtà.
Perché man mano che si legge, ci si accorge di come le cose, poi, non siano davvero come sembrano.
Valerio e il suo Libro, il ruolo di “buoni” e “cattivi”.
Anzi la loro stessa appartenenza a una piuttosto che all’altra categoria, non sempre è chiaramente definito, per cui la trama si presta a diverse chiavi di lettura. Anche i numerosi riferimenti bibliografici, con link a fonti consultabili gratuitamente, ad esempio consentono di approfondire alcuni temi concreti e addirittura “scomodi” che il romanzo porta all’attenzione del lettore.
A questo proposito, tramite una pagina Facebook che porta lo stesso nome del libro e attraverso il suo profilo social, l’autore in più di un caso ha acconsentito a svelare ulteriori aspetti del racconto, instaurando un filo diretto con i propri lettori.
PER COMPRARE IL LIBRO “IL MECCANICO”
Essendo totalmente autoprodotto, per ora il volume in formato 16×23 cm. con copertina plastificata, è acquistabile richiedendolo direttamente all’autore, ma questo offre il vantaggio di ricevere una copia autografata con dedica, il costo è di 25 euro inclusa spedizione tracciata con pacco raccomandata, ordinabile con una e-mail a: woodmetalgarage@libero.it
Valerio e il suo Libro, IN ESCLUSIVA PER DANNATA VINTAGE, UN BREVE STRALCIO DEL PRIMO CAPITOLO.
20 agosto ore 22.00
“Preceduto dalla luce giallognola del faro, il tambureggiare del vecchio bicilindrico inglese scandiva l’andatura della moto nell’affrontare le ultime, ripide rampe che portavano alla baita aggrappata a uno sperone roccioso proteso sul torrente.
In quel punto la valle era angusta e la strada, appena passata la casa, diventava una mulattiera impervia, per cui il traffico era scarso o inesistente. Un tempo, ci trascorrevano brevi periodi un uomo dal passato misterioso e la moglie, ma dopo la loro partenza nessuno ci era più venuto. Per via della posizione e della complessa situazione ereditaria che avrebbero dissuaso eventuali acquirenti, persino la banca più rapace della zona aveva rinunciato a far valere il proprio credito.
Valerio e il suo Libro, spenta la scattante Triumph “TR6C”.
Che aveva modificato con testa a doppio carburatore di una “Bonneville” e scarichi liberi, il motociclista armeggiò con la serratura arrugginita, fino a quando il cancello si aprì con un cigolio, coperto dal rumore dell’acqua sottostante. “Da oliare domattina”, borbottò tra sé. La porta del garage, al quale nessuno si era preoccupato di sostituire la serratura, offrì meno resistenza. Una volta entrato, a parte la quantità di polvere e ragnatele, fu soddisfatto di ritrovare il banco da lavoro e gli ultimi attrezzi rimasti.
Nonostante fosse sulla cinquantina, era di media statura ma solido come un pugile, il viso abbronzato e mani forti e asciutte dimostravano meno della sua età, anche il resto del fisico e il modo di muoversi, denotavano un vigore non comune. Gli occhi, di un verde chiarissimo, invece tradivano di aver visto troppe cose e non sempre piacevoli.
Riposta la moto in un angolo, l’uomo salì la scala che portava al piano superiore, dove trovò la casa come se la ricordava.
Sporcizia a parte, grazie all’ordine che resisteva al lungo abbandono, la presenza di una donna permeava ancora quel luogo, al quale in fondo mancava solo lei. Quello, si disse, non era un problema che si potesse risolvere. Non in questa vita, almeno. Ce n’erano altri che era tornato a sistemare.
Dallo zaino estrasse una coperta militare.
Due panini presi strada facendo e una bottiglia d’acqua, come cena sarebbero bastati. Per dormire, il divano mezzo sfondato avrebbe fatto il suo dovere. Non si sentiva pronto a entrare nella camera da letto: troppi ricordi e il disagio di essere ancora lì, mentre lei non c ‘era più. Dieci anni prima le aveva fatto una promessa, quando avevano giurato al padre di lei di lasciare quella valle bella e maledetta. Consumato il frugale pasto, prima di coricarsi volle controllare se la sua arma fosse ancora nel nascondiglio ricavato nell’intercapedine della soletta.
Spostata la grossa madia, premette all’estremità una tavola del pavimento e questa ruotò, scoprendo il vano sottostante. Tolte altre due doghe dotate di un incastro, infilò la mano estraendo una custodia in cordura nera. All’interno c’erano un fucile di precisione, una lunga ottica, guanti tattici, munizioni, occhiali e altri accessori. Rassicurato sulle condizioni dei meccanismi, che apparivano oliati e privi di ossidazione, si concesse un sonno quasi tranquillo.
A svegliarlo fu la luce dell’alba che entrava dalle tende perforate dalle tarme. Un altro dettaglio da sistemare, annotò mentalmente.
Valerio e il suo Libro, non per un vezzo estetico, solo preferiva evitare sguardi indiscreti se qualcuno fosse passato da quelle parti.
Evitò di accostare le imposte in legno, rischiando che qualche curioso notasse il cambiamento nella casa, che invece doveva continuare a apparire disabitata. Sarebbe stato sufficiente appendere sul lato rivolto verso l’interno delle tende, i sacchi di iuta ammucchiati contro una parete del garage, e da fuori non si sarebbe notata alcuna differenza.
Trascorse la giornata pulendo la stanza e riordinando il piano terra, senza uscire fino al calare del buio per evitare incontri scomodi. Dopo aver lubrificato serratura e cardini del cancello, si incamminò per una serie di sentieri alla fioca luce della luna, ricorrendo alla torcia una volta lontano dalle abitazioni. Dopo aver trovato delle conserve di frutta nella credenza, era pieno di energia.
Scoprendo la piccola scorta, non poté fare a meno di ringraziare la previdenza della quale, invece, lui non era mai stato molto dotato per quello che esulava dagli aspetti meramente operativi.
Per anni aveva trovato normale nutrirsi quando c’erano le condizioni e il tempo per farlo.
Anche la scelta di come vestirsi, era in funzione solo della praticità di movimento o della necessità di mimetizzarsi in un determinato ambiente. Prima di tornare alla vita civile, poi gli accadeva spesso di saltare più di un pasto, perché la priorità era portare a termine il compito che di volta in volta si era prefisso.
Che fosse lui a sceglierlo oppure un superiore, sotto le armi era diventato ininfluente. Non che trascorrere una ventina di anni da persona normale, gli fosse pesato. Ponendo fine a un’adolescenza selvaggia e disordinata, il periodo passato nell’esercito gli aveva impartito le nozioni adatte a uscire senza troppi danni da qualunque situazione.
Come se un giovane animale, una volta inquadrato nel branco, avesse ricevuto dagli esemplari esperti i rudimenti indispensabili, prima che l’indole indipendente finisse di nuovo per prevalere. Due anni di addestramento intensivo e cinque come tiratore scelto, uniti all’ innata predisposizione per le armi e il combattimento corpo a corpo, gli avevano insegnato come cavarsela da solo.
Già durante la formazione, era apparso come rispetto agli altri fosse in grado di fare a meno di qualcuno che lo affiancasse nel compito di ricognizione o in quello dell’osservatore.
Alla fine, di fronte ai risultati eccellenti, i superiori si erano rassegnati all’idea di includere nei ranghi anche un lupo solitario.
Dopo il congedo, aveva trovato piacevole iniziare quelli che, parafrasando un libro piuttosto banale, chiamava scherzosamente “I miei secondi vent’anni”. La fortuna insperata, era stata poterlo fare insieme a una persona abbastanza forte da reggere il suo carattere spigoloso. Inclusa quella parte di abitudini che, per quanto si sforzasse, non riusciva a perdere. Una donna capace di offrirgli la sponda sicura cui aveva sempre aspirato, ma senza fare molto per trovarla. Convinto che, anche per le questioni di cuore oltre che per il resto, fosse il destino a decidere. Mentre a noi, al massimo, resta la possibilità di fare del nostro meglio”.
Valerio e il suo Libro in conclusione.
Io il suo libro devo ancora leggerlo, lo scrivo perché è stato così cortese da inviarmene una copia con dedica, non appena arriverà saprò cosa leggere subito.
Il Meccanico.