Zagato Mini Van.
Su tre foto due provengono dalla rete (blog o altri siti), l’altra e tutto il materiale ivi presente dalla mia biblioteca personale.
Eravamo agli inizi degli anno ‚80.
Quando la Carrozzeria Zagato iniziava una lenta ma inesorabile svolta, specializzandosi nella progettazione e costruzione di veicoli elettrici in serie, piccole serie in effetti e talvolta nemmeno “spostate in produzione” viste richieste non sempre congrue per poter solo iniziare, ma ci si cimentò con convinzione.
Non credo serva ricordare tutti quei capolavori che una Carrozzeria così importante ci ha proposti negli anni, ecco che allora vorrei invitarTi a non considerare solo l’aspetto esteriore dell’auto di oggi, lo vedo e comprendo anche io che rispetto a “solo alcune” delle auto presenti in questo LINK non sia nemmeno lontanamente paragonabile, ma piuttosto provare a farti considerare che fu capace di provarci, fu in grado di intuire prima e forse meglio di altre il potenziale che una vettura elettrica cominciava ad avere in quegli anni.
Negli anni ’80 quarant’anni fa.
- Esattamente quando a farlo e tentarci erano davvero in pochi, spessissimo case molto più “piccole” e o sin quasi sconosciute.
- Con delle batterie (accumulatori diremmo) con pesi e durabilità lontani anni luce rispetto a quelle di oggi.
- Con una sensibilità e conoscenze sentite dal potenziale cliente lontanissime dal comune uso e percepito di quegli anni, tanto da poter essere considerabile “cosa per pochi pochissimi”.
- Ci volle coraggio insomma.
Zagato Mini Van, l’autovettura di oggi non è esteticamente paragonabile alla Zele.
Almeno per me visto che il loro modello precedente prodotto in 500 esemplari dal 1973 rimane una vettura straordinaria per una discreta serie di motivi, „quasi convinto“ che sia grazie a lei che la Carrozzeria Zagato prese certe decisioni, qui il LINK dove vengono elencate tutte le Zele prodotte e o pensate dalla Carrozzeria Zagato, con l’ultima che sembra 😉 non avere nulla a che fare con tutte le altre se non l’averne in comune solo il nome.
Quella di oggi sembrava pronta ad entrare in produzione, tanto che stabilirono un prezzo di listino.
Stimandone un migliaio di producibili.
Intorno agli 11.000.000. di Lire, prezzo che si sarebbe sensibilmente ridotto in caso di contributi statali allora potenzialmente stimabili come „generosi“ per quel tipo di auto, nel caso avrebbero ridotto praticamente a meno della metà l‘esborso.
- Zagato Mini Van, con un telaio portante in tubi quadri d’acciaio.
- La carrozzeria separata in vetroresina con scatolature, più leggera rispetto ad una in metallo ma comunque sufficientemente „solida“.
- A quattro ruote indipendenti le sospensioni, con balestre trasversali sia sull’anteriore che il posteriore.
- Tre porte, con quella posteriore dalle dimensioni „generose“.
- Due sedili davanti e dietro due strapuntini longitudinali che erano “abbattibili” per aumentare la capacità del bagagliaio.
Zagato Mini Van, il motore.
- 60 Volt ed una potenza in cavalli di 6,8.
- Privo del dispositivo per il recupero dell’energia in frenata ma con un chopper elettronico che emetteva un fastidioso fischio durante la marcia.
10 accumulatori al piombo da 6 Volt ciascuno.
- Tutti sistemati sotto il pianale e dentro un contenitore specifico in resina, materiale a prova di corrosione visto che l’acido solforico nelle batterie aggredisce tutti i metalli.
- Lo sviluppo in altezza della Mini Van fu reso necessario proprio per il posizionamento di quegli accumulatori per rendere il più agevole possibile l’accesso all’abitacolo, altezza che comunque rendeva migliore la visibilità per il guidatore.
Discreta la tenuta di strada per quell’uso previsto su strade cittadine, sufficiente lo sterzo per la manovrabilità e raggio di sterzata.
Posteriore la trasmissione tramite un variatore automatico con cinghia in gomma, piuttosto rumorosa già alle velocità più basse con 80 decibel rilevati a 40 km/h.
Con l’acceleratore si gestiva direttamente il motore elettrico ed indirettamente il variatore di velocità.
Priva del pedale della frizione e del cambio di velocità.
- Quindi nessun freno motore quando rilasciando l’acceleratore la vettura in folle sembrava scivolare via troppo facilmente, un tipo di comportamento che molto probabilmente richiedeva un certo tempo per abituarcisi.
- Freni non servoassistiti, cosa che si poteva prendere in considerazione visto quanto poco sopra, peraltro duro da azionare il pedale.
Velocità massima 56 km/h.
- Da 0 a 30 km/h 9,3 secondi.
- 74 chilometri l’autonomia mantenendo un’andatura pressoché costante e senza troppe accelerazioni e o frenate vigorose.
- 14,8 il consumo totale kilowattora.
- consumo al chilometro wattora 200 su un percorso di circa 10 minuti con una sosta di cinque.
- 26 Lire il costo al chilometro nel 1985.
Dati che considerano uno stile di guida „tranquillo“, in cui il guidatore utilizzi il meno possibile il clacson (se priva di una batteria supplementare utilizzabile per quello ed anche per la radio), acceleri e deceleri „nervosamente“, per dirla alla Pargolo „una guida da salma“ 😉 😉 .
Zagato Mini Van, dimensionalmente.
- Lunga 2,58 metri.
- Larga 1,57 metri.
- Altezza 1,62 metri.
- Passo 1,50 metri.
- Pneumatici 145 X 10.
Peso 825 chilogrammi in ordine di marcia.
- Omologata per poter trasportare quattro persone.
- Capacità bagagliaio 60 chilogrammi.
Un’ultima cosa, quella che mi chiedo ogni volta che considero un’auto elettrica sviluppata qualche decennio fa.
Come sarebbe andata se fossero state vendute in certi numeri e nel caso della Zagato se potesse diventarne uno dei primi produttori, considerando che personalmente quella Zele che ti avevo già proposta mi piacerebbe parecchio averla.
Auto elettriche vintage.
Comment 1
23 Ago 2022 at 17:08
io ne ho una praticamente nuova se interessa a qualcuno
Simone 3406625817