Le auto inglesi nei 60 e 70.
Tutto il materiale ivi presente arriva dalla mia biblioteca personale.
Le foto di oggi ritraggono alcune delle auto prodotte nel Regno Unito che arrivarono nel nostro paese in numeri diversi, nello stesso periodo che vide la fusione fra due marchi e la nomina di un nuovo presidente.
Le auto inglesi nei 60 e 70, anni in cui la British Leyland era ancora „qualcosa“ con tanti „qualcuno“.
Diverse le sedi produttive per un marchio così forte dal superare il milione di auto prodotte all’anno, con alcuni modelli alto vendenti nonostante i gravi problemi sindacali che stavano colpendo tutti.
Le Mini si vendevano bene.
In tantissimi a desiderarla, con tanti stancatisi di aspettarne una e finendo col rivolgersi ad un’altra auto e marca, due marchi con tutto il loro patrimonio storico in esperienze e modelli, che una volta fusisi sembravano destinati a proseguire ancora per diversi anni.
Le auto inglesi nei 60 e 70, auto dalle più economiche a veri e propri salotti su ruote.
Magari alcune fra quelle con un prezzo di listino triplo o quadruplo rispetto alle prime, diverse case automobilistiche confluite in un unico marchio ed un nuovo direttore che diede una forte “scossa” .
Qui sotto un listino del 1974, – Leyland Innocenti Via Pitteri n° 81 – MILANO – l’importatore.
modello | tassa di | Prezzo | cilindrata | potenza | numero | velocità |
circ. | in LIRE | giri | dei posti | MAX | ||
LEYLAND INNOCENTI | ||||||
Mini Minor 1000 Export | 18.355 | 1.600.000 | 988 | 55/5600 | 4 | 145 |
Mini Minor 1001 Export | 18.355 | 1.706.000 | 988 | 55/5600 | 4 | 145 |
Mini Matic Export | 18.355 | 1.763.000 | 988 | 46/4800 | 4 | 125 |
Mini Cooper 1.3 export | 32.085 | 2.094.000 | 1275 | 7175800 | 4 | 160 |
Regent 1.3 | 32.085 | 1.974.000 | 1275 | 66/5800 | 5 | 150 |
Regent 1.3 L | 32.085 | 2.151.000 | 1275 | 66/5800 | 5 | 150 |
Regent 1.5 | 39.725 | 2.268.000 | 1485 | 79/5600 | 5 | 160 |
AUSTIN GB | ||||||
1300 Traveller | 32.085 | 1.514.000 | 1275 | 60/5250 | 5 | 130 |
1300 GT | 32.085 | 1.576.000 | 1275 | 70/6000 | 5 | 160 |
JAGUAR GB | ||||||
XJ6 4.2 | 191.480 | 9.295.500 | 4235 | 245/4500 | 5 | 205 |
XJ6 4.2 Automatic | 191.480 | 9.531.000 | 4235 | 245/4500 | 5 | 205 |
XJ 12 Automatic | 336.645 | 19.936.000 | 5343 | 254/5750 | 5 | 225 |
ROVER GB | ||||||
2000 TC | 65.185 | 3.987.000 | 1978 | 114/5500 | 5 | 185 |
2200 TC | 72.315 | 4.748.000 | 2206 | 115/5000 | 5 | 190 |
3500 V8 | 184.350 | 5.555.000 | 3528 | 184/5200 | 5 | 196 |
3500 V8 automatic | 184.350 | 5.828.000 | 3528 | 184/5200 | 5 | 190 |
SUNBEAM GB | ||||||
Modello 1250 | 32.085 | 1.655.000 | 1295 | 58/5200 | 5 | 135 |
modello 1250 TC | 32.085 | 1.820.000 | 1295 | 70/5800 | 5 | 150 |
modello 1500 TC | 48.855 | 1.950.000 | 1598 | 78/5500 | 5 | 160 |
TRIUMPH GB | ||||||
Spitfire MK IV | 32.085 | 2.129.000 | 1296 | 75/5500 | 2 | 160 |
Dolomite | 59.075 | 2.318.000 | 1854 | 91/5200 | 5 | 163 |
Dolomite Sprint | 65.185 | 3.248.000 | 1998 | 127/5700 | 4 | 187 |
2500 PI MK II | 113.055 | 3.684.000 | 2.498 | 120/5000 | 5 | 177 |
TR 6 PI | 113.055 | 3.775.000 | 2.498 | 125/5000 | 2 | 200 |
Le auto inglesi nei 60 e 70, ma veniamo a noi, consideriamo nomi e numeri.
Partendo da una frase, „non siamo un paese battuto“, pronunciata dal Lord Stokes che iniziava con l’essere un impiegato nell’ufficio commerciale presso una azienda di veicoli commerciali e diventando negli anni il Presidente della British Leyland, senza ereditare il titolo da alcuno.
Lord Donald Stokes, 55 anni.
1930 ingegnere alla Leyland Motors LTD veicoli industriali.
1946 Direttore reparto sviluppo delle esportazioni diventando subito dopo direttore per le esportazioni.
1949 Direttore vendite.
1960 Direttore Scammel Lorries, una filiale del gruppo.
1963 Direttore commerciale della Leyland in concomitanza con l’assorbimento della Triumph.
1968 fusione Leyland BMC (maggio) ne diventava direttore.
1969 Si dimetteva Sir George Harriman presidente del gruppo e Lui lo sostituiva.
Entrato nella camera dei Lords per „meriti derivanti dal suo lavoro“ con una carica riconosciutagli dalle persone allora più importanti del Regno Unito, soprannominandolo Lord Stokes of Leyland.
Eravamo in un periodo in cui le „questioni sindacali“ impedivano il normale svolgimento di qualsiasi attività lavorativa.
Cosa che caratterizzava tutti i paesi; continentali e non; lui riuscì a porsi fattivamente e positivamente lenendo gli effetti dannosi che quel „putiferio politico e sociale“ stava causando.
Lui arrivato subito dopo la fusione che fece nascere la B.L., Lui che interagì sin da subito con i dirigenti sindacali attenuando le tensioni attraverso precisi accordi, tanto che il numero di scioperi risultò ben inferiore rispetto a quando le due aziende erano ancora indipendenti.
Elargivano gli stipendi fra i più alti dell’intera industria automobilistica britannica, a tutto beneficio di una produzione che stava crescendo del 16% con 1.200.000. 1.250.000. di auto prodotte in un anno.
Iniziarono a puntare (con una maggior decisione) sul mercato statunitense.
Circa 90.000 i veicoli in un anno, entrandoci soprattutto con le vetture più piccole che iniziavano a non essere più solo le „quelle per i poveri“, ma ponendo però un limite preciso, un tetto massimo di 150.000 vetture all’anno, convinto che i loro mercati di riferimento dovessero continuare ad essere quello „interno“ e quello „continentale europeo“, più competitivi visti i costi ben più ridotti per „spostare“ le auto.
Le auto inglesi nei 60 e 70, uno stabilimento in Belgio.
Che previdero di aprire nel 1971 e sempre nelle intenzioni capace di produrre 110.000 auto ogni anno per il solo mercato europeo, convintissimo che di li a pochi anni avrebbero tutti dovuto fare i conti con la concorrenza Giapponese, quel paese affacciatosi da pochissimi anni (se non mesi) sui due mercati, Lord Stokes of Leyland ci aveva visto giusto.
In Europa intesse rapporti con la francese Renault per la fornitura di parti meccaniche e di carrozzeria.
Ottenendo tutti questi riscontri in un lasso di tempo davvero breve, lo fu davvero visto che partì da una fusione che vide la BMC fra le meno „“convinte““ e che in molti non considerarono facile.
Un solo anno contro i tre che lui stesso aveva previsto, coinvolse tutte le figure interne ed esterne alle due aziende ed ognuno poteva esprimere le proprie idee e considerazioni, facendosi promotore di incontri e riunioni in tutti gli stabilimenti, quelli più piccoli compresi.
Le auto inglesi nei 60 e 70, sessanta fabbriche, molte delle quali con (allora) oltre settanta anni di esperienze e vita.
Nel complesso 190.000 le persone a lavorare nel gruppo, persone e strutture che prima tendevano a „starsene per i fatti loro“ facendoli interagire e non poco, riuscì a farli passare da aziende singole e separate fra di loro ad un’unica famiglia produttiva.
Sembrava esserci tutto per far funzionare la British Leyland e per qualche anno ci sono riusciti, ma la conclusione oramai la conosciamo tutti.