Piaggio.
Piaggio & C. S.p.A. – Via Hermada n° 11 – Genova Sestri.
Quanto andrai a leggere arriva tutto dalla mia biblioteca personale.
Con l’utilizzo di tre libri molto datati ed “importanti” ed una ricerca articolata su date ed eventi conseguenti.

1962 Filobus a tre assi a struttura portante.
Piaggio i Capitoli.
- brevi cenni storici.
- Iniziamo a guardare quelle date.
- l’anno forse più importante per una certa serie di motivi, il 1964.
- Alcune considerazioni ed andando verso la fine.
- Quei mezzi commerciali realizzati dalla Piaggio.
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Ed infine le VESPA e l’APE.
1884.
- RinaldoPiaggio; figlio di Enrico; con la segheria a vapore.
- A 15 anni iniziava navigando sui velieri del padre.
- E a 20 impiantava a Sestri Ponente una segheria che negli anni diventò uno fra i più importanti complessi industriali italiani.
- Per poi spegnersi a 74 anni da Senatore del Regno e grande industriale.
2) Con lui entrava in gioco un’altra importante famiglia di industriali (1887) gli Odero, Rinaldo trasformò la società in una accomandita con Nicolò Odero (unico accomandante e padre di Elena sua moglie).
Dopo soli due anni affiancandole un reparto per la produzione di arredi navali, da ricordare l’arredamento del San Gottardo nel 1886 e di altre 63 navi fino all’inizio del secolo, dopo soli cinque anni dalla sua fondazione non vi era praticamente nessuna nave uscita dai cantieri liguri che non fosse arredata dalla Piaggio.
Cosa che convinse anche altri armatori (nazionali e non), ad affidarvisi per arredare le loro navi.
- Ciampa ; gloria della navigazione a vela; con i Suoi brigantini sorrentini.
- I piroscafi passeggeri della Navigazione Generale Italiana.
- Le navi da guerra della Marina Italiana.
- Le marine estere con quella germanica su tutte.
1901.
- L’esperienza fatta negli anni con gli arredi navali, l’avere degli ebanisti di un buon livello, da pochi anni l’aver iniziato con il riparare carri merci e carrozze per i passeggeri per le Società Ferroviarie Italiane (prima appunto della nazionalizzazione del 1905).
- Ecco arrivare un’ulteriore nuova attività, la costruzione di carrozze ferroviarie (fra le prime in Italia) nel momento in cui le ferrovie passavano allo Stato Italiano (nazionalizzazione del 1905 e ammodernamento nel 1906), con un conseguente vistoso incremento dei mezzi costruiti ed impiegati sui percorsi ferrati (le cui distanze e linee stavano crescendo molto più di prima).
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Lo stato voleva ammodernare sia le linee che i mezzi, Piaggio convinse il cognato Attilio Odero a costituire le Officine Finalmarina (1906) con sede a Finale Ligure, con un capitale sociale di 500.000 Lire versati nei suoi due terzi dall’Odero.
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Ci si ricorderà che a convincere il cognato fu l’aver il Piaggio partecipato sia attivamente che economicamente alla fondazione della San Giorgio, azienda del settore automobilistico (1905).
- Vanno ricordate le storiche vetture per la funicolare a cremagliera Genova-Granarolo, le vetture tramviarie e carrozzerie per autocarri, con un insieme che pose le basi; solide basi; per i successivi sviluppi.
1908.
Piaggio fu nominato Cavaliere dell’Ordine della Corona d’Italia.
1915.
Durante la prima Guerra Mondiale la Piaggio fu costretta a riconvertirsi (come accadde a praticamente tutte le altre grandi realtà industriali italiane), riparando e riproducendo velivoli terrestri e idrovolanti su licenze dalle:
FBA.
Caproni.
Macchi.
Fu così “naturalmente” attratta dalle grandi prospettive dell’aviazione, facendolo da azienda solida nei numeri e nel personale (sia tecnico che dirigenziale).
1917.
In seguito alle numerose commesse belliche arrivate e visto che per farvi fronte fosse oramai diventato necessario espandersi, rilevò le Officine Aeronautiche di Francesco Oneto di Pisa, subito dopo con una loro importante riqualificazione.
1919.
Piaggio si schierò politicamente con la destra, facendolo non solo da sostenitore ma fondando con l’Odero in quell’anno l'”Associazione per il Rinnovamento”, poco dopo “assorbita” dal PNF Partito Nazionale Fascista (vi aderì qualche anno dopo nel 1926).
1920.
Da società in accomandita ad anonima, con un capitale sociale di 10.000.0000 di Lire, suddivisa per il 70% al Piaggio come Amministratore Delegato e il 30% all’Odero che ne ricoprì la carica di presidente.
1921.
Fondava la SAICM Società Anonima Italiana Costruzioni Meccaniche, fra i soci Piaggio, Attilio Odero ed Giovanni Agnelli con loro pochi altri piccoli soci e quasi tutti piemontesi, con il “confortante” sostegno della Banca Commerciale Italiana.
A Marina di Pisa iniziava la produzione di idrovolanti in metallo su licenza della Dornier Metalbauten, nello stesso periodo in cui dalla Germania aerei simili non sarebbero mai potuti arrivare visto che il Trattato di Versailles glielo impediva, con un successo talmente immediato e significativo dal “costringere” Piaggio ed i suoi soci a produrli anche negli stabilimenti di Finale.
1922.
- Veniva realizzato il P1 un aereo bimotore, il primo completamente progettato e costruito dalla Piaggio.
- Nominato Commendatore dell’Ordine della Corona.
1923.
- Acquisirono la “Compagnia Nazionale Aeronautica Pegna Bonmartini” di Roma, grazie al fondamentale ausilio di Giovanni Pegna; un ingegnere navale molto stimato da Piaggio; arrivava il monoplano da caccia P2.
- In quello stesso anno si mise risolutamente per questa via che la portò ancora una volta all’apice ed in tempi piuttosto brevi, una serie di successi nella tecnica costruttiva dei velivoli e di tutte le loro parti e componenti, dal motore ai particolari numericamente più diversi, unendoci l’organizzazione dei servizi aerei a grande raggio.
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Fu Pegna nel 1931 a presentare alla Piaggio un noto progettista ed inventore aeronautico, Corradino d’Ascanio.
1924.
Da Pontedera (PISA) con lo stabilimento (appena rilevato) “Costruzioni Meccaniche Nazionali” iniziava con la produzione di motori, con fra questi quelli prodotti su licenza della Societé Des Moteurs Gnome et Rhone i Jupiter.
1925.
Con un nuovo importante riconoscimento – Grande Ufficiale della Corona.
1926.
- Partecipò alla fondazione della SANA Società Anonima di Navigazione Aerea, con la prima linea aerea italiana per il trasporto di cose e passeggeri (servizi postali compresi), con linee che negli anni immediatamente successivi collegavano l’Italia con Spagna, Francia, Egitto e Tripolitania, (sovvenzionati dallo Stato Italiano).
- Un ulteriori successo che lo convinse a cimentarsi in un nuovo ed importante progetto, con una sua importante contribuzione finanziaria, visto che investì cifre importanti sul nuovo Idroscalo a Genova.
- Piaggio si iscriveva al PNF a luglio.
1927.
Assunse Giuseppe Gabrielli, tecnico stimatissimo dal Piaggio e formatosi in Germania, le ambizioni di Piaggio culminarono nella costruzione di un nuovo laboratorio a Finale, di nuova costruzione e dotato di una (quasi) galleria del vento e una vasca per prove idrodinamiche per gli scafi e galleggianti.
1929.
L’anno economicamente più nefasto di sempre e neanche la Piaggio riuscì a passarci indenne, tanto che due anni dopo nel 1931 registrò una cospicua perdita di 2.700.000 Lire.
1930.
- Aumentarono il capitale sociale sino a 15.000.000. di lire contro i 10 visti in precedenza.
- In quello stesso anno ai due grandi azionisti; Piaggio ed Odero; si affiancava Filippo Schiaffino in qualità di consigliere, era il marito di Hilda la figlia di Piaggio.
1934.
- Lo stabilimento di Pontedera ed una sua fortissima espansione, tanto che che passò dai 136 occupati con varie mansioni ed una superficie di 4800 mq2 a 6950 lavoratori ed un’area complessiva di 44.000 mq2.
- La SANA veniva inglobata dalla prima compagnia area italiana statale, la Ala Littoria.
- Visto il suo impegno politico e l’essersi sempre “sbilanciato” sostenendo una sola parte e sue idee lo portarono in quell’anno ad essere nominato Senatore, nel mese di aprile.
- Anno che vide mutare profondamente l’asset societario, entrava Elena Odero sua moglie, seguita due anni dopo nel 1936 dall’ingresso dei figli Armando ed Enrico e le figlie Hilda Piaggio Schiaffino, Giorgia Piaggio Marsano, Carmen Piaggio Vianson e Rinalda.
1937.
- Il rapporto con il Pegna si interruppe, Piaggio volle sostituirlo subito con un altro progettista da lui considerato molto brillante.
- Arrivava Giovanni Casiraghi che come il d’Ascanio veniva da una formazione fattasi negli Stati Uniti.
- Con lui svilupparono il P108 il primo quadrimotore della Piaggio, che negli anni divenne famoso per essere molto probabilmente il miglior areo realizzato dalla Piaggio.
1938.
- Piaggio moriva a Genova il 15 gennaio.
- A succedergli furono i due figli Armando (1901-1978) e Enrico (1905-1965), con il primo continuare a Genova e il secondo a Pisa.
- Decisero di incrementare sensibilmente il loro capitale sociale, portandolo a 52.500.000 Lire contro i precedenti 22.500.000, con tutto nelle mani della famiglia Piaggio e loro figli, non più presenti gli Odero.
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Peccato che se le cose sembravano poter proseguire bene così non accadde, infatti durante tutto il secondo conflitto mondiale furono oggetto di pesanti bombardamenti e saccheggi, con non ultimo il vedersi vietata la produzione di aerei dagli alleati.
1940.
Corradino d’Ascanio riuscì a sviluppare delle nuove eliche, facendole entrare subito in produzione (pare avesse realizzato anche prototipi di elicotteri) note quelle a passo variabile, con un ulteriore incremento della produzione per lo stabilimento di Pontedera che crebbe di 12.000 persone.
3) 1964.
- Un anno molto importante per la storia della Piaggio, un anno che vide nascere la Piaggio & C. che sappiamo concentrarsi sui ciclomotori e la IAM Industrie Aeronautiche Rinaldo Piaggio.
- Con la IAM puntare su prodotti hi tech e l’arrivo nel 1990 di un jet executive il P180, la Piaggio & C. concentrarsi con risultati ben più “positivi” su Vespa ed Ape.
- Dopo la morte di Enrico suo genero Umberto Agnelli (marito di Antonella Bechi Piaggio) assunse il controllo e la guida dell’azienda.
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Con un susseguirsi di passaggi di mano.
- Di nuove proprietà, avvenuti dopo la morte di Giovanni Alberto Agnelli nel 1997 che vide la Piaggio essere rilevata dalla IMMSI di Colaninno Roberto che la portò in borsa nel 2006, con la IAM seguire più o meno le stesso sorti, le stesse sorti visto che dopo l’uscita di scena di Rinaldo Piaggio jr fu ceduta ad una cordata di società ed imprenditori, fra questi Pietro Ferrari e subito dopo la Mubadala Development Company Dubay che ancora oggi la controlla.
4) Piaggio – un’azienda con un simile storia, tracciata in pochi anni e capace di abbracciare campi e produzioni diversi.
Iniziava con l’essere una segheria.
Per poi diventare un’azienda leader nella realizzazione di arredi per navi e battelli di pregio.
Passando alle carrozze ferroviarie.
Convertendosi nelle riparazioni e riproduzioni di arei, durante il primo conflitto mondiale.
Una serie di ulteriori attività, aziende forestali sull’Appennino ligure Maremma e Agro Romano per la produzione di legnami e carbone che utilizzava per gli stabilimenti di Genova, Finale Ligure, Pisa e Pontedera.
Per poi concentrarsi anche sui mezzi urbani (autobus-filobus) prodotti per esercizi nazionali ed esteri, potenziandone (sempre) sia la produzione che la qualità costruttiva, cosa altro poteva fare se non diventare una delle più importanti realtà italiane del periodo.

1962 autobus a due assi con gruppi meccanici della Fiat.
5) Quei mezzi urbani:
- Filobus a tre assi in acciaio inossidabile e struttura portante.
- Autobus urbani ed interurbani snodati.
- Autotreni per passeggeri.
- Veicoli per il trasporto di merci.
- L’Eurocar 721 un autobus urbano a scocca portante e sospensioni speciali, quest’ultimo molto probabilmente il suo mezzo urbano più innovativo e riconosciuto.
Poi logicamente lo sappiamo tutti che la Piaggio fu quell’azienda che propose la Vespa.
Ma io oggi ho voluto ricordare i come nacque ed evolse, senza quella storia fatta di tentativi diventati solide realtà, l’essersi ampliata e convertita non poche volte, l’essere stata capace di intuire momenti e loro mezzi, senza tutto questo della Vespa molto probabilmente non ne avremmo manco sentito parlare.

Eurocar 512 con gli stessi gruppi meccanici del Fiat 410.
6) Piaggio – Già le VESPA e l’APE.
- Visto che solo grazie a questi due prodotti la produzione riprese a regimi più che soddisfacenti.
- Visto che grazie all’ammorbidirsi degli alleati e su tutti gli americani alla Piaggio fu concesso di ripartire.
- Con Enrico sempre a Pontedera ed Armando riprendere con quelli liguri.
- E con i due fratelli abbandonare quasi completamente l’arredo di navi e battelli visti i cospicui cali di passeggeri.