Comacchio la piccola Venezia.
Oggi una carrellata di fotografie senza troppe descrizioni su Comacchio, ci andiamo spesso e Ti suggerirei di andarci almeno una volta se ne avrai la possibilità.
Il Loggiato dei Cappuccini.
Un lungo porticato che unisce la cittadina alla chiesa della Madonna del Popolo (o Santa Maria in Aula Regia), al suo interno un’immagine taumaturgica della stessa, realizzata nella prima metà del seicento (1647) per poi realizzare la primavera successiva il lungo porticato (strada coperta come le cronache di allora la definivano).
Fu il Cardinale Giovanni Stefano Donghi a volerne l’edificazione, in omaggio alla Vergine dopo che aveva fermate le acque dell’Eridano (PO) in località Primaro che avevano a lungo minacciato la cittadina, un susseguirsi di 142 archi che dovevano accompagnare le preghiere dei fedeli.
Le anguille di Comacchio.
Peccato che io oltre ad aver visitato almeno tre volte la struttura le ultime due volte non sia riuscito a trovare quelle latte piene ma solo in esposizione e disponibili alla vendita quelle vuote, si fatica a trovare quella prelibatezza.
Ma insisterò tornandoci a dicembre, periodo in cui mi hanno garantito che potrò trovarne.
Un punto di riferimento per il birdwatching su invito della LIPU.
Negli ultimi anni il paese della provincia Ferrarese, con il suo consiglio comunale attivarsi sin da subito nel volerla far diventare uno dei luoghi di maggior attività ed attrattiva fra i siti europei dedicati, diventando altresì una delle capitali per la conservazione e tutela degli uccelli selvatici.
Comacchio, la visita al museo.
Si impiega un’oretta e mezza, su due piani il primo ed il biglietto può essere comulativo con l’altra esposizione visibile nel palazzo difronte, il costo totale dei due biglietti sette Euro, ne vale assolutamente la pena.
Quel bar ed il suo portico sono alloggiati in quella che un tempo fu la Loggia del Grano.
Comacchio ed i suoi canali.
Molto probabilmente uno dei motivi per cui è da tanti definita la piccola Venezia, sono distribuiti lungo la cittandina lungo strade (le auto possono arrivare quasi ovunque) e piccole vie, intevallati da alcuni ponti con quello degli Sbirri che trovo il più affascinante, senza nulla voler togliere a quello dei Trepponti (foto qui sotto).
Sulla tavola.
L’anguilla sicuramente fra le protagoniste, io la suggerisco alla brace, antipasti a base di pesce con canocchie, vongole, cozze, come primi piatti risotti e spaghetti con sughi a base di pesce e crostacei, seguono le grigliate di pesce miste o sempre l’anguilla in varie preparazioni, il tutto sempre accompagnato da polenta, non male i vini delle sabbie per accompagnare il tutto.
Magari fermandoti in quel bar sotto una torre.
Suggerirei la Casa Museo Remo Brindisi che noi avevamo già visitata l’anno passato, qui un LINK con le foto.
Qui un paio di LINK.
La nave Romana oggi esposta in quel museo, insieme ad una serie di oggetti e suppellettili di sicuro interesse, peraltro davvero ben conservati.
Ottimo questo LINK sull’antica città Etrusca di Spina.
Isola dell’amore a Gorino, ci si arriva transitando su un ponte di barche.
Pomposa.