Renault 4 CV.
Tutto il materiale arriva dalla mia biblioteca personale, più di altre volte le fonti con delle enciclopedie ed alcune riviste coeve dove ho trovate alcune curiosità che non avevo ancora letto in precedenza, i link necessari per editare.
Si nascondevano i prototipi.
Due ingegneri della Renault realizzarono quello definitivo con la fabbrica occupata dal 16 giugno 1940 dall’esercito tedesco con a capo il principe Von Urach.
- Picard Fernand.
- Charles Edmond Serre (direttore del settore progettazione).
Il primo esemplare era in legno e completo del motore.
- Verso la fine del 1942 il primo esemplare marciante veniva ultimato.
- I tecnici e il fondatore si trovarono nel settembre del 1943 su un circuito dove testarono il primo esemplare che non riuscì però a soddisfare il fondatore.
- Seguiva il secondo prototipo con i successivi collaudi fatti nel marzo del 1944.
Finita la seconda guerra mondiale la Francia si trovò priva di materie prime e con molte delle sue fabbriche devastate dai bombardamenti e tante completamente distrutte, nel dopoguerra arrivava il Piano Monnet.
Il prototipo di Roger Barthau.
Al dirigente del Dipartimento Carrozzerie chiesero di svilupparne una nuova versione; più francese e meno tedesca; che veniva ripresa qualche anno dopo da Pierre Lefaucheux.
Louis Renault (1877-1944).
- Fondava la Renault Frères nel 1899 con i fratelli Marcel (1872-1903) e Fernand (1809), partivano da una piccola officina nel garage di casa a Boulogne Billancourt un sobborgo parigino.
- Nel 1944 veniva incolpato di essere un collaborazionista dell’esercito invasore e recluso nel carcere di Fresnes, moriva il 24 ottobre dello stesso anno prima dell’inizio del processo, con un paio di mie vecchie riviste sottolineare delle “circostanze misteriore” sulla sua morte e non approfondendo.
- L’attività delle casa automobilistica continuava con degli autocarri civili e militari e pochi trattori.
16 gennaio del 1945.
La Renault diventava una Règie Nationale, azienda soggetta a gestione statale, il Generale Charles De Gaulle nominava come direttore Pierre Lefaucheux, per far rinascere una fabbrica con una produzione essenziale per la ripartenza.
Allo scopo serviva una nuova vettura diversa da quelle che il fondatore si era ostinato a produrre e troppo costose, escludendo la Juvaquatre del 1937 la loro prima automobile con carrozzeria portante monoscocca e sospensioni anteriori a ruote indipendenti e la Primaquatre.
La nuova utilitaria da quattro cavalli di potenza fiscale nasceva come auto economica, in un periodo in cui i costi delle materie prime crescevano dalla mattina per il pomeriggio e con le ulteriori difficoltà dovute agli stabilimenti ancora in cattive condizioni.
Renault 4 CV Una tout à l’arrière (con motore e trazione posteriore), quattro le porte ed un CX di 0,38.
Lefacheux il nove novembre del 1945 annunciava alla stampa l’imminente arrivo di una nuova automobile, proposta ad un prezzo competitivo e che avrebbe radicalmente cambiato le sorti della Renault.
Ne previde una produzione di 300 esemplari al giorno dopo averla presentata al Salone di Parigi del 1946 33° edizione, che riapriva dopo otto anni con molti entusiasti visitatori che vedendola ne prenotarono una, ma i problemi produttivi non riuscirono a soddisfare le crescenti richieste che arrivavano dai nuovi e vecchi concessionari Renault.
Il primo esemplare usciva dallo stabilimento il 12 agosto del 1947 ed era color sabbia.
Una curiosità: i primi esemplari uscirono dalla fabbrica con un particolare color sabbia, utilizzarono degli stock di vernice rimasti ed originariamente destinati ai veicoli mimetici dell’Afrika Korps.
Nel 1949 quattro anni.
Dopo con gli stabilimenti a regime e la nuova catena di produzione automatizzata (macchinari a transfert), l’auto da 300 esemplari riuscì a risollevare le sorti di una casa auotmobilistica quasi annientata dalle bombe e dalle accuse rivolte al suo defunto fondatore, facendola diventare la più importante in Francia.
Periva il 12 febbraio del 1955 in seguito ad un grave incidente stradale nei pressi di Saint-Dizier mentre stava andando a Strasburgo per tenere una conferenza, dopo che la sua auto a velocità sostenuta scivolava su una lastra di ghiaccio ed usciva di strada ribaltandosi in un campo.
Renault 4 CV negli anni.
Nel 1948 arrivavano i primi aggiornamenti con i vetri scorrevoli posteriori e gli indicatori a bacchetta sui montanti posteriori, nello stesso anno debuttava la Commerciale priva di finestrini e sedile posteriore, ad ottobre la Saprar realizzava la Dècapotable in poche decine di esemplari.
TYPE 1060 1947-1951.
Il motore un quattro cilindri 760 cmc, la sua potenza massima 17 cavalli a 400 giri/minuto, per la prima volta con distribuzione a valvole in testa comandata da aste e bilancieri, frizione monodisco a secco, cambio a tre rapporti manuale, quattro freni a tamburo idraulici, 100 chilometri orari la velocità massima.
1949 e le tre versioni.
Normale con il volante nero.
Luxe volante color crema, antifurto Neimann e rostri sui paraurti, anteriormente i deflettori, in autunno si vedeva il nuovo tetto con struttura più arcuata ed a richeista apribile.
Veniva cambiata la plafoniera con una ovale, sui montanti posteriori i nuovi deflettori e i lampeggiatori più grandi arancioni in plastica.
Commerciale solo nel colore nero.
ANNO | TYPE | COLORE | codice |
1947 48 | 1060 | avorio | 314 |
1948 | Blu Firenze | 441 | |
Grigio azzurro | 637 | ||
1949 | Blu | 441 | |
Blu Provenza | 451 | ||
Grigio azzurro | 637 | ||
Nero | |||
Verde | 955 |
1950.
A gennaio le barre stabilizzatrici sulle sospensioni anteriori. Seguivano la nuova scritta lucida sulla parte sinistra del cofano anteriore, nuovi fanali posteriori, portatarga con luce centrale, eliminati gli indicatori a braccio, il cruscotto con quattro strumenti (che vediamo nella foto) con tachimetro e manometro dell’olio, nuovo l’indicatore del carburante, volante a due razze color crema, la Gran Luxe con stemma di Parigi dorato nel pulsante centrale. Iniziava l’esportazione in Australia di esemplari con guida a destra.
Quattro le versioni:
con un unico faro posteriore la Normale.
due i fari sul posteriore e canale delle ruote in tinta con la carrozzeria per la Luxe.
Dècapotable con finitura Luxe e capote in tela.
Grand Luxe in velluto i sedili e tubo cromato sul loro vertice, colori speciali, due le plafoniere, faro antinebbia, cromato il clacson, con bordatura bianca le gomme, riquadro cromato per il portatarga.
1950 | Beige gazzella | 100 | |
Blu | 441 | ||
Blu Provenza | 451 | ||
Grigio Medici | 641 | ||
Grigio azzurro | 637 | ||
Nero | |||
Verde | 955 | ||
Verde Alsazia | 959 | ||
Verde Mandorlina | 956 |
TYPE 1062 nel 1951.
Con la riduzione della cilindrata per poter partecipare alle competizioni nella categoria Turismo sino a 750 cc, 747 la cilindrata effettiva, le Type 1063 realizzate in soli 77 esemplari con motori potenziati esclusivamente per le competizioni e una piccola produzione iniziava dopo la collaborazione con la nascente Alpine Renault siglata A106 con una nuova carrozzeria.
Con 18 cavalli le versioni Normali e 21 in quelle Sport e Dècapotable, i nuovi indicatori di direzione bicolori e con forma differente della ditta Scintex.
1951 | 1062 | Beige gazzella | 100 |
Blu Lazuli | 400 | ||
Bordeeaux | 704 | ||
Grigio Medici | 641 | ||
Grigio Sogno | 645 | ||
Nero | |||
Verde Alsazia | 959 | ||
Verde Ardenne | 963 |
1952.
La Normale sostituita dalla Affaire.
Potenziata con 21 cavalli la Sport che sostituiva la Luxe.
Sempre da 18 cavalli la Grand Luxe.
21 i cavalli per la Dècapotable.
Viene tolta la scritta Renault dal cofano anteriore, ammortizzatori Alliquant telescopici ed idraulici per le sospensioni posteriori, tutte le versioni con le stesse griglie cromate sulle prese d’aria dei parafanghi posteriori, dalla Grand Luxe e sempre per tutte le versioni vengono prese le due plafoniere.
Comincia l’esportazione negli USA con fanali più grandi e lampeggiatori anteriori, la 760 cmc viene ancora prodotta ma è oramai destinata ad essere tolta dal listino.
1952 | Blu lazuli | 641 | |
Grigio Sogno | 645 | ||
Nero | |||
Rosso Pomodoro | 763 | ||
Verde Alsazia | 959 | ||
Verde Ardenne | 963 |
1953.
Nuovo alloggiamento della batteria nel vano motore, ruota di scorta nel vano bagagli in verticale, più sottili le spalliere per i sedili anteriori, entra in listino la spartana versione Service.
1953 | Blu Rouen | 462 | |
Grigio Lavanda | 659 | ||
Grigio Pastello | 658 | ||
Nero | |||
Verde | 955 | ||
Verde Palissy | 974 | ||
Grigio Antonietta | 651 |
1954.
Tre le barre cromate sul davanti e per la Affaires una sola, tonda la scritta Renault, nuovo e più potente il riscaldamento, vengono tolte dal listino le Dècapotable e Service.
1954 | Blu Rouen | 462 | |
Nero | |||
Verde Palissy | 974 | ||
Verde Tribordo | 956 | ||
Grigio Pastello | 658 |
1955.
La nuova scatola del cambio Tipo 289, disponible come optional la frizione automatica Ferlec, a leva il fermo del cofano, nuova la forma dei lampeggiatori sui montanti posteriori, a losanghe rosso lo stemma, le razze del volante ridotte nel diametro, il rivestimento delle portiere in similpelle, tre le barre della calandra per la versione Service.
1955 | Verde Atlantico | 985 |
1956.
Nuova scatola del cambio Tipo BP289 in sostituzione della Tipo 289, lo starter automatico per tutti i modelli, quadro strumenti rettangolare e il vano della radio con bordi imbottiti, tonde le plafoniere, la Dècapotable tornava in produzione.
1956 | Blu Ile de France | 464 | |
Nero | |||
Verde Cenere | 988 | ||
Verde Acqua | 978 | ||
Beige Tortora | 151 | ||
Grigio Lavanda | 659 |
1957.
Per tutte i nuovi ammoritzzatori.
Dalla Dauphine vengono presi i tessuti per le sellerie montate sulle Sport.
Per la Affaire il tessuto quadrettato.
Un anno dopo viene nuovamente interrotta la produzione della Décapotable.
1957 | Blu Delfino | 465 | |
Blu Pervinca | 469 | ||
Nero | |||
Grigio Incrociatore | 672 | ||
Grigio Svezia | 637 | ||
Verde Mandorlina | 991 |
1958.
Sempre la Type 1062 ma con 26 cavalli dopo un’attenta elaborazione, a disco pieno le ruote e della Sofica fra gli optional un riscaldamento più potente.
1958 | Blu Mediterraneo | 465 | |
Blu Pervinca | 469 | ||
Nero | |||
Grigio Incrociatore | 672 | ||
Beige Thibesti | 159 | ||
Verde Mandorlina | 991 | ||
Avana Chiaro | 156 |
1959.
Nuova la pompa dell’acqua e il termostato, nel corso dell’anno su alcuni modelli viene sostituito il cambio con il nuovo Tipo 314, sulla Sport di serie il riscaldamento della ditta Sofica.
1959 | Blu Capri | 476 | |
Bianco Réjane | 305 | ||
Verde Seigné | 914 | ||
Nero | |||
Grigio Pompadur | 681 | ||
Verde Irlanda | 910 |
1960.
Dalla Dauphine viene presa la scatola del cambio Tipo 314-31 e montata sull’intera gamma, dispositivo di sicurezza per i bambini sulla serrature della versione Sport.
1960 | Bianco Réjane | 305 | |
Grigio Montespan | 685 | ||
Nero Medici | 699 | ||
Rosso Montijo | 789 | ||
Grigio Pompadur | 681 | ||
Verde Segur | 920 |
1961.
Il 06 luglio dallo stabilimento esce l’ultima 4 CV, una versione Affaire con numero di telaio 110547.
1961 | Giallo Neonato | 162 | |
Bianco Réjane | 305 | ||
Nero Medici | 699 | ||
Verde Segur | 920 |
Versioni fuoriserie.
La stessa Ranault con la Saprar (azienda consociata) nel 1949 propose una particolare versione cabriolet con molti accessori presentandola al Salone di Parigi, l
325a versione denominata Dècapotable, entrava in produzione ed insieme alla Grand Luxe montò molti di quegli accessori.
Il Carrozziere Duriez nel 1949 presentava una sua versione cabrio, come fece anche la Carrozzeria Labourdette e sempre con una cabriolet. La versione con il muso ed i parafanghi allungati proposta dalla Esclassan.
Un’auto su cui si cimentarono in tanti per modificarne la carrozzerie, per fortuna non mancarono delle proposte più “sensate” ed alcune fatte anche da nostri Carrozzieri con la maggior parte essere commissionate da piloti.
Fra gli italiani:
La versione di Rocco Motto chiesta dal pilota Louis Rosier, arrivava una ridotta serie di coupè che venne venduta in Francia con il marchio del pilota e in Svizzera con GHF, Rosier chiese anche una versione spider a Brissoneau.
Serafino Allemano su disegno di Giovanni Michelotti dietro richiesta di Jean Rédélé (Alpine) realizzava una coupè in pochi esemplari ed impiegati per le competizioni. Rèdèlè proseguì realizzando la Alpine A106 in vetroresina e tornava dal duo italiano per fargli realizzare i prototipi in lamiera della versione spider,
La Carrozzeria Ghia riprendeva un precedente progetto di Maurice Mestivier Roger Lepeytre e Francis Guerin con la Autobleu, versione che veniva ripresa direttamente dalla casa madre nel 1952 che affidava a Claude Figoni, Marce Portout e Henry Chapron la realizzazione di quella bella versione.
Seguirono la Pichon Parat in versione coupè 2+2. Andrè Parat con coupè e cabriolet con porte ad ala di gabbiano le Izoard, nel 1955 la Carrozzeria Mialle con un’altra 2+2.
Ed arriviamo all’ultima fuoriserie, quella realizzata per la Polizia Parigina, dove si notarono subito le particolari porte scavate, il faro girevole, la grande radio e le dovute batterie di generose dimensioni, nuova dinamo e compressore volumetrico.
Renault 4 CV e le versioni preparate:
-
19 settembre 1948 la prima vittoria nella corsa in salita di Mont Ventoux.
-
Coppa delle Alpi.
-
12 Ore di Sebring.
-
1949 Rally di Montecarlo.
-
1951 a Le Mans per la 24 Ore arrivava una piccola automobile con il motore posteriore e il numero 57 e 32 cavalli, riuscì a resistere per 21 giri e quasi otto ore di gara, un’impresa per un’auto così piccola tanto da essere esposta nel museo del circuito.
-
Mille Miglia 1952 e sempre nella sua classe.
-
1952, 1954, 1956, nella sua classe alla Liegi-Roma-Liegi.
-
Tour de France 1952, 1953.
-
1955 Targa Florio con la versione barchetta e un 18° posto e primo piazzamento nella Classe fino a 750 cmc.
Renault 4 CV quelle prodotte e/o assemblate all’estero.
- In Inghilterra: gli esemplari per il mercato locale venivano montati a Londra nelle officine Renault di Acton, che iniziavano a farlo alla fine degli anni ’20 e sino al 1961. Sempre in Inghilterra la versione speciale Plasticar, una barchetta con carrozzeria in vetroresina.
- Spagna: il 21 febbraio del 1951 Manuel Jimenez Alfaro y Alaminos si accordava per il montaggio che iniziava il 12 gennaio del 1952 a Fasa di Valladolid. Ed un’altra fuoriserie realizzata da Coma Gros con una spider in vetroresina.
- Stoccarda: il concessionario Otto Zink e la sua versione coupè.
- Belgio: Muchiro un carrozziere che realizzò una barchetta per il conte Jeffrey de Beaufort, modificando una berlina privandola del tetto.
- 26 febbraio del 1953 la Giapponese Hino iniziava a produrla su licenza, con la successiva produzione vedere spesso tracce di modelli della casa francese.
- Argentina: con la versione più base di questo mondo ed un basso rapporto di compressione viste le benzine di scarsa qualita, dal 1962 al 63.
- Messico e Romania: ancora due paesi con la licenza per la produzione della Renault 4 Cv, con versioni “vicine” a quelle già prodotte dalla Hino.
- Vietnam: ed eccoci con l’ultimo paese a produrla dal 1983 al 1989 con molte parti dismesse da altri paesi.
- Carrozzeria Ghia: con una versione spiaggina.
Il mercato gli diede ragione.
Il 16 luglio del 1961 terminava la produzione della prima automobile prodotta in Francia a superare il milione di esemplari:
- toccava le quasi 100.000 unità nel 1950.
- Mezzo milione nell’aprile del 1954.
- 1.105.543 gli esemplari a fine produzione.