Indestor Torino.
Centro di Industrial Design, esordiva al Salone dell’Auto di Ginevra con una piccola auto, la Croisette.
- Realizzata su meccanica della Fiat 126.
- Priva di portiere.
- Due posti.
- Con il motore montato sul posteriore come la trazione.
- Raffreddata ad aria.
Indestor di Giacomo Bianco e l’ O.S.I.
1965 il Centro Stile O.S.I. nel Quartiere Borgaro a Torino ed un’ottantina gli impiegati, voluto dall’Ingegner Giacomo Bianco (Direttore Generale).
1967 al Salone di Torino si vide per l’ultima volta il marchio O.S.I. come produttore di automobili.
Novembre del 1967 chiudeva il centro stile, il capo designer l’Ingegner Sergio Sartorelli si trasferiva alla Fiat seguito da un certo numero di ex impiegati e con alcuni tornare in Ghia o mettersi in proprio.
Gennaio 1968 finiva di lavorarci l’Ingenger Bianco e poco dopo decideva di fondare l’INdustrial DESign TORino (Indestor) inziando a collaborare con alcune case automobilistiche da consulente.
Indestor Croisette spiaggina o piccola dune buggy ?
Non ho trovato nulla che riesca a confermarmi l’una o l’altra categoria ed immaginando che ne abbiano realizzato un solo esemplare. Non mi dispiacerebbe sapere che fine ha fatto e se chi legge ha altre notizie sarò ancora una volta felice di inserirle.
Spesso mi viene chiesto il perchè nel mio blog il decennio ’70 sia così presente.
Altrettanto frequentemente provo a far capire al mio interlocutore che a convincermi siano vicende come quella di oggi con persone capaci di “riciclarsi” velocemente e proponendo qualcosa di nuovo, impiegando molte ore di lavoro manuale (con gli strumenti disponibili).
Salone di Torino 1976.
Si vide la Cavalletta nello stand Fiat, versione aggiornata e definitiva della Croisette che nelle intenzioni sembrava poter entrare in produzione ma non in grande serie.
Anche per questa utilizzarono il pianale e parti meccaniche della Fiat 126 adeguati per un diverso tipo di utilizzo, montava il due cilindri a sogliola della 500 giardiniera con la cilindrata portata a 594 cmc e 21,4 cavalli DIN, 3,8 kgm la coppia.
Montava una presa di forza collegata all’albero primario del cambio ed in grado di far funzionare: pompe per l’aspirazione dell’acqua, una innaffiatrice, degli irroratori eccecce. In alternativa era collegabile anche un generatore di corrente alternata da 230 o 380 volt per azionare degli elettroutensili.
Trasformabile con delle centine e dei teloni in auto coperta o aperta.
Disponibile un hard top rigido con vetri scorrevoli, poritere in plastica. il lunotto posteriore apribile a padiglone.