OTAS di Giannini Franco.
Partiva come Officina Meccaniche Torinese di Giannini Franco.
Diventava Officina Trasformazioni Automobili Sportive e alla Mostra delle Vetture Sportive 1970 diTorino presentava la America nella versione definitiva, rispetto alla prima cersione non acnora definitiva montava delle bande laterali sagomate e i nuovi cerchi in lega, Il motore un 1000 cmc ad iniezione da 66 cavalli DIN a 6400 giri/minuto ed una velocità massima di 165 chilometri all’ora.
Un palcoscenico importante la sagra della velocità dove vedere auto sportive e grandi personaggi, quell’anno avremmo viste:
la nuova A112 Abarth.
- Da 107 cavalli DIN a 8300 giri/minuto e 185 chilometri orari di velocità massima.
- Esposta con le nuove versioni delle 595 e 695 denominate Competizione.
- Insiene ad una 1000 Biposto Corsa con un motore 1000 cmc bialbero da 120 cavalli DIN fra le più attese da tanti giovani piloti.
Piero Lavazza.
- Con la monoposto F 850 a cuneo, di un bel colore giallo vivo ed un telaio realizzato da Bellasi con una potenza massima di 70 cavalli DIN a 8.500 giri/minuto ed una velocità di punta vicina ai 200 km/h.
- Esposta insieme ad un motore montato su un cavalletto elabatorato dallo specialista per la Formula Ford.
Moretti.
Con la 128 Coupè iniezione per montarla sostituirono l’albero a cammes e per la testata una specifica lavorazione, raggiungevano i 65 cavalli DIN a 6.000 giri/minuto.
Tecno.
Esponeva la nuova versione della sua monoposto per la Formula Ford.
Cesare Fiorio con una delle cinque Lancia.
Il Direttore Sportivo della HF Squadra Corse Lancia su quelle autovetture per il Rally d’Italia San Remo, raccontava di un sostanzioso incremento della potenza in 10 cavalli riuscendo a raggiungere così i 150.
L’auto realizzata dalla Università libera dell’Automobile.
Lo studio di una coupè sportiva, una Scuola fondata a Modena pochi anni prima nel 1965 per offrire ai suoi studenti uno specifico paino di studi sulla progettazione di veicoli.
De Tomaso.
Una monoposto da Formula 2, con il pilota Nanni Galli fiducioso sul fatto che ne avrebbero allestita una versione per la F1 da guidare nella prossima stagione, la rinnovata Formula 2 debuttava sul circuito di Truxton in Inghilterra il 30 marzo del 1970.
Con molti altri espositori ed alla presenza di un certo numero di personalità fra giornalisti, esperti, industriali, per la OTAS di Giannini Franco era una vetrina importante che riusciva a dare una grande visibilità a quello che era un marchio nuovo e di conseguenza semisconosciuto.
OTAS di Giannini Franco figlio di Domenico, la fondava nel 1969.
Nella metà degli anni ’60 l’azienda fondata dal padre e lo zio Attilio non stava navigando in buone acque, per sistemare i conti arrivava il Dottor Gian Luigi Natali noto imprenditore nel settore delle forniture sanitarie che per le evidenti difficoltà trovate chiese all’Avvocato Volfango Polverelli di aiutarlo, conosciuto per essere un ottimo penalista e al contempo un capace imprenditore con esperienze anche in politica, l’avvocato riusciva a risanare l’azienda diventandone prima socio e nel 1973 la rilevava poco dopo faceva entrare in azienda i suoi figli coinvolgendo un noto ingegnere con significative esperienza con auto ed aerei Armando Palanca, per Franco Giannini fu chiaro che di spazio per lui non ce ne fosse più.

Foto presa dalla rete il LINK https://www.ebay.it/itm/255418393637
Si trasferiva a Torino ed apriva una nuova officina.
(Ancora) specializzata nell’elaborazione di auto, alla OTAS si rivolsero marchi importanti affidandogli lo sviluppo sia di modelli già pronti che di alcuni prototipi, fra le allora sue nuove esperienze la più ricordata è quella con Francis Lombardi quando lavorarono insieme sulla Grand Prix che diventava OTAS 820 nella sua versione venduta sul mercato americano.
Pochi anni dopo nel 1971 chiuse i battenti, nonostante una buona fama e storia del fondatore.