600 Multipla.
1956 e Bruxelles, su progetto di Dante Giacosa (Centro Stile FIAT).
La fiat il 14 gennaio presentava la sua nuova 600 Multipla in occasione del Salone dell’auto di Bruxelles, arrivava la “sorella maggiore della 600” condividendone le due portiere anteriori e il disegno della parte posteriore.
Fra le novità:
Il posto guida con i sedili anteriori montati sopra l’asse anteriore, per ottenere più spazio possibile nell’abitacolo.
Un paraurti in un unico pezzo cromato con due generosi rostri.
I fanali anteriori (che condivideva con la 600 Berlina) sporgevano dalla carrozzeria.
Un abitacolo capace di ospitare sino a sei posti nella seconda versione.
600 Multipla per persone e merci, famiglie o professionisti.
E fra questi non mancarono i tassisti con una specifica versione presentata dalla Fiat nel 1960 e la carrozzerie bicolore nera nella parte più alta e verde bottiglia sulla restante, i due colori una soluzione che convinse tanti altri clienti (con il prevalere delle tinte pastello) e fra quei compratori non mancarono delle aziende che la scelsero sia come mezzo per trasportare merci e dipendendenti che per promuovere un marchio.
Montava lo stesso motore della 600, un’auto che non era una “giardinetta” o una “pulmanina come alcuni provarono a identificarla, ma un nuovo tipo di vettura.
Il 633 cmc e 21,5 cavalli a 4.600 giri/minuto i cavali di potenza massima, montato a sbalzo sul posteriore.
Un carico utile vicino ai quattro quintali (350 più il guidatore).
oltre 90 km/h la velocità massima.
cambio sincronizzato, la terza (1,28 invece di 1,33) e quarta (0,83 invece di 0,89) con rapporti diversi.
Sospensioni a ruote indipendenti con ammortizzatori idraulici a telescopio.
Freni idraulici per tutte le quattro ruote, con maggiore superficie frenante passando da 432 a 665 cmq.
Gli pneumatici 5,20 X 12 più larghi rispetto a quelli montati sulla 600.
Da ventinove litri il serbatoio montato posteriormente.
Carrozzeria quattro porte a corpo integrale e struttura portante.
L’avantreno come già scrivevo riprendeva quello della 1100/103 con trapezio trasversale oscillante e mollone elicoidale con ammortizzatore idraulico al suo interno, integrato da una barra trasversale montata per evitare il caricamento laterale durante le curve.
Sterzo a vite e rullo.
Coppia conica del rapporto al ponte ridotta 7/45=6,42 contro 8/43=5,37 montata per compensare la maggiore capacità di carico.
32 centimetri più lunga.
Tanta la luce dai sei finestrini laterali il grande parabrezza e il vetro posteriore, circa 150 i chilogrammi in più e con un conseguente maggior consumo di carburante (per percorrere cento chilometri 6,9 i litri di benzina necessari).

Davanti un sedile a panchina non regolabile, cosa resa ancor più scomoda per il passeggero che ha anche la ruota di scorta.
DIMENSIONI (misure in mt.):
Carreggiate anteriore 1,23 posteriore 1,15 mantenendo il passo della 600 (due metri), lunghezza (misure massime) 3,53 larghezza 1,45 e altezza 1,58 con quella minima da terra di 15 centimetri.
La 600, utilitaria da quattro posti comodi.
Presentata nel 1955 per sostituire la Giardinetta 500 C che nelle sue ultime migliaia di esemplari prodotti veniva prevalentemente venduta nella versione Belvedere (la giardinetta a quattro posti), la Nuova 500 con motore bicilindrico posteriore veniva presentata nel 1957 con un mercato che continuò a preferire per qualche anno come prima auto la più costosa 600, negli anni successivi la più piccola diventava una delle seconde auto (o da città) più vendute.
2.604.103 gli esemplari complessivamente venduti dal 1955 al 1970 per la 600.
Numeri importanti e specie considerando la scarsa accoglienza avuta nei primi anni, nel 1959 la Multipla era all’ottavo posto con 3.458 gli esemplari venduti contro i 78.205 della 600, tanto dal convincere i dirigenti a spostarne la produzione da Mirafiori allo stabilimento Autobianchi di Desio con una sessantina di vetture prodotte per giorno (metà richieste dalle concessionarie estere).
600 Multipla con un muso piatto e la nuova calandra centrale con griglia cromata.
Servì un po’ di tempo perché ci si abituasse alle sue forme, con inizialmente la maggior parte delle critiche concentrarsi sulla parte frontale, l’avere il muso protetto da una piastra di ferro e il paraurti verso l’alto con il passare degli anni ne sedarono molte e convinsero altri.

Nella foto del periodo si vedono la piastra di rinforzo in acciaio montata sull’anteriore, i paraurti che salgono verso l’alto, la ruota di scorta era alloggiata di fianco al guidatore.
- La ruota di scorta alloggiata di fianco al guidatore.
- GLi stessi accessori di serie della 600.
- Fra gli optional quel portabagagli che abbiamo visto in tantissime fotografie.
- Nella parte anteriore uno specifico radiatore per la ventilazione e il riscaldamento regolabili da una presa d’aria.
- L’avantreno preso dalla “Nuova 1100”.
600 Multipla le due versioni, facili da caricare i bagagli visti le ampie portiere e il pavimento dell’auto completamente dritto con i sedili tutti abbassati.
-
Con un solo sedile posteriore ribaltabile per tre persone e il resto dello spazio destinato a merci e bagagli.
-
La seconda con dietro ai posti anteriori i quattro sedili tutti ribaltabili e poter così ottenere lo spazio occorrente alla bisogna.

I quattro sedili posteriori si potevano abbassare alla bisogna ottenendo come nel caso della cinque un vano di carico davvero capiente rispetto alle dimensioni della vettura.
-
Il piano di carico dietro il guidatore di ambedue le versioni era di 1,75 mq ed un carico massimo di quasi quattro quintali.
Il cruscotto ed i comandi.
Presi dalla 600 il comando cambio a leva centrale seppur maggiormente distanziato dal sedile, vicino lla levetta dell’avviamento, starter e freno a mano.
Sul volante le due leve per regolare le luci e gli indicatori di direzione, al centro le tre levette per le luci esterne i tergi e l’illuminazione interna al centro l’accensione con la chiave.
Il quadrante con la spia degli indicatori di direzione e delle luci (compresi gli abbaglianti con una spia inserita più tardi), tachimetro, contachilometri, livelli olio e benzina.
Di serie aveva e non.
In plastica le alette parasole.
Specchietto retrovisore con luce che si accende aprendo le portiere o con l’interruttore sul cruscotto.
Triangoli para aria sulle portiere anteriori in plastica.
Plafoniere fra le portiere posteriori e l’ultimo finestrino posteriore.
Maniglie di appiglio per i passeggeri posteriori sul montante.
Non montava lo spruzzatore lavavetro ne era previsto il riuscire a montare una radio, priva anche di uno specchietto retrovisore esterno (prime versioni).
Cosa dissero alcuni esperti dopo la presentazione ufficiale.
Sulla nuova 600 Multipla si possono affrontare certi percorsi con la stessa comodità di un’automobile più grande.

Una foto promozionale per evidenziare i tanti bagagli che si potevano caricare, per quanto mi riguarda fu una delle auto più rivoluzionarie.
Con un sedile posteriore che può ospitare comode tre persone e magari addirittura indossando un cappotto, in una delle due versioni ci possono salire persino sei persone.
Fra quelli francesi alcuni ipotizzarono che con quei sedili ribaltabili e piegati in avanti si potesse pensare ad un letto nell’abitacolo trasformandola in una specie di camera viaggiante e magari aggiungendoci delle tendine per una maggiore privacy.
Prezzi di listino nel gennaio 1960.
4-5 posti Lire 760.000, immatricolata Lire 791.800.
6 posti Lire 775.000 e immatricolata Lire 807.250.
Tassa annuale di circolazione Lire 8.750 con una potenza fiscale di nove cavalli.
Gli optional allora richiedibili: gomme con fascia bianca Lire 8.050 e l’interno in finta pelle.
Per la consegna servivano circa 30 giorni dall’ordine.
GARANZIA: per i primi sei mesi era prevista la sostituzione gratuita del materiale con manodopera non compresa, Per i primi 2000 e 4000 chilometri gratuitamente la manodopera per due operazioni di verifica a pagamento gli eventuali rabbocchi di olio e liquidi vari.
GAMMA DEI COLORI, con il primo colore indicato per la carrozzeria e il secondo quello del tetto.
verde chiaro/grigio chiaro.
Azzurro/grigio chiaro.
Blu/grigio chiarissimo.
Grigio chiarissimo/blu.
Avorio/nero.
Rosso/nero.
600 Multipla i primi clienti invece.
Nelle vendite non partiva benissimo, fra le critiche l’avere una carrozzeria troppo “estrosa”, cuscinetti delle ruote anteriori cambiati ed anche più di una volta, con del carico consumava parecchio (con quella cilindrata e peso poteva essere differente ????? ), posto di guida non modulabile e specie per chi era o troppo alto o il contrario, qualche infiltrazione d’acqua dopo anni, radiatore che saliva troppo di temperatura.
I giudizi positivi su tenuta di strada, capacità di carico, economicità nelle manutenzioni (salvo alcuni degli sporadici casi indicati in precedenza), adatta per una famiglia numerosa o per un commesso viaggiatore o chi doveva spostarsi spesso per lavoro (medici, artigiani, eccecce).
Personalmente io ne ricordo una che ogni tanto vedevo nel parcheggio del condominio dove abitavo, essendo del 1971 qualche annetto lo aveva già e comunque aveva sempre portato li da Padova il proprietario, solo una volta ci salii e poco dopo la accese, mi è sempre piaciuta ed averne una non mi dispiacerebbe.