RCS 125.
Un piccolo costruttore italiano.
Il Sig. Mazzilli un tecnico milanese all’età di 39 anni iniziava a costruire delle moto nel 1969 utilizzando un motore Maico per la sua prma 125, che testò personalmente con risultati alterni per via di un telaio che funzionava ma non altrettanto il motore che nizialmente aveva scelto.
Dopo quasi un anno le tante prove i cambi ed ancora qualche delusione lo cambiava con un Sachs; seguendo anche i consigli ricevuti da amici esperti conosciuti correndo nelle gare di regolarità; partiva una sua piccola serie di 125 da regolarità.
RCS 125 Regolarità Competizione Special, proposta a 760.000 Lire prezzo di listrino f.f. IVA compresa.
- A colpire chi la vedeva per la prima volta molto probabilmente potevano essere i colori del telaio un rosso vivo e il grigio argento di diverse parti.
- Ci si sarebbe poi fermati sui comandi manuali della Magura dotati di protezioni in gomma e facili da registrare, insieme ad un manettino dello starter comodo da azionare.
- Posizione di guida confortevole, migliorata dalla nuova imbottitura della sella realizzata in un solo pezzo di gommapiuma stampata.
- Serbatoio in fibra di vetro con sui lati delle ginocchiere in gomma ed i due rubinetti con vaschette di decantamento per le impurità, il tappo ad apertura rapida.
- Sospensioni della Ceriani.
- Di serie il kit degli attrezzi fornito di serie dalla Sachs corredato dal libretto uso e manutenzione scrtto in italiano (quando su molte delle moto con quel motore non lo era).
MOTORE Sachs monocilindrico due tempi elaborato da Mazzilli.
In lega leggera il cilindro con canna in ghisa riportata, testa in lega leggera, alesaggio e corsa 54X54, Distribuzione a tre luci, cilindrata effettiva 123,6 cmc, rapporto di compressione 13,5 : 1, 19 cavalli a 9.500 giri/minuto la potenza massima, miscela al 4% di olio, accensione elettronica, Bing a vaschetta centrale il carburatore con diffusore 27 mm, getto max 140 e minimo 45, valvola gas 4, spillo conico alla seconda tacca e filtro aria a cartuccia.
Le modifiche fatte a quel Sachs nell’officina del Sig. Mazzilli:
- condotto d’aspirazone del clindro da 26 a 28 mm.
- Abbassamento del piano della testa di 3 mm, con ristabilita laconformazione della camera di scoppio.
- Imbocchi dei travasi ampliati.
- Sul cambio (considerato spesso il tallone d’achille di quel motore Sachs) controllate e cambiate alcune parti pur mantenendolo conforme all’orginale.

Una delle due marmitte opzionabili all’acquisto, erano due con una Lanfranconi a sogliola e l’altra una marmitta ad espansione con silenziatore realizzata direttamente.
CAMBIO da sei rapporti in blocco.
- Comandato da pedale a leva sulla sinistra con la prima verso il basso e in senso opposto le restanti cinque marce.
- I rapporti interni: 4,60 la prima, 2,93 per la seconda, 2,16 terza, 1,71 quarta, 1,43 quinta, 1,24 sesta.
TELAIO RCS 125
- Doppia culla continua in tubi d’acciaio speciale ed elementi centrali quadrangolari (con un livello delle finiture e saldature superiori ad altre motociclette pari categoria).
- Due generosi fazzoletti in lamiera per irrigidire l’area del canotto di sterzo.
- Perno del forcellone con cuscinetti conici reggispinta.
- Scatolati gli attacchi degli ammortizzatori.
- A protezione del carter una generosa piastra forata.
- Sotto la sella e vicino agli attacchi delle sospensioni delle maniglie per facilitare lo spostamento della motocicletta.
SOSPENSIONI RCS 125.
- Anteriormente Ceriani la forcella teleidraulica a lunga escursione con steli da 32 mm e 150 cc di olio per stelo.
- Posteriormente forcellone oscillante con ammortizzatori teleidraulici Ceriani a molle esterne regolabili su tre posizioni di carico.
PNEUMATICI E RUOTE.
Artigliati da 2,50 X 21 davanti e 3,50 X 18 dietro (di serie erano dei Metzeler) montati su cerchi in acciaio.
FRENI della Campagnolo.
Dei tamburo in lega leggera, davanti un centrale da 136 X 25 mm e dietro un laterale da 150 X 30.
DIMENSIONI (in mt.) della RCS 125 E PESO.
- Lunghezza massima 2,05, interasse 1,36, manubrio larghezza 0,85 e altezza 1,16, sella altezza 0,76 e delle pedane 0,26 con minima da terra 0,22.
- Peso a secco della RCS 125 90 chilogrammi.
Facciamo qualche passo indietro al 1972.
Anno in cui arrivava la MKII con il filtro dell’aria sopra il serbatoio (particolare fra i più ricordati delle sue motociclette) in comunicazione con il carburatore tramite il trave scatolato superiore del telaio, soluzione che ebbe vita breve vista la pochissima fiducia dimostrata dai suoi clienti con soli 100 circa gli esemplari prodotti.
1973 Salone di Milano Con il modello che seguiva la versione precedente.
Modificato con: il filtro a cartuccia contenuto da una specifica cassetta in fibra di vetro visibile sotto la sella, forcellone oscillante sul posteriore allungato di 2 centimetri, davanti la forcella con un angolo d’inclinazione aumentato da 29 a 30 gradi, telaio più leggero, nuove pedane particolarmente apprezzate dal tecnico milanese che le definì “scientifiche”, diverso il gruppo sella serbatoio.
1974.
Nuovo modello con aggiornata la livrea e nuovo raccordo sella serbatoio continuo.
1975.
Per via della particolare forma della sua marmitta arrivava il modello “tubone” prodotto in soli 90 esemplari circa.
1976.
Finiva la produzione di motociclette con l’ultima serie prodotta in circa 50 pezzi che montavano i nuovi serbatoio in alluminio e portafaro e parafanghi di produzione statunitense (Preston).
Giorgio Mazzilli moriva a 87 anni il 01/10/2017.