DannataVintage.com

Auto a colori, quando si vedevano i pastello, i verdoni, non tutto grigio o bianco

auto a colori, quando si vedevano i pastello,

i verdoni, non tutto grigio o bianco

Sono nato negli anni ’70, spesso capitava di sentire dire: devo lavare l’altra auto perche’ domani e’ domenica. L’auto della domenica, tenuta in garage sino al week end.

Durante la settimana si utilizzava quella “da lavoro” da tutti i giorni, spesso un’utilitaria o una piccola berlina.

Se non si aveva “quella della domenica”, molto spesso il sabato vedeva molti italiani seguire una sorta di rito, che li accomunava, li rendeva uguali.

Ognuno con la sua “auto a colori”.

Lavare l’auto, chi, addirittura, la lucidava. Non c’erano gli autolavaggi a gettone, quelli a spazzole, molti piu’ di oggi.

Il benzinaio dal giovedì aveva la pelle di daino obbligatoriamente vera, non sintetica, un tuttuno con la sua divisa, inseparabili.

 

Aveva, spesso, i suoi clienti affezionati. C’erano,poi, quelli della canna dell’acqua, con lo shampoo e la cera, talvolta il mitico polish.

Ma ognuno aveva i suoi orari, i suoi tempi, ma l’auto la lavava o andava a farsela pulire.

Le auto avevano colori diversi, difficilmente, contandole durante un tragitto, vedevi piu di due auto dello stesso colore.

Indimenticabili i colori pastello, quei verdoni, i gialli, talvolta i marroni, poco nero, qualche bianco ma con le sfumature.

Bianco sporco, bianco perla per moto e ciclomotori, il famoso caffellatte, caffellatte indimenticabile.

Quando comperavi la vettura vedevi una gamma colori degna di un tappezziere specializzato in tendaggi, di quelli ben forniti.

Intere famiglia ebbero vibranti discussioni sulla scelta del colore dell’auto nuova, si discuteva e decideva insieme.


La domenica si andava a messa, a fare una piccola gita, a pranzo dai genitori o dalla suocera.

C’era il coniglio arrosto anche con 40 gradi all’ombra, ti venivano proposti/propinati antipasti in grado di saziare una comitiva.

 

Finivi il pranzo e bevevi l’euchessina o un seltzer ( se lo ho scritto giusto), l’amaro era obbligatorio. Ti rimettevi sulla Tua auto, ricordo la mitica Alfasud TI azzurrina, e andavi.

Tornavi a casa, andavi a mangiare il gelato al lago. Era un rito, Tu, la tua famiglia, e la vostra auto pulita. Quanti ricordi……………