DannataVintage.com

amaro vintage – vuole un cordiale??

amaro vintage

Dei pranzi domenicali abbiamo gia’ parlato qualche mese addietro, quelli da bollito ad agosto, da peara’ a giugno, da dosi di cibo degni di una apocalisse imminente.

Ma finito di pranzare non mancava mai, mai, mai, l’amaro, le pubblicità ne davano un vibrante contributo all’assunzione.

Credo che nel panorama delle pubblicità vintage fossero fra le più belle, le più coinvolgenti.

 

 

 

 

 

 

 

 

Da Mike buongiorno con lo slogan sempre più in alto, al Cynar l’amaro vero ma leggero, il Montenegro con il veterinario e il suo sapore vero, la Milano da bere, l’amarissimo che fa benissimo, e cosi via.

Le loro pubblicità erano fantastiche, con slogan in grado di identificarli subito, in molti ripetevano i vari slogan durante un conviviale con amici, ordinavano quel distillato accompagnandolo con lo slogan.

Ma torniamo al dopopranzo, altrimenti se comincio con la pubblicita’ vintage non la smetto piu’.

Chi non ricorda il tipico mobile in cui venivano sistemati ???? Poteva essere d’epoca, antico, moderno, ma li erano ordinatamente sistemati, con una collezione quasi infinita di bicchierini da amaro, degni di un catalogo postalmarket.

Sulla tavola veniva tolto tutto, doveva essere fatto posto per le bottiglie, alcune per via delle loro forme erano; anche; piuttosto ingombranti.

Non potevi non degustarne uno, avresti offeso i padroni di casa, dovevi assaggiare anche quello che gli era stato regalato dal vicino, un parente lontano, altrimenti ………….

Alcuni erano di una pesantezza incalcolabile, come non citare le uvette e ciliegie sotto spirito, artigianali o meno, ti restavano li per mesi, per digerirle dovevi parlare con il tuo stomaco per ore, chiedergli scusa.

 

 

 

L’amaro arrivava subito dopo il dolce, magari preceduto dalla lingua bollita, con il brodino per aprirti lo stomaco, ed essere meno pesante.

Quei tiramisu il cui peso specifico era paragonabile a quello di un plinto, le torte genuine, di mele, contornate da generose dosi di creme e cremine, non potevi rifiutarti di mangiarle, chi aveva cucinato sapeva che l’amaro ti avrebbe salvato.

Come non ricordare anche quei bicchieri ………

oggetti in vetro toccati con i guanti, puliti con rispetto …..

se ne rompevi uno si consumava un dramma, la padrona di casa correva in cucina e piangeva sommessamente, ma fingeva che non le dispiacesse

…………..ma tu guardandole la vena sul collo intuivi senza alcuna difficolta’ quanto stesse soffrendo.

L’amaro vintage.la pubblicita’, noi

L’amaro era un must, c’era, non potevi rifiutarti, lo diceva anche Mike…….