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LA RECITA SCOLASTICA – incccuuuuuubbbooooooo

LA RECITA SCOLASTICA

Arriviamo al culmine dell’epopea scolastica, alla sua parte tragica, al suo epilogo, quella cosa che anche l’adorato Fantozzi ha voluto ricordare in alcuni suoi film.

LA RECITA SCOLASTICA della domenica, una di quelle domeniche di fine anno, quel, quel fine settimana in cui dovevi aver imparato a memoria una poesia, il passo di un racconto, dovevi essere lì vestito di tutto punto, con 40 gradi all’ombra.

Fra il vestito, il caldo, lo sguardo truce della maestra………

Ne ricordo una tragica, quando preso dall’emozione dimenticai una parte di quanto avrei dovuto declamare.

Da perfetto par…….lo mi inventai di sana pianta qualcosa, riuscendo a trasmettere quanto il testo originale dicesse.

Tutto sommato quel giorno la maestra era in buona e mi perdono’, i cari genitori, i miei e tutti gli altri convenuti a quella suprema spremitura di ammennicoli, mi applaudirono.

Conscio della mia fortuna uscii subito dal teatro dell’oratorio per mangiare un gelato, trovando come scusa l’essere arrivato alla temperatura di fusione dello stagno.

Tempo fa incontrando un vecchio compagno di scuola, il caro Alessandro, ci ricordammo delle recite scolastiche, e di quella in particolare.

Ci trovammo a ridere con quel misto di nostalgia e di un forte terrore, ricordato ancora oggi.

La recita scolastica, quale sadica tortura infantile, quale nefasto momento, ti ci preparavi la primavera dell’anno prima, più dal punto di vista prettamente psicolgico, conscio nell’avere tutti gli occhi puntati addosso, specie quelli dell’ex generale della gestapo.

Indimenticabili declamazioni……..