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Ferrari Rainbow by GANDINI/BERTONE

Ferrari Rainbow

“rainbow” (arcobaleno) il passaggio dalla pioggia al sole

la Ferrari Rainbow, una coupe’ trasformabile in una cabrio (seppur considererei piu’ corretto definirla una targa), con un tetto apribile manualmente, che scompariva dietro i sedili posteriori, grazie ad un congegno meccanico molto pratico, pur essendo privo di un servocomando.

Prodotta dalla Scaglietti di Modena, disegnata dalla Bertone, ambedue consapevoli, sin dall’inizio, che non sarebbe mai entrata in produzione.

per realizzare la Ferrari Rainbow utilizzarono il telaio della 308 GT4 Dino

accorciandolo di 10 centimetri, nel vano motore scelsero di montare un V8 di 3.0 litri, con una potenza di 250 CV.

La Ferrari Rainbow, con una linea squadrata

specie al posteriore, dove gli spigoli sembrano essere stati; volutamente; esaltati.

 

 

Questa Ferrari Rainbow, con delle linee che avremmo riviste successivamente

mai viste in precedenza su una Ferrari

visibili qualche anno dopo su altre auto

con un cofano motore “spiovente”

la parte posteriore con un passaruota dal design “particolare”, in grado di esaltare le linee decisamente squadrate di quella parte della vettura.

Pare che lo stesso Ferrari abbia seguito, con un certo interesse

lo sviluppo di questa auto, anche perche’ era un vero e proprio azzardo, si passava dalle linee sinuose di carrozzieri come Pininfarina e Fioravanti, ad una vettura in netto, nettissimo, contrasto con quanto visto prima.

Fu proprio Marcello Gandini a proporre delle linee che ricordassero un cuneo, e in questa sua dichiarazione credo vi sia “il succo” di cio’ che volesse ottenere:

“Se dovessimo fare un concept su una base Ferrari, credo che avremo bisogno di guardare a qualcosa di radicalmente diverso da quello che ci si aspetterebbe.”

Questa auto “arcobaleno” e’ stata criticata da alcuni

per le linee del posteriore, giudicate pesanti e non completamente in armonia con il resto della vettura, critiche che considero ingiuste, in quanto convinto che Gandini abbia voluto “staccare”, facendolo nettamente, lo desumo (soprattutto) guardando quel passaruota.

In molti la paragonano alla Lamborghini Urraco (prodotta dal 1972 al 1979)

(la mia auto preferita in assoluto), da semplice appassionato posso arrivare a trovare delle vaghe somiglianze, difficilmente potrei mai dire, e scrivere, che siano tanto paragonabili.

Forse, e’ piu’ paragonabile il prototipo per la Jauguar, la Ascot, con linee sempre molto squadrate, una coupe’ presentata nel 1977, un anno dopo la Ferrari Rainbow, ricorderei anche la Citroen BX, seppur arrivò qualche anno dopo.

Credo che la parte centrale di questa vettura

“richiami” quanto gia visto sulla Fiat x 1/9, derivata come sappiamo dalla concept Runaboat, sempre disegnata da Gandini per Bertone.

La Ferrari Rainbow venne presentata al Salone dell’auto di Torino del 1976, la Runabout sempre a Torino nel 1969, la Fiat X 1/9 prodotta dalla Fiat dal 1972 al 1989.

Oggi e’ di proprieta’ dellASI, che la acquisto’ in un’asta, insieme ad altre vetture della ex collezione Bertone.

 

 

 

Una considerazione sugli interni

che trovo bellissimi, con quel cruscotto lineare, con una strumentazione si completa ma al contempo “essenziale”.

I sedili e tutto il resto dell’abitacolo sembrerebbero voler trasmettere una certa “basilarita’ ”, senza lo sfarzo che ci si aspetterebbe da una Ferrari.


In sintesi:

mi piace tantissimo, credo sia stata quella vettura dalla quale Marcello Gandini prese l’ispirazione (e il volo) per molti dei suoi successivi capolavori.

Resta per me un’auto molto significativa proprio per questo.

by GANDINI/BERTONE