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Lancia Fulvia HF 1600 cc – serie Var 1016

Lancia Fulvia HF 1600 cc

Molto probabilmente questa e’ una delle auto più amate di sempre, sin dall’inizio, quando arrivò nel 1969.

La versione con il 1600 cc

prodotta in 1258 esemplari, e’ in buona parte conservata ancora oggi, magari non piu’ nelle mani di un pilota professionista o amatoriale, ma in quelle di un suo estimatore, un appassionato del marchio Lancia e non.

Un’auto che difficilmente è stata dimenticata, o che è finita nel cortile di una qualche autodemolizione, se non quando fosse distrutta, o difficilmente recuperabile.

  

La Lancia Fulvia HF 1600 cc, la fanalona, come viene spesso chiamata

fu anche una versione nettamente migliorata rispetto alla 1300 cc, con meno sottosterzo, con uno sterzo più “morbido” grazie ad una scatola diretta, un treno posteriore migliorato con i nuovi bracci delle sospensioni.

La vettura, di serie, aveva 130 cavalli, 128 SAE per la precisione, secondo quanto indicato da Lancia all’epoca, per la versione base, senza alcun kit di modifica.

La versione potenziata arrivava ad avere, effettivamente 130 cavalli, al posto dei circa 115 (effettivi) della versione senza alcuna elaborazione.

Sull’effettiva potenza di quel 1600 cc. si discuteva e lo si fa ancora oggi,  non essendo ancora completamente chiarita secondo alcuni.

Lancia Fulvia HF 1600 cc – serie siglata Var 1016

La sigla dei motori della prima serie, quella dei primissimi esemplari, era Var 1016, lo scrivo perché e’ molto importante.

La testata delle auto con la sigla Var 1016 veniva modificata direttamente dal reparto corse Lancia.

Dovevano essere destinate alle sole auto ufficiali della casa

con una potenza effettiva di 130 cavalli, ottenuta cambiando i carburatori con dei Solex DD HF 45 (direttamente dalla fabbrica), che si dimostrarono non troppo affidabili, tant’è che, come gia’ scritto, in molti casi venissero comunque sostituiti.

Le modifiche riguardarono anche interventi sugli alberi a cammes, l’albero motore, differenti bronzine di banco e biella, valvole con dimensioni maggiorate, modificata la testata, il blocco cilindri, lo spinterogeno.

Molto probabilmente furono molti i clienti che provarono a far “assomigliare” il più possibile la loro auto ad una di quelle 600 che montavano già di serie un motore “preparato” direttamente dai tecnici Lancia.

Ad avere la fortuna di acquistare un modello con la sigla Var 1016 furono sia dei piloti più o o meno ufficiali che dei privati, fra loro anche chi non avesse alcuna velleità sportiva.

Ne furono costruite solo 600 di esemplari, e nei raduni potrebbe essere interessante togliersi la curiosità di quante ne siano dotate fra le presenti.

Quelle della seconda serie, non della stessa qualità, prodotte con materiali diversi, si riconoscono dal tappo in ottone che chiude il foro per il collegamento al contagiri meccanico, sostituito da quello elettronico.

Le testate delle ultime vetture prodotte dal 1971 al 1973, avevano la sigla AS, di produzione Fiat, e secondo gli appassionati la loro qualità era piuttosto lontana rispetto alle Var 1016.

Chi le elaborava si “limitava”, solitamente

a cambiare i carburatori, di serie montava i Solex C42 con dei piu’ prestazionali C45, o dei Dell’Orto da 48 mm., variare le camme e sostituire i pistoni con altri maggiormente adatti ad un “uso più intenso”.

Poi, volendo, si potevano sostituire i gia’ validi ammortizzatori con dei Koni, montare un serbatoio piu’ “capiente”, dei cerchi in lega Campagnolo, sedili Fusina, inserire nel cruscotto una strumentazione  integratuva, “da gara”.

Indipendentemente dalle modifiche ufficiali e non

questa fu una vettura che riuscì a soddisfare molti piloti o presunti tali, affidabile, molto veloce, con ottime doti di guidabilità tutte caratteristiche con poche altre auto alla pari nel suo periodo.

Lancia Fulvia HF 1600 cc, qui una 1300 cc, in una splendida foto.

Scheda tecnica Lancia Fulvia HF 1600 cc

MOTORE

anteriore, quattro cilindri a V di 12° inclinati sulla sinistra

alesaggio e corsa 82 X 75

cilindrata 1584 cc

rapporto di compressione 10,5:1

potenza massima 115 cavalli a 6200 giri

130 i cavalli sulla serie 1016

alimentazione tramite due carburatori Solex C42 (di serie), i C45 sulla variante 1016

asse a camme in testa per ogni bancata e bilancieri

basamento e testa in lega leggera

raffreddamento ad acqua con un circuito dalla capacità sette litri

lubrificazione forzata, carter olio da 5,3 litri

TRASMISSIONE

trazione anteriore

frizione monodisco a secco

cambio a cinque velocità

AUTOTELAIO

struttura portante, con telaio ausiliario mobile nella parte anteriore

sospensioni anteriori a ruote indipendenti con bracci a trapezio, balestra trasversale, ammortizzatori idraulici telescopici

sospensioni posteriori con assale rigido, balestre longitudinali e barra di reazione Panhard trasversale, ammortizzatori idraulici e telescopici

FRENI

a disco sulle quattro ruote,

servosterzo di serie

RUOTE

di serie cerchi in lega Cromadora, con pneumatici 175/13

DIMENSIONI E PESO

lunga 3935 mm. Nella versione senza paraurti – larga 1570 mm. – passo 2330 mm. – carreggiata anteriore 1390 mm. – carreggiata posteriore 1335 mm. –

peso a vuoto 825 kg.

PRESTAZIONI

velocità massima 190 km/h

da 0/100 con motore Vir 1016 30 secondi, 32 i secondi delle “altre”

PREZZO

2.520.000. Lire nel 1970, 1258 gli esemplari complessivamente costruiti.

serie Var 1016 e Lancia Fulvia HF 1600 cc

uno “sguardo” inconfondibile, anche chi non e’ poi così esperto, riconoscera’ subito questa auto, mitica.

Da qualche anno condivido la passione per questa auto con amico su fb

con la pagina Lancia Fulvia CoupèFulvia 1200Hf,Coupè Rallye 1300, 1300hf,1300 s 1600 HF, dove con Massimiliano ed altri amici ed appassionati proponiamo foto, curiosità, ed altro su questa auto.

Ci sono salito una volta sola

era un’auto che un Cliente aveva portata dal Vinicio, nella sua officina, un cugino di mia mamma, quello della Alfa Romeo.

Come gia’ scritto lui sapeva guidare davvero un’auto, anche grazie ad esperienze pregresse come pilota amatoriale e meccanico di team privati.

Credo che quell’auto di strada ne avesse già fatta tanta

la carrozzeria non era esattamente impeccabile, il suo rosso era piuttosto sbiadito, con gli evidenti segni delle tante sassate, una anche sul vetro anteriore, i sedili molto scomodi, quello sul quale ero seduto io era duro come una pietra, con poca imbottitura, ma ciò nonostante………….

Mi innamorai subito delle sue cornici cromate, dei fanali grossi, quelli anteriori, di una scritta che sembrava stilata da una brava maestra, la Fulvia………

Il mio e’ un ricordo nitido

come lo e’ quello del “rumore” che faceva il motore, del come fosse progressivo, andasse su di giri così bene, ed ero un bambino, lo stesso che di solito invitava chi guidava a non correre troppo, per la paura.

tempo fa, parecchio tempo fa

un conoscente, un amico di un amico, mi chiama, verso le dieci di sera………

ciao Filippo, Andrea mi ha detto che ti piacciono molto le auto d’epoca, e secondo lui ne capisci, lo ringrazio per i complimenti e gli chiedo (un pelino piccato per l’ora) in che cosa potessi essergli utile.

Giovedì ho appuntamento con un signore, in un paese della provincia di Cremona, ha una Lancia Fulvia HF che usava per correre, vorrei vederla e capire se si possa acquistare ad una cifra corretta.

Io, ok, giovedì sono in zona anche io per lavoro, a che ora e dove ci troviamo ?????

Alle 19.00, più o meno, ad Asola. Va bene??????

ok……..

Andammo a vederla, e gia’ da una certa distanza si capiva che non fosse esattamente ben tenuta, il davanti aveva preso una sonora botta, il restante era comunque mal messo, quando poi ci aprì il cofano motore non ci volle un genio a capire che in quell’auto ci avessero messo le mani troppe persone, molte delle quali non proprio degli esperti.

Era ferma da tempo immemore, un restauro da salasso, non era nemmeno intuibile, ma una certezza, la cifra chiesta abbondantemente “fuor di logica”, per sistemare quella ce ne volevano altre tre ;).

Peccato………………………

Alle volte…………