DannataVintage.com

Pininfarina CNR E2 – le concept anni 90

Pininfarina CNR E2

tre i soggetti protagonisti:

Pininfarina

il Gruppo Fiat  per questa auto la cui base era la Fiat Tipo

e il CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche)

Un’auto capace di percorrere 22 km con un litro ai 90 Km/h costanti, raggiungere i 205 km/h, ed avere un CX di 0,193,  con 980 chilogrammi come  peso.

Il ruolo del CNR fu il più determinante, continuarono un loro progetto che partì nei primissimi anni 70, proseguito nel 1985 ed arrivato sino a questo prototipo.

Un progetto che aveva come scopo principale il risparmio energetico, riducendo il più possibile i consumi.

Le dimensioni della Pininfarina CNR E2

con lo stesso pianale della Fiat Tipo, aveva un passo di 2600 mm., una larghezza di 1969 mm., e una lunghezza di 4560 mm.

Il motore un 1372 cc, quattro cilindri

esattamente lo stesso, di serie, che montava la berlina Fiat, con una potenza di 78 cavalli a 6000 giri.

Il primo intervento sulla meccanica riguardò, le sospensioni, erano a ruote indipendenti, con sistema di regolazione dell’assetto elettropneumatico.

Pininfarina si concentrò sull’aerodinamica

con un CX di 0,193, per un’auto che aveva comunque un’ottima abitabilità, la stessa che di una vettura in commercio del periodo, di livello superiore alla Tipo.

Non doveva essere un’auto con velocità e prestazioni strabilianti, ne con una estetica che piacesse a tutti, ma essere un concentrato di tecnologia e design che potesse soddisfare il progetto promosso dal CNR.

Guardando la Pininfarina CNR E2 si noteranno

la parte posteriore con una coda allungata e “plasmata” per essere il più aerodinamica possibile

le bandelle poste sulle ruote posteriori

i vetri e le maniglie delle portiere “a filo”

quei paraurti avvolgenti

il sotto-scocca con una carenatura che lo copriva completamente.

In questa foto si noterà subito la sua linea molto filante, aerodinamica.

I designer della Pininfarina lavorarono in stretto contatto con i tecnici e responsabili del CNR

allestendo diverse parti della carrozzeria, la stessa che prevedeva la possibilità di inserire alcune parti senza troppe difficoltà, tramite dei comodi ganci.

Il tutto con lo scopo di riuscire a snellire il lavoro e le possibilità di scelta.

Sedici furono le configurazioni della carrozzeria, sino a quando scelsero quella aerodinamicamente più soddisfacente.

Su strada questo prototipo percorse diversi chilometri

fatti per riuscire a raggiungere i risultati voluti, montando successivamente anche gli specchietti retrovisori, inizialmente non previsti, e ottenendo quel CX come se fosse una “normale” auto in produzione.

Gli interni erano praticamente gli stessi della Fiat Tipo

i tre soggetti preferirono non cimentarsi troppo nello studio di nuovi, volendo concentrarsi solo ed esclusivamente sull’aerodinamica ed i consumi.

In sintesi, questa auto poteva entrare in produzione

ne aveva tutte le caratteristiche, e poter essere un’auto che offrisse un importante risparmio di carburante, ecologica quindi, con caratteristiche tecniche innovative, ottenute dopo molto tempo ed ingegno, ma…..

Ma le linee non convinsero mai sino in fondo, i tempi per una produzione e commercializzazione non arrivarono mai.

Quando ho “trovato” la Pininfarina CNR E2 su uno dei miei libri

in uno di quelli specificamente dedicati alle concept, ho poi tentato di trovare altre info e foto su internet, non riuscendo a trovare granché, quasi sempre meno di quanto riportasse quel mio libro.

Sulle foto poi una vera e propria penuria

come se fosse finita nel dimenticatoio, e la cosa mi stupisce, perché credo che questa auto sia stata importante, non solo considerando i soggetti, i protagonisti, ma i perché fosse nata.

Negli anni 90 si cercò di mettere a frutto tutte le esperienze precedenti

quelle fatte da uno dei più conosciuti designer italiani, l’esperienza di una casa come Fiat nel settore delle berline, gli studi fatti dal CNR ed iniziati qualche decennio prima.

La galleria del vento

Va ricordato che Pininfarina oltre ad essere uno dei più capaci designer Italiani avesse già a disposizione una galleria del vento, ci scrissi qualche post fa.

Uno stralcio di quel post.…….

La galleria del vento PININFARINA – la prima ad essere costruita in Italia

Nel 1966 iniziarono i lavori, finiti nel 1972, quindi circa 6 anni prima che potesse essere inaugurata.

La Ferrari fece costruire la sua 25 anni dopo, a Maranello.

In questa galleria:

che ancora oggi per dimensioni, e’ una delle poche costruite (e rimaste) al mondo come gallerie del vento “privata”, sono state molte auto ad esservi testate, dalle berline prodotte in numeri cospicui, alle supercar, alle auto da corsa.

Alcune “curisoita’ “:

Francesco Moser si preparo’ per il record dell’ora

Reinhold Messner testo’ la sua tenda da alpinista d’alta quota

Isolde Kostner testo’ le sue tute da discesa.

Certo, è vero, le linee di questa auto non sono fra le più esaltanti

non la si potrà mai definire bellissima, esteticamente almeno, ma considerandone le prerogative su aerodinamica e conseguenti consumi, resta un’auto importante, con molto tempo e studio dedicati.

Quelle bandelle che coprono le ruote posteriori sono piuttosto………

“bruttine” è vero, come quella coda, che non abbiamo mai vista su altre auto, ma ci si ricordi che questa era un’auto laboratorio, quella dalla quale; magari; partire per svilupparne un’altra che riuscisse ad incontrare i favori di un largo pubblico.

Guardatene il posteriore della Pininfarina CNR E2, e vogliate notare come si siano spinti in avanti nel crearne quelle forme, magari concentrandovi sulla parte del sotto-scocca, dove son convinto, sia stato fatto il lavoro più importante per la deportanza.

Siate tanto cari ( 😉 ) non consideratela come un’auto poco bella, ma come un’importante laboratorio su ruote, con quel simbolo sul cofano motore, in evidenza, CNR.

le concept anni 90