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Quando mascheravano le automobili

Quando mascheravano le automobili

Sara’ capitato a tutti, nel leggere una qualsiasi rivista sulle auto, di vedere fotografie di auto pesantemente coperte da nastro adesivo o da teli.

Erano dei prototipi

molte delle auto che pochi mesi dopo avremmo visto in una concessionaria o su una di quelle stesse riviste, nelle categorie novità, nuove proposte.

Ho ancora da parte molte riviste, tante pre anni ’90, alcune di poco successive, ed ho notato che la questione prototipi differisse parecchio da un ventennio che comprendeva gli anni 70 e 80 e il decennio successivo.

Se “prima” a proporre delle concept erano alcuni carrozzieri

molti di questi conosciutissimi sia dagli appassionati che dalle case costruttrici, facendolo con modelli che venivano resi visibili, nella maggior parte dei casi, una volta ultimati o comunque molto vicini ad esserlo.

A proporne erano anche le case, direttamente, affidandone il disegno e lo sviluppo ai propri centri stile, che erano comunque non così numerosi come lo sono oggi.

Per questo ricorderei che il primo centro stile europeo fu quello della Opel GM nel 1964.

Molti dei prototipi dei decenni precedenti venivano esposti in occasione di Saloni dell’auto, vernissage motoristici, per poi essere, acquistati da una data casa produttrice e solo successivamente prodotti.

Non nascevano sempre e solo per sostituire quel modello vetusto, erano molto numerosi, spesso puri esercizi di stile, ma quasi mai rischiavano di essere l’unico esemplare, senza un seguito.

Quando la Bertone Design creo’ la Zero

fu costretta ad andare dai dirigenti Lancia per convincerli a prenderla in considerazione, per poi produrne un modello uguale o solo simile.

Ma torniamo un attimo agli anni 90

In molte delle fotografie di quelle auto “coperte” era celata una vettura già in produzione, con alcune parti modificate, di poco, o poteva essere la base di un modello nuovo o solamente rinnovato di quella stessa auto.

Per chi abita vicino, ad esempio, al Centro Stile Fiat, non sarà mai stato difficile affacciandosi ad una finestra che da su una strada vederne una.

Quando mascheravano le automobili

Con una importante differenza, per chi disegnava e sviluppava un prototipo o un aggiornamento di una data auto, la non possibilità di avere a disposizione uno strumento importantissimo come una galleria del vento.

Quella costruita dalla Pininfarina fu la prima vera galleria del vento costruita in Italia, vi rimando al post dedicatogli.

Molte delle auto del passato hanno lasciato un segno

nelle memorie e nelle storie di ognuno di noi, tanto dal “costringere” molte case a “rinverdire” i successi di loro cataloghi precedenti, ne sono un esempio le varie XW Beattle, la Fiat 500, la 124 Sport, ecc.

Anche per questi modelli furono approntati dei prototipi, per quelle che dovevano essere auto si moderne ma con un occhio (anche due) ad un modello di successo del passato.

Quella che potrebbe essere la versione moderna della BMW 2000 CS prodotta negli anni 60.

Un tributo alla Renault 4, una delle auto più pratiche e prodotta per molti anni.

Oggi molte delle case automobilistiche

presentano dei prototipi in eventi e Saloni, come se volessero dirci cosa stiano facendo, cosa potrebbero mai proporci, cominciando a capire i se ed i quanto possano piacere.

Dandogli dei nomi “complicati”, che difficilmente utilizzerebbero per una qualsiasi auto in produzione.

Disegnate, prodotte, migliorate, dai loro designer

presso i centri stile, per poi stabilire se valga la pena produrle o accantonarle in un qualche museo o raccolta “segreta”.

Per citare la collezione “svelata” più recentemente vi segnalo quanto proposto dalla Porsche al Museo di Stoccarda, con alcuni modelli mai visti prima.

Quando mascheravano le automobili alcuni esempi:

Questa Alfa Romeo dalle forme non molto definite e’ il probabile prototipo di una Jepp ibrida, che condividerebbe molte componenti della Dodge Dart.


Nel 2016 questo era il prototipo per una futura Fiat nuova Punto.

Quando mascheravano le automobili, come nel caso qui sotto, una BMW, 😉 😉 magari arrivano ad esagerare……..

Uno dei 12 (a memoria) prototipi BMW per una nuova super sportiva della casa tedesca.

Molti dei prototipi una volta ricevuto il beneplacito dalla dirigenza

entravano in produzione, con numeri di esemplari prodotti molto diversi, a seconda che fosse una utilitaria o un’auto d’alto livello.

Non possono mancare foto di prototipi vintage su questo blog

In una foto su una rivista uscita qualche decennio fa quella che poteva essere la nuova Fiat 128 Spider.

Centro Stile Opel GM, nel 1964, il primo in assoluto in Europa.

Nella foto in copertina

ho proposto quella che ritengo una delle più belle auto di sempre, prodotta in pochissimi esemplari, diciotto per essere precisi.

Disegnata dal grandissimo Franco Scaglione e costruita dalla Carrozzeria Marazzi, poi diventata una delle Alfa Romeo più note e conosciute di sempre.

Un grandissimo Designer, con la collaborazione di una capace Carrozzeria, per un’auto successivamente prodotta da quello che è uno dei marchi riconosciuti fra i più sportivi.

Qualche decennio dopo la Alfa Romeo per festeggiarne il cinquantesimo propose la 8C Competizione, in soli 1.000 esemplari, 500 coupè e 500 spider dal 2007 al 2009.

Poi ci sono automobili che considero irripetibili

riconosciute fra le più belle, da tutti, affascinanti, indimenticabili.

La Lamborghini Miura, del notissimo modello proposto nel 1966, ne fu approntato un nuovo prototipo qualche anno fa, per celebrare il suo 40° anniversario .

Sinceramente non mi fa impazzire.

Vi segnalo alcuni Centri Stile

Lamborghini

Fiat

l’EX Centro Stile Alfa Romeo

Un libro che ci racconta l’EX Centro Stile Lancia

Ferrari

Abarth

Peugeot e Citroen

Renault

Mercedes

Ford

VW

Nissan

Aston Martin

Road Rover

Misubishi

Suzuki

Toyota

Grazie, alla prossima

passano i decenni……Quando mascheravano le automobili