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Dal bianco e nero ai colori….. ricordi

Dal bianco e nero ai colori

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Se poi si potessero chiamare realmente colori devo ancora capirlo 😉

Le dimensioni rimasero pressoché le stesse, rimanendo un complemento d’arredo “maestoso”, che doveva essere sistemato su un mobile solido, in grado di reggere quel peso.

Ricordo ancora la vecchia Mivar in bianco e nero

acquistata nello stesso negozio dove prendemmo anche quella a colori per la famiglia, e qualche anno dopo una “piccola” per me e mia sorella.

Avevamo gusti diversi rispetto ai nostri genitori, eravamo piu’ da cartoni animati e telefim come Furia il cavallo del west e Lessie o Rin Tin Tin.

I primissimi telecomandi erano a filo

io almeno li ricordo così, come non dimentico i vari momenti in cui dovevo alzarmi per cambiare canale e/o modificare il volume.

La televisione era un must, spesso quando la cambiavi dovevi farlo sapere ai vicini, ai parenti.

Ricordo un caro vicino, quando acquisto’ un televisore dalle dimensioni importanti che casino fece per farselo portare su, all’ultimo piano, non evitando di farlo sapere a tutto il condominio.

Non era una televisione ;), ma una bara, era enorme

quando me la fece vedere, esaltato dal come; secondo lui; i colori fossero piu’ nitidi, non potei no notare come quel mobile sul quale era “appggiata” sembrasse chiedere aiuto/pieta’.

Aveva due gambine sottili e un piano altrettanto “poco spesso”, mi sono chiesto come potesse reggere, sino a quando non vidi lui e quel catafalco nello spazio rifiuti della palazzina.

Cambiarono i colori, con tinte vicinissime a dei marroncini cacchetta di piccione e qualche giallo bile ;), mantenendo molti dei programmi ai quali ci eravamo oramai abituati.

Alle 17.15 arrivavano i cartoni dei robot, alle 20 il telegiornale, alle 20.30 qualche film o programma di intrattenimento.

Ma per noi quell’ora era tabu’

alle nove di sera di solito eravamo a dormire, come se una sorta di coprifuoco ci obbligasse ad andare a dormire, pena l’arrivo di un qualche orco o streghetta feroce.

Con gli anni tutti siamo cresciuti, altrettanto cambiarono le cose, si poteva guardare la tv sino alle 10, dieci e mezza, di sera.

Ci si godeva un documentario, un film………..

Una dera, per me particolare, importante, avrebbero trasmesso una pellicola che attendevo da anni, che avevo visto al cinema quattro o cinque anni prima.

Rocky uno, ero esaltato, avevo……..

preparato la tazza per il cafellatte nel quale avrei intinti dei biscotti, degli oro saiwa (non mi piacevano molto, ma quelli c’erano).

I miei genitori erano fuori, la sorella a dormire dalla Federica una vicina di casa, di un anno “piu’ piccola”.

Ero solo, io e il mio amato cane, un Cocker………

Finisce il TG, qualche passaggio pubblicitario

la signorina buonasera, con quel suo fare indimenticabile,  con quei suoi occhiali magistralmente messi e tolti, annuncia il film…….

Parte, arriva la sigla con una di quelle canzoni che ancora oggi ricordiamo, ascoltiamo, sentiamo, tutti…..

La Mivar da strani segni, delle righe grigiastre compaiono sul video, l’immagine si fa sfuocata, lampeggiante…..

Di colpo si spegne, e non ripartì piu’………..

Era arrivata la sua ora, proprio quel giorno, quella sera, con quel film……

A memoria era proprio così. altrimenti le assomiglia molto.

Dal bianco e nero ai colori

L’indomani andammo dal tecnico che ci mise davanti un preventivo che nemmeno una riverniciatura completa della Alfasud avrebbe eguagliato……

Il babbo si guardò intorno, cominciando a valutare altre televisioni, erano oramai 😉 😉 due, tre, forse quattro, giorni (non lo ricordo bene) che eravamo senza il nostro televisore.

Addocchia un’altra TV, a memoria sempre una Mivar, con quello che ancora oggi presumo fosse del finto legno sui fianchi…..

Chiese quanto costasse, e dopo aver sentito la cifra notai subito il vibrare del suo sopracciglio ;), si accordo’ con il negoziante per farsela consegnare, chiedendogli di controllarla bene ed impostare i canali prima di portarcela a casa.

Arrivo’, uno o due giorni dopo, stavolta venne sistemata in cucina, su un mobile ad angolo, spostando il vaso di fiori secchi che li stazionava da secoli…….

Come “furgone” aveva una vecchia station, una Opel a memoria

non ricordo il modello, bianca, con i finestrini posteriori ricoperti da una pellicola bianca, ovunque aveva adesivi con le sigle delle varie marche di tv che vendeva, quello Mivar era sul cofano anteriore.

Il venditore, che era anche un/il tecnico, la accese, accorgendosi subito che i canali erano mal sintonizzati, adducendo che in quella zona le frequenze fossero diverse, nonostante avesse gia’ programmato il televisore in negozio.

Il babbo con un misto fra ironia ed accidia 😉

gli disse che non riusciva a capacitarsi del come in un chilometro, in linea d’aria, le frequenze potessero modificarsi cosi profondamente ;)……

Suono’ il campanello che saranno state le 19.00 e qualche minuto, se ne ando’ verso le nove di sera, prese il suo assegno e cio’ che aveva contenuto ed imballato la nostra nuova televisione.

Anche noi  passammo dal bianco e nero ai colori…………………………..

Quella sera restammo tutti li, insieme, come facevamo spesso, da famiglia, non come oggi, guardandoci un documentario con il mitico sommozzatore francese…………….

Pochi anni dopo arrivorono quelle che allora erano per me una meraviglia della tecnica

le cuffie per la tv, erano enormi, con dei cuscini sui lati molto spessi, e il suo cavo lunghissimo, peccato che l’attacco della tv (non ricordo se messo successivamente) non era un granché

Ricordi dal bianco e nero ai colori, di quello che allora era un bambino………..

Immagini molto probabilmente “piu’ datate”, ma mi piacciono 😉 , ho così deciso di “usarle” per questo post.