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Lamborghini P140 – il primo 10 cilindri

Lamborghini P140

Doveva essere l’erede della Jalpa, una Lamborghini che rinverdisse i fasti della Urraco e della sua erede, con il motore in posizione centrale, una due posti con carrozzeria targa.

Questo prototipo è stato importantissimo per la Lamborghini

specialmente per il motore che montava, credo e spero, convintamente, che dopo aver letto questo post vogliate rispondere alla domanda che leggerete in fondo.

Il designer, ancora una volta Lui

Marcello Gandini, con una matita totalmente libera nel poter progettare, nel riuscire a trasmettere le stesse emozioni alle quali ci abituava da sempre.

Non mi è ancora chiaro se lo chiese Lui o fu la stessa Chrysler a dargli carta bianca, senza porre alcuna “pressione” o direzione.

Penso che dopo aver rifiutato (sempre di Gandini) il primo prototipo della Diablo (che era in fase avanzata di sviluppo), i dirigenti americani non potessero avere molto altro da dire.

Un giovanissimo Marcello Gandini ed un più giovane Bertone, foto fantasticaaaaa.

La Lamborghini P140 con un motore V10

nuovo, progettato dallo stesso ingegnere della Diablo, Luigi Marmiroli, una motorizzazione mai montata prima, era la prima volta.

Un motore creato in soli dieci mesi, un vero record per un propulsore del genere.

Il Marmiroli, un capacissimo ingegnere

tanto da essere chiamato in Ferrari quasi subito, dopo la laurea nel 1970, e catapultato nel mondo della Formula 1, dove disegnò le auto da competizione per un decennio.

Con importanti esperienze avute durante la sua brillante carriera, non secondaria quella alla Lamborghini, dove fece nascere la Diablo.

Le importanti esperienze e collaborazioni furono, anche, con marchi del calibro di Autodelta e Minardi, entrando in società con il team di Formula 1,  ricoprì il ruolo di direttore del Team Euroracing.

Sullo scontro fra Autodelta ed Euroracing vi propongo un interessante post, non volendo rischiare di andare fuori tema.

Ma qui, oggi, desidero ricordarne l’apporto dato alla Lambrghini auto

e nonostante fosse arrivato alla “Casa del Toro” durante un periodo non certamente facile, in piena fase di transizione fra un proprietario e l’altro (MegaTech azienda del figlio del presidente Suharto).

Ciò nonostante seppe dare il suo importantissimo contributo, dai numerosi prototipi ed idee, arrivando alla Diablo (sempre disegnata da Gandini).

Fari a scomparsa per la P140.

La cilindrata “sperata” da 3,9 litri, catalizzato, quattro valvole per cilindro, iniezione elettronica equazionale di provenienza Lamborghini, con una potenza massima che doveva “aggirarsi” intorno ai 330 cavalli.

Quel tipo di iniezione venne successivamente montata anche sulla Lamborghini Diablo.

La Lamborghini P140 poteva essere dotata (ancora una novità) di un cambio a sei marce

con la presenza di due prime marce, una corta e l’altra lunga, per rendere agevoli le manovre in parcheggi la corta, per partenze “brucianti” la lunga.

Per quanto concerne gli optional

era prevista una frizione elettronica, quindi con l’eliminazione del pedale.

Nelle speranze sarebbe dovuta entrare in produzione nel 1992

con un numero di esemplari annuo stimato in 1500, ad un prezzo indicativo di circa 160.000.000. di Lire, quasi la metà della Diablo, che era già sui listini Lamborghini.

Esteticamente si noterà un tettuccio diviso in due parti

che una volta tolto le avrebbe permesso di diventare una vettura “targa”, il lunotto posteriore nelle previsioni doveva essere abbassabile.

Con l’impiego di leghe leggere per il motore, la scocca, ed alcune parti della carrozzeria, il peso (indicativo) della P140 si aggirava intorno ai 1300 chilogrammi.

Ne furono assemblate tre (forse quattro)

i registri della Lamborghini non danno certezze sui due numeri, con colorazioni diverse:

la prima arancione completa in tutto e funzionante,

la seconda rossa rimasta allo stadio di maquette priva di motore,

l’ultima nel 1991 era bianca, utilizzata per i crash test, per poi essere completamente restaurata e portata nel museo Lamborghini (quella che vediamo nelle foto),

La Lamborghini P140 non venne mai prodotta

secondo alcuni per motivi legati a troppi progetti in cantiere, dalla nuova Espada, alla Diablo 4×4, o a “voci” (poi verificatesi) che la Lamborghini stesse per cambiare proprietà.

Pochi anni dopo arrivò la Calà, una altra concept, con la P140 condivideva la motorizzazione.

Quel V10, più o meno modificato, lo avremmo visto pochi anni dopo sulla Gallardo e la Audi R8.

Peccato, mi ripeterò lo so, ancora una volta si è persa una bella occasione.

Solo una domanda…… se questo prototipo, con quel motore, avremmo visto visto crescere la Lamborghini Auto come ha fatto in questi anni???

Sinceramente……. secondo me no……

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