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Fiat Panda 4X4 Strip – le concept vintage

Fiat Panda 4X4 Strip

Premetto subito che questa versione della Fiat Panda, rivista da Giugiaro, mi piace moltissimo, davvero tanto, e leggendo alcune mie considerazioni nella parte finale potrete, chiaramente, comprendere il mio fortissimo rammarico.

Ho per la Panda un certo “affetto”, proprio per questo vorrei ricordare un altro post dedicatogli, quello sul Pandone Torpedo.

Un’auto si piccola, si spartana, si economica, ma proprio per queste ed altre caratteristiche, peculiarità, fu uno dei più grandi successi per la casa automobilistica torinese.

La Fiat Panda, l’auto che le permise anche di conquistare importanti quote di mercato, anche fuori dai confini nazionali.

Molto interessanti i sedili, completi anche di comode e capienti tasche, si noti anche quella (sempre in tessuto) sul cruscotto.

Su un esemplare si cimentò Giorgetto Giugiaro, in una versione che, per quanto concerne la motorizzazione, ha anticipato uno dei suoi modelli di maggior successo.

Fiat Panda 4X4 Strip, con una motorizzazione che avremmo vista su una auto di serie quattro anni dopo

un esemplare con una carrozzeria “sbarazzina”, priva del tetto, senza le portiere, con un abitacolo che inaspettatamente poteva ospitare sei, SEI, persone.

La versione che conosciamo della Fiat Panda 4X4 sarebbe arrivata quattro anni dopo, e molto probabilmente fu proprio questa concept ad “innescarne” lo sviluppo.

Con quelle barre tonde

che proteggono, contornano, i paraurti in plastica, quelli di serie.

Con quei grandi fari di profondità

posti sul roll bar centrale, facilmente orientabili per mezzo di maniglie, ed i fari di serie protetti da una retina per proteggerli dai sassi.

Dei sedili, si semplici, come quelli del modello di serie

ma con un design personale, ben fatti, pratici, pur essendo montati su una concept, cosa che parrebbe confermarmi che potesse entrare in produzione.

Lo spazio posteriore, completamente ridisegnato

come gia’ scritto, capace di  alloggiare (comodamente) più persone rispetto al divano posteriore di serie, con spazi sfruttati benissimo, facendola addirittura sembrare più “grande”.

Priva del bagagliaio

ma lo perdoneremo a questa che poteva essere un’auto per il “puro divertimento”, non solo per andare a fare la spesa, recarsi al lavoro, ma da godersi nei week end, se si aveva una casa al mare, in montagna, dovunque.

Immagino che quando venne presentata al Salone di Torino del 1980, la Fiat Panda 4X4 Strip, stupì i visitatori

con delle corde al posto delle portiere un parabrezza dalle forme nuove, diverse, che poteva essere ripiegato ed appoggiato sul cofano motore, facendola subito sembrare una vettura da safari.

Con quei due ganci sul cofano, dove appoggiare in tutta sicurezza il parabrezza, una volta piegato, per evitare che potesse colpire il cofano motore.

In questa foto sono visibili i fari orientabili alloggiati sul roll bar.

Due i cardini che permettevano al parabrezza di potersi muovere

con un nuovo albero di trasmissione, lo stesso che permise al motore, quello di serie, di poter trasmettere la sua potenza a tutte e quattro le ruote, non permanente, inseribile, con sospensioni che la alzavano non poco da terra, conferendole un’ aspetto da piccolo fuoristrada, confermato dalle generose ruote ed appendici in plastica sui parafanghi.

In sintesi la Fiat Panda 4X4 Strip:

un prototipo di Giorgetto Giugiaro, la base una Fiat Panda, con soluzioni mai viste, con una trazione inseribile a quattro ruote motrici, che avremmo vista sul modello di serie quattro anni dopo.

Esteticamente molto interessante, accattivante, un’altro di quegli esemplari che mi fanno pensare ancora una volta a quel…… se fosse stata prodotta.

Perchè ho la nettissima impressione che la Fiat Panda 4X4 Strip avesse tutte le caratteristiche per poter essere prodotta

nulla sembra essere stato lasciato al caso, convinto che sia una concept decisamente (già) “definitiva”, che non necessitasse di alcuna modifica o miglioria.

Seguo questo mondo da tempo, con una certa “insistenza” sulle vetture prototipo

e poche altre volte mi è capitato di vederne, valutarne, una già piuttosto avanti nello sviluppo, senza; ovviamente; tralasciare la trasmissione a quattro ruote motrici.

Sarà, anche perché, da appassionato mi ricorda un’altra vettura (fantastica) che scosse il mercato quando venne proposta, convinto che allora mancasse un’auto come questa, che fosse una vera novità.

Guardando “solo” il cruscotto, quello di serie, ne sono sempre più convinto, le poche modifiche come le tasche e la copertura in tessuto non sembrano modifiche “impossibili”.

Le panche posteriori occupano gli spazi già preesistenti sulla vettura di serie, non sembrerebbero aver necessitato di alcuna modifica.

Per la sicurezza è stato mantenuto il roll bar centrale, quindi la vettura rimaneva comunque solida, seppur potessero servire (eventuali) rinforzi su telaio e/o carrozzeria.

Molto, molto, ben realizzata la copertura telata, che sembrerebbe semplicissima sia da montare che da pulire, ben rifinita, completissima.

E quei cerchi in lega, sembrano fatti apposta per questa auto, con quelle gommature tassellate, ci stanno un gran bene.

Giorgetto Giugiaro la Panda la conosceva già bene, la disegnò proprio Lui, nel 1976 (il primo prototipo), quando la Sua Italdesign era agli inizi.

Non credo, poi, che per la Fiat implicasse eccessivi costi, ne per lo sviluppo

ne tanto meno per la produzione, la avrebbe, poi, affiancato alla versione “base”, con un modello “diverso”, ampliando la sua gamma vetture, “invadendo” (anche anticipando) un mercato in pieno sviluppo.

Avrebbe invogliato i precedenti proprietari di una Citroen Mehary a sceglierla, magari fatto cambiare idea a quelli che stavano per acquistare una piccola fuoristrada, o invogliando quelli che stavano solo pensandoci.

Sarebbe da saperne “i perchè ed i per come” non sia stata presa in considerazione.

In estrema sintesi, se non si fosse capito………. peccato mi piace davvero tanto, ma tanto, resterà a lungo nei primissimi posti della mia personale classifica.

Prototipo vintage