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Egli Vincent 1000, partendo dalla Philip Vincent 1000

Egli Vincent 1000, partendo dalla Philip Vincent 1000

La Rolls Royce delle moto, la preferita da Lowrence d’Arabia

presentata nel 1936, da Philip Vincent, un costruttore “perfezionista”, con moto costruite interamente a mano.

Impiegando molto tempo, tanti i particolari, rifinite in maniera maniacale, impiegando anche materiali come l’acciaio inossidabile e leghe leggere.

Il motore un 1000 cc a V, longitudinale

che consentiva alla Rapide (la prima versione) di raggiungere i 175 km/h, facendola diventare la più veloce dell’anteguerra, perfezionata dopo la fine del conflitto mondiale, con una potenza incrementata sino a 70 CV a 6500 giri.

Una moto che avrebbe tranquillamente potuto superare i 200 km/h, ma per via delle benzine di allora, piuttosto scarse in ottani, non ci riusciva.

Se la rapide era oramai divenuta una moto datata, specie per quanto concerneva il telaio, le sospensioni, i freni, fu necessario procedere ad un sostanziale ammodernamento, arrivò così la Vincent.

Una moto che presentò quasi subito evidentissimi problemi di stabilità e tenuta

non solo alle alte velocità, tanto dal farla considerare una moto poco sicura, affidabile, costringendo i nostalgici proprietari della “vecchia” Rapide ad aggiornarne la ciclistica ed alcune sue parti.

Fra i preparatori che si cimentarono su una delle moto prodotte da Philip Vincent ci fu EGLI, un appassionato tecnico Svizzero.

Egli Vincent 1000, partendo dalla Philip Vincent 1000, i primi interventi fatti nella sua officina riguardarono il motore

con un radicale cambio di parti, come l’albero motore, le bielle ed i pistoni, per poi montarlo su di un telaio nuovo, completamente ridisegnato dal preparatore Svizzero.

Un telaio completamente nuovo, differente, quindi, da quello di serie “rivisto” da altri preparatori o modificato da alcuni motociclisti.

Le sospensioni “inaffidabili”

e poco sicure vennero sostituite con delle Ceriani, le note sospensioni Italiane impiegate anche su molte delle moto da corsa del periodo.

La moto da cui derivava aveva evidenti problemi con i freni

specie quando venivano sollecitati, EGLI li sostituì con dei Fontana, e anche per questi vale lo stesso discorso di quanto scritto per le Ceriani.

Una delle versioni disponibili degli scarichi.

Ne allestì due versioni, la Gran Turismo, e la Corsa.

Con la prima che era una versione più da turismo, come dice anche la sigla, più “ricca” di elettronica.

Mentre la Corsa era più “spartana”, destinata al puro impiego in pista, in gare di velocità della classe 1000 cc, visibili in Inghilterra e negli Stati Uniti.

Ottenendo uno 0/100 km/h in soli, soli, TRE SECONDI, che con quella marmitta Brooklands era già di suo “intuibile”.

Il particolare dei freni Fontana.

Egli Vincent 1000, partendo dalla Philip Vincent 1000, in sintesi

si partì da una moto esteticamente molto bella, per poi modificarne il motore e la telaistica, rendendola disponibile in due versioni, ottenendo una moto che credo di poter definire ancora più affascinante della versione da cui partiva.

Splendida, davvero splendida.

Fonte: un libro piuttosto datato, uno di quelli che acquistai in un mercatino dell’usato, neanche troppo tempo fa, dallo stesso arrivano anche diverse delle foto che vedete.