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Da vecchio bus a bar, ristorante, sala riunioni

Da vecchio bus a, negli anni 90 sembrava essere nata una specie di moda, si trasformavano alcuni mezzi di locomozione, in tutt’altro.

Dagli Ape Piaggio (Bar, localini erranti, vendita di varie merci), ne abbiamo visto almeno uno, in una fiera, sul lungomare, in un mercato rionale.

Una categoria a parte, gli autobus

e per quest’ultimi c’era una specifica tipologia che mi aveva subito affascinato, colpito dalle sole foto che vedevo su alcune (pochissime) riviste del periodo.

Ero addirittura arrivato a pensare di trasformarne uno in una casa,  coinvolgendo un vecchio amico che faceva architettura.

qui un esemplare con il secondo piano modificato.

    

Son strano lo so 😉 .

I double decker, gli autobus a due piani

di varie fogge e colori, insieme a quelli ad un solo piano, tutti comunque ex mezzi per il trasporto pubblico.

Andando dalla forma del tetto, al dove il motore sia collocato, e (appunto) il colore, red a Londra, a Bristol green, yellow a Southampton, e via discorrendo.

Da vecchio bus a………… mezzi molto affascinanti

non solo per il fatto che identifichino un dato paese, il Regno Unito, e da appassionato potrebbe anche già bastare, confidando possa essere una buona base di partenza anche per chi sia meno “tifoso” 😉 .

Un “vecchio bus” trasformato in un ristorante.

Su una di quelle riviste lessi l’avvincente storia di Robert Brown, che recuperandoli nei vari sfasciacarrozze, iniziò una nuova attività, che diede a quei mezzi una nuova vita, diversa.

Lui con la sua azienda, “The London Bus Export Company”, fondata negli primissimi anni 90, l’unica azienda in grado di fornire autobus inglesi personalizzati.

Chi lo intervistò conobbe un ex studente, con una ottima formazione sulle lingue, con un italiano molto fluente.

Durante l’intervista subito affermò, convintamente, che le richieste per quei suoi mezzi particolari arrivassero da tutti gli angoli del pianeta.

Un ufficio mobile, con tutte le più moderne attrezzature

L’aveva indovinata.

Partì come autista, arrivando ad avere una sua piccola flotta di autobus, dodici bus, che decise di cedere, trovava troppo stancante accompagnare dei turisti sugli stessi tragitti, era diventato ripetitivo e poco stimolante per lui.

Un mezzo a noleggio per eventi e feste.

La sua nuova azienda si basa su accordi “subcontractors”

delle persone/aziende di cui si fida, un paio di carrozzieri, un elettrauto, un restauratore e rifinitore per gli interni, ai quali affida i suoi progetti, con precisi dati e costi entro i quali stare.

Fra i suoi migliori clienti, sin da subito, i Giapponesi, seguiti (con numeri ben più bassi) da alcuni paesi europei, e allora ancora poche le richieste dal suo paese.

Un cliente tedesco ne fece trasformare uno in un motor home, con quattordici posti letto, nelle foto se ne vedono alcuni con altre modifiche, a me piace molto quello poco sopra, che immagino sia un ufficio mobile. 

Da vecchio bus a, ma sono mezzi vecchi, se sono andati a finire in uno sfascio erano cotti, finiti, ce la porremmo tutti almeno una di queste domande.

Ma lui, “all’inglese”, rispose che ogni mezzo veniva consegnato con una garanzia, corredato di un collaudo rilasciato dal Ministero dei Trasporti Inglese, garantendo anche una certa quantità di pezzi di ricambio sempre disponibili.

Un progetto “base” partiva da 19.000.000 di Lire, con quella cifra si aveva un Leyland PD2 ben restaurato, accessoriabile in funzione delle richieste del cliente.

 

Senza le spese di spedizione, per quelle c’era un listino già pronto

ad esempio per l’Italia chiedeva come cifra minima 3.500.000 Lire, importo che variava in base alle dimensioni e tipologia del mezzo.

Va da se che un “piccolo” pullman ad un solo piano non potesse costare come uno a doppio piano, credo sia logico.

Quindi il suo listino partiva dal costo base per un dato modello di bus, a questo andava aggiunto il costo per il ripristino e la riverniciatura (che prevedeva anche più di un colore), le spese per gli interni, ed un copioso elenco sulle modifiche.

Molto ben organizzato, il suo cliente non aveva sorprese.

Ed una conferma sta nel fatto che la sua The London Bus Export Company sia ancora oggi attiva, come potrai vedere nel link.

Ed una conferma sta nel fatto che la sua The London Bus Export Company sia ancora oggi attiva, come potete vedere nel link.

Da vecchio bus a, con un’attività ben diversificata

dalla vendita, dei mezzi restaurati e modificati o accessoriati, a seconda delle richieste dei clienti, privati o aziende

al noleggio, per feste che siano di bambini o adulti, o per promuovere un dato evento o luogo

alla personalizzazione per importanti aziende ed i loro marchi, dalle foto si potrà vedere come negli anni sia riuscito a ben diversificare la sua offerta.

Stavo pensando a quando devo andare ad una riunione, non sarebbe male farla in un mezzo così particolare, affascinante.

Per citarne solo alcuni: Adidas, Telecom, Coca Cola, Colgate, Lipton, McDonald, ecc.

Trasformare un autobus