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Prototipi anni 90, alcuni modelli

Prototipi anni 90, anziché fare come di solito, proponendoTi un “solo” esemplare, oggi ho preferito provare a proporre una breve carrellata di concept car.

Partiamo……con alcuni Prototipi anni 90, iniziamo…..

Prototipi anni 90, la Renault Laguna Alpine.

Il prototipo della barchetta Renault

 

Presentata al Salone di Parigi, dotata di un motore da 210 cavalli ed una velocità massima di 250 km/h.

Il motore di base era lo stesso che equipaggiava la Renaluto 21 2L Turbo, ovviamente opportunamente potenziato.

Grazie ad un eccellente rapporto peso/potenza, di 4,2 kg/cv era in grado di raggiungere i 100 km/h in sei secondi, un peso ottenuto con l’utilizzo di materiali compositi.

La carrozzeria, era una “barchetta”

con soli due posti, con un’apertura molto particolare delle due portiere, in avanti verso l’alto.

Si noti nelle foto il parabrezza, basso e con una forma inusuale, capace di far defluire efficacemente l’aria, anche alle velocità più alte.

In questa foto quel parabrezza basso si nota subito

 

Molto basso, poco sicuro in caso di incidente…… è una delle prime cose che ho pensato dopo averne lette le prestazioni.

Era dotata di un meccanismo ad alta pressione, che in meno di un decimo di secondo faceva uscire due sostanziose protezioni in acciaio.

Bastava che l’auto si inclinasse del 15% e queste uscivano, garantendo al pilota ed al suo ospite il poter viaggiare comodi e sicuri.

Citroen Activa 2 i Prototipi anni 90, rimanendo in Francia con la seconda versione del prototipo Activa.

 

Con la versione precedente condivideva solo il nome

riscosse un certo successo allo stand Citroen, forse anche per la sua apparente maggiore “fattibilità” rispetto al prototipo precedente.

Con una abitabilità visibile, palpabile, dotata di un motore di 3 litri a sei cilindri, multivalvole, lo stesso della XM 3.0 V6 24V, e con una potenza di 200 cavalli.

Il cambio un quattro rapporti automatico gestito elettronicamente, sospensioni intelligenti, capaci di ridurre al minimo il rollio in curva, variando anche l’altezza da terra in funzione della velocità.

Un cruscotto avanzatissimo, visualizzava i dati di bordo proiettandoli sul parabrezza, non facendo mai distogliere lo sguardo del guidatore.

Secondo alcuni questa concept poteva essere la sostituta, per gli anni 90, di un modello entrato nel cuore di molti appassionati, la SM.

Prototipi anni 90, Heuliez WR monoposto “ibrida”.

La realizzazione della Heuliez

Da una azienda francese operante in diversi ambiti, tutti nel mondo dell’automobile, dal tetto apribile, ai mezzi di soccorso, passando i mezzi adibiti al trasporto collettivo, ecc.

Aveva un obbiettivo

riuscire a far avvicinare i giovani al mondo delle competizioni, provandoci partendo da un prezzo molto competitivo.

Un “ibrido” in quanto priva del posto per il passeggero, come invece voleva l’allora regolamento sportivo internazionale per i prototipi.

La scocca era in materiale composito, il motore un quattro cilindri di 2000 cc, multivalvole e turbocompresso, con una potenza massima di 400 cavalli.

Anche lei grazie ad un peso contenutissimo, di soli 550 chilogrammi, unito ad una aerodinamica eccellente, aveva un ottimo rapporto peso/potenza.

Ford Shoccc Wave, sempre i Prototipi anni 90.

Abitabilità e potenza per questo prototipo della Ford.

Sempre il Salone di Parigi il luogo scelto per presentarla, era una concept proposta con il principale intento di riuscire ad ottenere una vettura che fosse sportiva e con una buona abitabilità.

Nelle previsioni di allora la stessa casa americana aveva pensato di dotarla della trazione integrale.

Di questa auto a colpire furono in primis gli interni, studiati per far si che il pilota ed i suoi ospiti fossero il più comodi possibile, nel massimo comfort.

Fra le dotazioni va ricordata una telecamera che sostituiva lo specchietto retrovisore, i sedili anteriori incernierati sul tunnel centrale, a tutto vantaggi per chi sedeva sui sedili posteriori.

La Good Year, casa produttrice di pneumatici, aveva studiato e creato delle coperture solo per questa auto, dei 255/35 R18.

Seat Proto C, l’ultimo di oggi.

La versione cabriolet di questo prototipo Seat-VW.

Realizzato sul pianale della WV Polo, lo stesso che aveva anche la Ibiza.

Disegnata in collaborazione con Giorgetto Giugiaro

dotata di un motore a quattro cilindri di 1000 cc, con una potenza che variava dai 60 ai 100 cavalli, a seconda che fosse o meno dotata del compressore G.

Era stato preso in considerazione anche un motore decisamente più performante, il V6 VW da 200 cavalli, e se lo sviluppo fosse proseguito anche la possibilità di optare per la trasmissione Syncro integrale.

Il progetto ispano-tedesco prevedeva che la vettura potesse essere sviluppata in quattro interpretazioni, coupé, cabrio, speedster, toy car, offrendo ad un eventuale cliente una ampia possibilità di scelta.

Un’auto modulare, e di conseguenza multi scopo.

Personalmente sui Prototipi anni 90, alcuni modelli.

Se dovessi sceglierne una valuterei almeno tre/quattro aspetti.

Se e quanto sia fattibile, e qui d’istinto risponderei che solo la Ford e forse la Seat lo potrebbero essere.

La più bella, esteticamente sceglierei ancora una volta la Ford, unendoci la Renault che ha il suo bel perché.

La meno affascinante, quella che meno mi è piaciuta, la Seat.

Quella che vorrei guidare, la Heuliez e la Renault, scelta non difficilissima peraltro.

Ehe ma alla fine quale potrebbe essere la più considerabile/candidabile??

Molto probabilmente la Ford.

Considero gli anni 90 come un periodo “strano”, ne furono proposti molti, in un decennio in cui risultavano sicuramente più fattibili rispetto a qualche annetto prima.

Quelli proposti oggi sono rimasti tutti degli studi, nessuno è poi mai stato prodotto, come molti altri dello stesso periodo.

Un decennio in cui i prototipi erano sin troppo spesso degli esercizi di stile, proposti dalle varie case automobilistiche per stupire, per mettersi in mostra.

Negli anni 70 furono decisamente di più i prototipi poi arrivati in produzione, con molti designer ancora attivi, con un panorama di nomi e marchi molto variegato.

Senza voler sembrare troppo nostalgico, o sminuente nei confronti del lavoro fatto dai diversi e capaci designer più “moderni”, ma di Marcello Gandini ne nacque uno solo.

Anni 90 i prototipi, alcuni…..