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Gli autonegozio vintage ed i mercati vintage

Gli autonegozio vintage, Premetto subito che non sapevo nemmeno che si chiamassero così 😉 .

Martedì ero in direzione di Casalmaggiore, in provincia di Cremona, stavo andando da un Cliente che si trovava in una paese vicino.

Appena arrivato la cara moglie mi disse che non era lì, era troppo presto (le 7.30), che sarebbe arrivato fra 15-20 minuti, vai a berti un caffè intanto.

      

Va bhe andiamo a bere un caffè

nella piazzetta del paesello c’era il mercato, vedo subito un bar, lì vicinissimo al parcheggio, ma preferii proseguire, tanto avrei comunque dovuto aspettare.

Camminavo fra le varie bancarelle, con esposti prodotti di vario genere, ma il mio occhio tendeva ad indugiare su altro, su mezzi commerciali di proprietà dei cari bancarellisti.

Fra questi, diversi di questi, mi è capitato di notarne alcuni di piuttosto datati, non esattamente recenti insomma.

Ecco che allora la mia mente ha iniziato a balenare verso qualche anno fa, ricordando quei martedì mattina in cui ero solito andare al mercato.

Durante le vacanze estive, o qualcuna delle altre che il calendario scolastico permetteva, sai mai che qualcuno possa pensare che bigiassi la scuola 😉 .

Fra questi ce ne era uno dove mi fermavo sempre, di proprietà di una coppia già piuttosto avanti con gli anni, sulla sessantina se non ricordo male.

Erano specializzati in giocattoli, su quel lungo e grande banchetto c’erano sempre delle Polistil, non mancavano mai.

Il loro era un furgone molto simile a quello nella foto qui sotto, lo ricordo abbastanza bene.

Ho un vago ricordo, poco nitido, sul perché ne avessero acquistato uno con “le vetrine” (così le chiamavano), una sorta di espositori chiusi da dei vetri amovibili.

Penso che lo avessero fatto più per i dolciumi e similari che non per le automobiline che erano esposte o sul banco esterno o negli espositori in metallo.

Immagine di repertorio, presa da internet. Comunque a memoria era come questo, senza quella striscia azzurra.

Ero lì con mia nonna, nella mattinata, sul presto

fermandomi i due coniugi iniziarono a scambiare due parole con la cara parente, ed i discorsi andarono a finire su quel furgone.

Dolore e delizia per entrambe, pagato firmando una montagna di cambiali per poterlo acquistare, cosa che sembrava preoccupare molto la moglie.

Il marito ostentando una certa sicurezza cercava di persuaderla da quei cattivi pensieri, sembrando non riuscirci molto bene.

Gli anni passarono, non li rividi più, non tanto perché loro avessero smesso ma in quanto perché non ero più andato al mercato del martedì.

Gli autonegozio vintage, circa un sedici/diciassette anni fa ero da una mia cliente

aveva un piccolo negozio in provincia di Mantova, in un paese molto piccolo e “sperduto”, stavamo andando a vedere le scorte, era la prima volta nei due anni che ci “frequentavamo”.

Li nel cortile, sotto un telo, vedo un furgone da mercato, messo piuttosto male, le chiedo cosa fosse, perchè si trovasse sul retro del negozio sollevato da terra ed appoggiato su dei mattoni e qualche asse.

Mi disse che era dei suoi genitori, lo usavano quando facevano i mercati, ed essendo mancati da pochissimi anni, aveva deciso di tenerlo, provando magari a sistemarlo per poi utilizzarlo in una qualche fiera.

Mi sembrò subito molto familiare, nonostante quel giallino fosse oramai diventato un color crema molto sbiadito.

Emozionata mi spiegò che i suoi genitori avessero fatto per molti anni i venditori da mercato, usò proprio queste parole, vendendo giocattoli e qualche dolciume.

Le chiesi subito se vendessero anche le “macchinine”, e lei mi rispose con un perentorio, si certo, ovvio.

Provai a descriverglieli, facendolo con quanto riuscivo a ricordare, erano passati diversi anni.

Lei senza indugiare troppo andò a prendere una foto

una di quelle fatte un martedì dopo una bella nevicata, in un paese molto bello e conosciuto sul lago di Garda.

Boom, erano proprio loro, non c’erano più dubbi.

Capendo che si fosse emozionata, senza alcun indugio andammo nella stanzetta attigua al negozio, mentre il caro marito stava preparando il caffè.

Gli autonegozio vintage, iniziò a raccontarmi dei loro sacrifici

di cosa fosse stato per loro quel furgone, quanto lo avessero usato, dei perchè non lo volesse demolire nonostante il marito continuasse ad insistere.

Ricordando quanto si sacrificarono per riuscire a pagarlo, nonostante lo avessero preso usato, da un collega che aveva smesso per motivi suoi.

Le dissi che ricordavo quegli espositori in metallo che erano sempre dentro il furgone, insieme ad alcune scatole, che immagino fossero solo alcune ad essere piene, utilizzate per mettere via la merce esposta una volta deciso di tornare a casa.

Mi rispose che alcuni di quegli espositori li aveva tenuti lei, usandoli per esporre sia alcuni giocattoli che altre cose, per poi disfarsene qualche anno dopo.

Penso notò subito il mio stupirmene, penso sapesse che già quei 16 anni fa potessero avere un discreto valore per noi appassionati di quel marchio.

Il marito boffonchiò qualcosa, di non troppo distinguibile.

Bevemmo quel caffè, un pelino orrendo e bruciacchiato, passando almeno due ore a chiacchierare.

Si fecero le sei del pomeriggio, dovevo percorrere ancora parecchi chilometri per poter tornare a casa, su strada non bellissime.

Ci salutammo, lei si scusò per avermi fatto perdere del tempo, le risposi che era stato un sincero piacere, lo fu davvero.

Era gennaio, sembrava non fare troppo freddo, tornato all’altezza di Casalmaggiore iniziò a nevicare, proprio come quel lontano martedì…..

Gli autonegozio vintage, tanti i ricordi.

Quel giorno furono molti i ricordi tornati alla mente, con protagonisti in carne ed ossa e in metallo.

E’ sicuramente capitato a tutti noi di vederne almeno uno, magari un esemplare di quelli che si vedono lungo le strade ed allestiti per la vendita di panini e bibite.

Mezzi di locomozione molto “particolari”, espressamente modificati da carrozzerie specializzate, ed oggi quelli nelle foto sono stati tutti realizzati dalla Carrozzeria F.lli Sperotto.

Ne ho visti di varie marche, ma quello era stato prodotto proprio da loro, sfogliando alcune foto l’ho riconosciuto subito.

Gli autonegozio vintage, quante famiglie, quante storie, quanti e che anni.