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Moto HRD Motor, i marchi scomparsi

Moto HRD Motor,  quella “cartella rossa e unta” continua a darmi soddisfazioni che non speravo, penso che il suo precedente proprietario fosse una persona molto attenta ai marchi scomparsi.

Cosa che mi è sempre più chiara ogni volta che la prendo in mano ed estraggo a caso una delle foto che contiene.

Mi piacerebbe conoscerlo, immagino che oltre ad avere una discreta preparazione potrebbe essere un’ottima “fonte d’ispirazione”.

       

Moto HRD Motor “Happy Red Devils”, felici diavoli rossi venne fondata a Busto Arsizio dal designer Luciano Marabese nel 1980.

Una piccola casa motociclistica (quasi) artigianale e con un proprio designer interno, tutto sembrava far presumere che la sua attività potesse durare qualche anno di più, sette anni mi sembrano davvero troppo pochi.

Come potremo vedere dalle foto le moto erano (quasi) tutte delle stradali, con una cilindrata di 125 cc tutte con motore TAU.

La versione da cross venne prodotta in un numero ancor più esiguo rispetto a quello (già di suo) non elevatissimo delle 125 stradali.

Una di quelle case motociclistiche con prezzi di listino più alti rispetto a molte delle altre moto coeve, uno dei “””soliti””” motivi che (per troppi) ne causarono gli scarsi successi e vendite.

Moto HRD Motor al Salone di Milano con più moto nello stand.

Alla fine non erano altro che un unico modello con diverse colorazioni e carenature, ognuna aveva un nome e prezzo di listino diversi.

Partivano da 4.130.000. Lire ed arrivano a oltre 5.000.0000. di Lire diventando subito le moto 125 cc più costose del mercato.

In quei prezzi di listino erano compresi (oltre all’artigianalità):

un impianto frenante della Brembo all’anteriore, con dischi da 260 mm e pinza a doppio pistoncino

ruote in lega della Grimeca da 180 pollici

non ultime alcune finiture che dalle foto sono percepibili.

Moto HRD Motor e il motore.

TAU TVR 30 mixer un monocilindrico a due tempi, raffreddato a liquido e con miscelatore automatico, carburatore Dell’Orto PHBH 28 BS con un cambio a sei rapporti.

Le prime versioni di quel motore di derivazione crossistica avevano una potenza massima di 22,30 cavalli a 10250 giri, proprio niente male per una 125 cc nei primissimi anni 80.

Marabese è uno dei designer (per le due ruote) più capaci che ricordi, gia’ (solo) guardando alcune foto delle moto che produsse credo sia evidente, se non bastasse…….

Se la settimana scorsa abbiamo visto la nuova Gilera Saturno, ricorderei che nel 1984 iniziò una proficua e duratura collaborazione fra il designer e il marchio del gruppo Piaggio.

Mi limiterò al solo citare le moto e scooter da lui disegnate:

le Gilera KK e KZ (per dire moto dell’anno 1986), moto che ho sempre trovate moderne ed esteticamente “imparagonabili” ad altre coeve

RRT e Dakota, MX1 125 e XR1 nel 1988

Nordwest e RC nel 1990, magari qualcuno le ricorda impiegate sulle piste africane e quanto si fecero valere

SP 125 e CX del 1991, la seconda era quella con la forcella anteriore monobraccio per capirci.

Qualche anno dopo nei primissimi ’00 arrivarono anche il DNA che fu lo scooter dell’anno 2001-2002, il Runner e il Nexus scooter che condividevano il listino con veri “mostri sacri” come il Typhoon e il NRG.

Riuscì a realizzare anche un prototipo, diciamo uno dei suoi tantissimi disegni “tradotto su metallo”, la Gilera Ferro che credo di poter definire stupenda.

Ovviamente anche la Piaggio si avvalse di una matita tanto capace.

Suoi furono infatti lo Sfera (Compasso d’oro del 1990), lo Zip, il Quarz, Skipper, Hexagon e (per dire) la Vespa GT, suo anche il “pendolamento” che abbiamo visto sul MP3 (1993).

Nella foto si noterà che la sede indicata sia Via Puccini 15 a San Vittore Olona (MI), dove l’azienda si trasferì nel 1984.

Le collaborazioni fra il Marabese contano anche quelle con:

la Aprila per la nuova Pegaso 650 del 1994 e lo scooter Atlantic 500 e dopo l’acquisizione fatta dalla casa di Noale con la ………

Moto Guzzi con la V10 Centauro, V11 (1998), le due Breva sia la 750 che la 1100 cc, la fantastica Griso, non dimenticandomi della “riedizione” di una delle Guzzi più note con la nuova California (1997).

La Moto Morini Corsaro nella foto qui sotto.

Anche alcuni prototipi su base:

BMW con la Bastarda

Yamaha con la Cafè Motard

Triumph con la Tiger 1050 e la Speed Triple

lo scooter quattro ruote Quadro4.

Il prototipo Bastard venne realizzato da Marabese in collaborazione con la nota rivista “Motociclismo”, una naked esteticamente molto bella e particolare che esordì al Salone di Milano del 1995.

Molti i suoi progetti ed idee in campi completamente diversi da quelli legati al mondo delle due ruote, creati dalla Marabese Design (1997) in collaborazione con i suoi figli Riccardo e Roberto.

Continuò a lavorare sino al 24 ottobre del 2016 con la sua nuova azienda la Quadro sino a quando scomparve, lasciando il testimone ad alcuni suoi collaboratori e fra questi uno dei più noti credo sia Rodolfo Frascoli.

i marchi scomparsi.

Sul mercato dell’usato si trovano pochi esemplari, di moto ne hanno prodotte un numero piuttosto esiguo e negli anni 80.

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