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I Motor Show, quando ci andavo.

I Motor Show, quando ero più giovane a dicembre ( e nei mesi appena precedenti) si cominciava ad intuire che tipo di auto stessero arrivando, quali fossero le marche più capaci di proporre delle novità.

Nelle riviste che ero solito acquistare (due max tre ogni mese).

si leggeva che la tal casa volesse presentare la sua auto o moto al Salone di Francoforte, Milano o Bologna (volendo rimanere qui “da noi”).

     

Io, sino alla seconda metà degli anni 90 cercavo di andarci ogni volta che potevo, Bologna e Milano erano una meta abituale, seppur la prima fosse comunque per me la più frequentata e desiderata.

Senza voler togliere nulla alla chermesse Milanese, ma il Motor Show di Bologna.

Con un fascino diverso, sapevo che sarei comunque andato nella terra dei motori, in quella che da così tanti anni era la sede in cui le case della Motor Valley Italiana (così vicine) potevano allestire quegli stand.

Spesso ci sono andato da solo, per il semplice motivo che volevo poter guardare quello che più mi interessava senza dover avere troppi riguardi per altri.

La prima volta al Salone di Milano credo fosse il 1985 o il 1986, con me c’era Giovanni e forse un altro nostro coetaneo.

Li vidi la prima versione della Aprilia AF1 acquistata poi nella sua versione successiva due/tre anni dopo, e vista anche quella lì per la prima volta.

I Motor Show, tutti allestiti negli stand di Bologna Fiere, zona facilmente raggiungibile e con ampi parcheggi.

I Motor Show, sul sedile del treno al ritorno c’erano diversi borse di plastica.

Tante le brochure e gli adesivi e dove sono riuscito a prenderli anche i gadget distribuiti da alcuni marchi, le varie penne e i tanti portachiavi per capirci.

Al Motor Show di Bologna riuscimmo ad andarci in moto una sola volta, dovendo fare tutte strade “normali” perché non potevamo percorrere l’autostrada con le nostre 125 cc.

Ci impiegammo più tempo riuscendo comunque a goderci il viaggio, guardando senza troppa fretta i panorami ed i vari paesi e paesini transitati, aggiungendoci quella sosta in una trattoria scovata chissà come.

Arrivando alla Fiera di Bologna verso l’una e lì restandoci sino alle cinque e mezza del pomeriggio, forse saremmo dovuti partire prima e non fermarci per il pranzo, ma eravamo giovani e sapevamo cosa volevamo vedere 😉 .

Andavi per vedere come fosse quel modello privo delle mascherature presenti sulla foto della rivista, non vedevi (quasi) l’ora di poter vedere quel modello nella sua veste “definitiva”.

Ricordo nitidamente quando nei primi anni ’90 fine ’80 andai a Bologna per vedere quella che sarebbe stata la mia prima auto, aggiungendoci anche che nello stand pare ci fosse Alessandro Nannini come testimonial.

Non ricordo se ci fosse (son passati tanti anni), ma quel poster preso nello stand della Ford durante la presentazione della nuova XR2i è stato uno dei primi che ho appeso nel mio garage, ed è ancora lì e ci resterà ancora a lungo.

Il Memorial Bettaga, uno degli appuntamenti più attesi per chi arrivava al Motor Show di Bologna.

Fino ai primi anni ’00 internet era meno diffuso ed utilizzabile rispetto ad oggi.

Spesso avevi dei contratti che già di loro non costavano poco ed i giga a disposizione erano pochini, non potevi certo utilizzarlo come oggi su un qualsiasi telefonino e senza farsi troppi “problemi”.

Poi (in fondo) quando eri “abituato” a vedere il prototipo di un’auto o moto (di qualsiasi genere fosse) su una rivista non trovavi così “difficile” il continuare a farti incuriosire.

Una degli ultimi Memorial Bettega al Motor Show di Bologna.

I Motor Show erano l’occasione per vedere e scoprire le novità.

Vedere dal vivo qualcosa che ti aveva colpito in una foto, poter incontrare altri appassionati e vederne le reazioni e/o quanto potesse piacere un certo modello.

Uno in particolare lo ricordo, ci andai con Cristian M. un mio ex compagno di classe, partimmo dalla stazione di Verona dopo aver perso il treno a Desenzano.

Ricordo sempre una certa presenza di pubblico, spesso con lunghe file in alcuni stand.

Passammo un giorno insieme, fra gli stand e le piste esterne dove alcuni Vipsssssss correvano (il più delle volte) su auto da rally.

Poi arrivarono i ’00, appena sposato e con alcune priorità che mi “”costrinsero”” a piccole rinunce, sempre che le possa realmente chiamare così.

Le riviste sulle auto moderne vennero di netto soppiantate da quelle sulle auto vintage e/o d’epoca.

Una iniziai a riceverla come socio ASI l’altra (Automobilismo d’epoca) acquistandola prima tutti i mesi ma poi solo ogni tanto in edicola.

I libri e le “vecchie” riviste sostituirono (quasi) piano piano tutto.

Iniziai a frequentare sempre più assiduamente i vari mercatini con la mia famiglia, facendolo molto più spesso anche per via dell’allora passione del figlio per i dinosauri.

Ora mentre scrivo mi sono chiesto se avessi mai pensato di tornare a Milano o Bologna o se ne avessi veramente voglia.

Temo di no, mi perdonerete ma molte delle auto di oggi oltre a vederle sulle strade non è che mi colpiscano poi così tanto 😉 , poi mettiamoci che su internet oramai si veda e trovi tutto………….

Ricordo che il “nostro” Motor Show fosse molto importante in quegli anni.

Era considerato uno dei più importanti, “ avvicinandosi” (quasi) a quello di Francoforte che era (a memoria) il più importante.

Il Motor Show di Bologna è stato spostato rinunciando alla sede che lo aveva accolto per così tanti anni, da Bologna a Modena, chissà magari in un futuro più o meno prossimo vorrò comunque tornarci.

quando ci andavo, I Motor Show.