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Lucio Fracassi – passione e vita di un pilota.

Lucio Fracassi.

Ho conosciuto Lucio su Instagram.

Non c’e’ voluto molto tempo per intuire che fosse una persona con la quale interloquire “diversamente”.

Certo Instagram è e resta un social, i rapporti umani sono legati alla tastiera di un telefonino, ma intuitivamente istintivamente ……….

La sua passione per le moto è lapalissiana, non avrei mai potuto avere dubbi.

Un giorno decisi che quel suo essere così appassionato potesse essere scritto e proposto a più persone.

Lucio Fracassi ed i suoi esordi come pilota.

Lucio Fracassi………..Comincio con la Aspes Juma 125.

LA MIA CARRIERA DI CORRIDORE INIZIA NEL 1976 CON UN ASPES JUMA TROFEO 125 .

COMINCIO A FARMI NOTARE IN QUEL TROFEO.

Mi iscrivo alla prima gara in salita, la Poggibonsi-Castellina, siamo in 148 a partire, ed io concludo la gara al 12simo posto.

E nonostante non facessi parte del team ufficiale, i suoi piloti erano Valli e Ferretti, gli stessi con i quali corsi le gare successive, Vallelunga, Magione, Misano, Mugello l’ultima.

A Vallelunga arrivai sesto, quinto a Magione, nella gara di Misano ero testa a testa con i due piloti ufficiali ma purtroppo la moto grippò proprio sul rettilineo finale.

Non riuscii a finire facendomi comunque notare, nel mio box arrivò il Sig. Verrini (Direttore Aspes) che si complimentò con me.

A Misano (era ottobre), stavo ancora una volta battagliando con Valli e Ferretti, ma a tre giri dalla fine sbagliai una curva e lì finì la mia gara, era l’ultima della stagione.

Vengo contattato dal Verrini che venuto a casa mia mi chiese se volessi entrare a far parte del team Aspes ufficiale, io non gli risposi subito perché avrei voluto passare di categoria, la 250 era la mia meta.

Ma il team manager si dimostrò persona piuttosto tenace, ricevevo almeno una telefonata ogni uno o due giorni, ma io rimasi irremovibile ribadendogli che volessi cambiare categoria.

Lucio Fracassi a 19 anni in una foto con Phil Read e Arturo Magni.

Lui desistette scegliendo un pilota allora emergente, Loris Reggiani.

Più o meno nello stesso periodo la Aspes venne assorbita dalla Aprilia e il nuovo team si presentò nella Classe 250 cc.

Lucio Fracassi e ……..La 250 Aermacchi.

Iniziai a Misano e fu un disastro……

La moto sembrava lontana anni luce rispetto alle altre………..

Tra le altre cose era una quattro tempi quando le altre erano tutte a due.

Battagliai con piloti del calibro di Graziano Rossi, Walter Migliorati, Laudati e Lucchinelli, quasi tutti con moto Yamaha 250 o Benelli 250, erano moto molto più veloci e competitive della mia, cosa che mi convinse quell’anno a ritirarmi.

Lucio Fracassi e la sua…….Kawasaki 500 HR1.

Avevo un carissimo amico meccanico che ne aveva una nella sua officina, un giorno mi lanciò una sfida.

Se te la preparassi io per le gare ???

Il Mugello la prima delle gare ed arrivo subito terzo, io e l’amico siamo al settimo cielo, segue con un certo entusiasmo ed aspettative la gare di Vallelunga dove corrono tutti i piloti più competitivi del circus.

Mi piazzo subito bene sulla griglia di partenza con il miglior tempo, cosa che fece arrivare al nostro box diversi giornalisti, anche quelli di Motosprint e di alcuni quotidiani locali.

Il mio meccanico non sta più nella pelle, è elettrizzato per la gara del giorno successivo, tutto sommato non andò malissimo visti i problemi di motore alla partenza, arrivai comunque quarto.

In quell’anno arrivai terzo nel campionato Juniores.

Lucio Fracassi e il nuovo sponsor.

Lucio Fracassi e …….. Il nuovo sponsor la PARMALAT.

Un’azienda del mio stesso territorio, grazie a lei riuscii ad acquistare una delle migliori moto mai avute, la Suzuki 500 SEGONI raffreddata ad acqua.

Con quella moto vinsi parecchio, era la prima volta che correvo ad Imola e ciò nonostante arrivai secondo, stessa posizione nella classifica finale ed ancora una volta in quella della categoria Junior.

La categoria TT1 da 750 a 1000 cc.

Cambio categoria e sponsor, era un’azienda che produceva polistirolo espanso la Plasco, e fu proprio il titolare a scegliere la mia moto, una fantastica Bimota Suzuki.

Partecipai a sole due gare, ottenendo un secondo ed un terzo posto, non riuscii a farne altre in quanto dovetti rimanere fermo a lungo per un brutto incidente occorsomi su una comune strada.

Tibia e perone con frattura esposta, finì così la mia storia con quella Bimota.

Lucio Fracassi in una foto con la Sua Ducati, una delle tante moto possedute.

Restai fermo per due anni.

Una sosta forzata nonostante avrei preferito continuare a correre……

Passata la convalescenza contattai un caro amico di Medicina (BO) che aveva una Suzuki Yoshimura, ci accordammo sul prezzo e la portai subito al Mugello per provarla.

Era troppo pesante da inserire in curva ed con una scarsissima maneggevolezza……..

Tenni solo il motore montandolo sul telaio di una Suzuki 750 stradale, cambiai solo il forcellone posteriore montandone uno più “lungo”.

I risultati di quella stagione furono tanti quarti quinti e sesti posti, non riuscivo a schiodarmi da quelle posizioni finali.

Lucio Fracassi in una sua foto: Agostini ed un tecnico MV.

Lucio Fracassi……….Nel 1984 acquisto una Yamaha 350 raffreddata ad acqua, Era di Mario Lega,

Con quella moto tre anni prima aveva vinto il campionato nella categoria seniores, sono fortunato nel pacchetto erano compresi diversi ricambi, compresi cilindri pistoni frizioni e due cambi.

Andiamo al Mugello, non vedevo l’ora di testarla, l’avevamo preparata seguendo scrupolosamente le sue indicazioni, specie sulla miscelazione ed impiegando l’esatta quantità di olio Bardhal datoci proprio da lui.

Dopo diversi giri inizio ad essere davvero contento per l’acquisto, tira che è una bellezza ed in curva entra bene, se non che al quinto giro decisi di spalancare completamente il gas e la moto grippò sul lungo rettifilo.

Da quel pacchetto di ricambi prendiamo tutto il necessario.

Fiducioso al terzo giro decido di riaprire completamente il gas e tac…… lo stesso problema, la moto grippa un’altra volta.

Quei ricambi erano finiti, senza farmi prendere dallo sconforto contatto un meccanico che conoscevo, aveva spesso il box vicino al nostro, diede un’occhiata al motore dicendoci che sarebbe riuscito ad aggiustarlo in tempo.

La sua prima “diagnosi” fu che la moto aspirasse aria dai carter, la caricò sul suo furgone dirigendosi verso la sua officina, ovviamente dandomi un’idea di quanto potesse costare ripararla.

Passa una settimana, siamo ancora al Mugello..

Salgo sulla moto appena aggiustata con una certa “paura”, ma mi passa subito la moto va benissimo, diventando fiducioso per la gara che ci sarebbe stata la settimana successiva.

Misano, sono iscritto nella classe 500 con la mia 350 cc, nella stessa c’erano tante Suzuki RG500 GP a quattro cilindri, nonostante una certa ed agguerrita concorrenza riesco a conquistare il terzo posto nella griglia di partenza.

Nel mio team eravamo in tre persone, gli altri due approfittarono delle belle giornate di sole per andare a fare due passi nella vicinissima spiaggia, lasciandomi solo.

Lucio Fracassi e il suo pullman modificato in camper.

Io sono sul pullman trasformato in camper a dormire, non accorgendomi dello trascorrere del tempo………..

Gli altri due arrivano alle 15.45 convinti che io fossi già pronto, avessi indossata la tuta e il casco in mano pronto per entrare nel circuito.

IO stavo ancora dormendo…….

Si adoperano per svegliarmi e farmi velocemente indossare tutto il necessario, ed intanto i microfoni del circuito continuavano a chiamarmi.

Mi feci verso il cancello di entrata ma gli addetti del circuito non mi lasciarono passare, intervienne anche il direttore di gara ( il Sig. Campana) e inalberatosi non mi fece passare, non evitando di riprendermi e facendomi notare che mi stessero aspettando da tempo, mancavo solo io.

Quel giorno non corsi, se non si era capito.

Quel meccanico che mi aveva aggiustata la moto.

Si avvicinò per rincuorarmi, dai su tranquillo settimana prossima c’e’ la gara al Mugello, ci vediamo la, voglio che tu corra nella 250 cc con la mia moto.

Mancavano una ventina di giorni alla gara, quella moto non l’avevo mai guidata, così decidemmo di trovarci al Mugello per provarla.

Ragazzi che moto, maneggevole e leggera, dove la mettevi ci stava, anche il nuovo amico meccanico sembrava soddisfatto, diciamo che gli sorridevano anche le orecchie.

Nella griglia di partenza occupavo il terzo posto ero in prima fila, sarà stata l’emozione sarà stato che cosa ma partii male, la moto continuava ad impennarsi.

Percorsi quei 23 giri stando bene attendo a non farla “scappare”……….

E nonostante la brutta partenza che mi portò a perdere posizioni e “fissarmi” per un buon numero di giri ……….

Iniziai a scalare le posizioni e finii vicinissimo al primo.

Arrivammo insieme all’ultimo giro, affiancati e solo il foto finish decretò che lui vinse per pochissimi centimetri.

Quell’anno arrivai secondo assoluto nella classifica finale del campionato.

Lucio Fracassi e la Kawasaki 600 GPZ R.

Il trofeo quello per le 600 cc di cilindrata, decidemmo di acquistarne una e modificarla per le gare, fu il mio amico meccanico ad insistere, avevamo tutto pronto dal camper ai ricambi, dovevamo solo correre.

Ma io ero titubante, impiegai qualche giorno per convincermi.

Quei pochi giorni ebbero come conseguenza che di quella moto in giro non se ne trovasse più manco una, sino a quanto nel cercarla in tutta Italia riuscimmo a trovarne una da un concessionario di Genova.

La moto era sinistrata e con parecchie parti da sistemare, ma era l’unica che trovammo.

La gara era a fine mese, di giorni non è che ne avessimo avuti moltissimi per sistemarla e renderla il più competitiva possibile, ed avevamo già perse le gare di Magione e Pergusa.

Nonostante i tanti problemi avuti al Mugello arrivai secondo, nelle gare successive salii sempre sul podio, con piazzamenti dal primo al terzo posto.

A fine anno arrivai quarto nella classifica finale.

1987.

Inizai subito molto bene, primo a Misano Vallelunga terzo a Magione, balzando subito al primo posto nel campionato.

Siamo al Mugello con il secondo tempo in prova……….

Quella domenica alla curva “Casanova Savelli” ero terzo………….

Chi mi precedeva mi cadde davanti e io non riuscii ad evitarlo ………..

La mia moto decollò letteralmente su quella dell’altro pilota, facendomi “volare” in alto.

Lucio Fracassi ……..Quel giorno finì la mia storia motoristica.

Non conosco di persona Lucio.

Ma ciò non può precludermi lo sperare di farlo un giorno, oggi posso “”solo”” ringraziarlo per avermi reso partecipe di questi suoi ricordi, di un suo vissuto non recentissimo ma per lui ancora così presente, e son quasi certo che lo sarà per tanti altri, lo spero.

Grazie Lucio.

la passione e vita di un pilota.