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Jiotto Caspita – prototipi Giappone/Italia

Jiotto Caspita.

Dal Giappone un’auto molto sportiva con un 12 cilindri italiano da (iniziali) 450 CV.

Un motore ideato e costruito dalla Motori Moderni di Carlo Chiti, il finanziatore dell’intero progetto la Wacoal una azienda nipponica (produttrice di intimo).

Quei due nomi volutamente “ispirati” ad una certa storia ed esperienze, tutte italiane.

Non una delle “”solite”” sigle o nomi che siamo più o meno abituati a leggere sul cofano posteriore di una auto proveniente dal Sol Levante.

Jiotto un famoso pittore, Caspita un omaggio alla Lamborghini con la Countach (sempre una espressione di stupore).

Mettiamoci anche che se il progetto fosse andato avanti l’imprenditore nipponico Yoshikata Tsukamoto avrebbe preferito farla costruire in Italia.

Jiotto Caspita, il frontale con un ampio cofano, il motore era montato posteriormente.

Jiotto caspita, sembrava esserci tutto….

Una monoscocca portante in fibra di carbonio tipica di una vettura del gruppo C ma utilizzabile su strada….

Il motore sviluppato da una nota azienda italiana, con una potenza ampiamente “migliorabile”…

Sospensioni push-rod……

Una struttura e stabile subito pronti ed efficientissimi……..

Le sospensioni auto-livellanti della Showa manufacturing…..

I due spoiler anteriore e posteriore erano regolabili elettronicamente tramite un comando sul cruscotto………..

Esteticamente ben fatta, certo era un prototipo ma sinceramente mi parve già più “definitivo” rispetto ad altri…….

Il designer giapponese davanti alla struttura, espressamente costruita per il progetto Jiotto Caspita.

Il designer era Kunihisa Ito, “prelevato” dalla General Motors.

L’unico esemplare venne costruito in cinque anni, dal 1987 al 1991 (con la seconda versione la II) con date e scadenze precise, non sarebbero giapponesi altrimenti.

I primi test vennero fatti sempre sul circuito nipponico della Dunlop, poi l’esemplare “finito” esordì al Salone dell’Auto di Tokio (1989) ospite nello stand della Subaru.

Jiotto Caspita, il cofano posteriore, dove era alloggiato il poderoso motore tutto italiano.

Con un prezzo di listino di 600.000 Dollari, che al cambio di allora corrispondevano a circa 840.000.000. di Lire.

Per chi conosce (anche poco) questo mondo non credo sia difficile intuire che certe cifre fossero difficilmente spendibili, anche da chi ne aveva anche troppi.

Certo su quel presunto prezzo di listino incidevano alcuni fattori, dai costi di immatricolazione nipponici al doversi fornire per la fibra di carbonio dall’industria aeronautica di casa.

Jiotto Caspita, l’apertura deli cofano anteriore.

Scheda tecnica Jiotto Caspita.

MOTORE

boxer a 12 cilindri di 3497 CC

alesaggio e corsa 84 X 53 mm

cinque valvole per cilindro

450 cavalli a 10.000 giri

Jiotto Caspita, non è mai stato chiarissimo se gli interni fossero già definitivi.

CAMBIO

realizzato appositamente dalla Traction Product, un tranxasle a sei rapporti.

Jiotto Caspita, con una apertura delle (sole) due portiere in “stile Lamborghini”.

FRENI

tutti realizzati in Italia dalla BREMBO.

DIMENSIONI

lunghezza 4534 mm – larghezza 1996 mm – altezza 1136 mm – passo 2700 mm.

PESO

1100 chilogrammi.

0/100

4,7 secondi e con la possibilità di essere migliorabile, visto che sul banco prova della Motori Moderni quel propulsore sembrava essere in grado di sviluppare oltre 600 cavalli.

Personalmente..

Mi sembra fatta bene, mi piacque subito, e continuerà a farlo.

prototipi Giappone/Italia.